Babysitter - Film (2022)

Un uomo viene sospeso dal lavoro per comportamenti sessisti. Per scusarsi pensa di scrivere - su suggerimento del fratello - un libro in cui chiede scusa a tutte le donne. Divertente commedia provocatoria che si interroga su cosa siano il sessismo e la misoginia nella società odierna, ma lo fa - per fortuna - mettendo al bando il politicamente corretto. La sceneggiatura sa fustigare le ipocrisie del mondo in cui viviamo e mette lo spettatore dinanzi a domande e posizioni scomode. Ottima la confezione. Ben tratteggiati i personaggi. A tratti, gustosamente surreale.

Questi maschi irridemibili! Cédric (Hivon) e Jean-Michel (Proulx) sono due facce della stessa medaglia: il primo perde il lavoro per aver molestato una giornalista in diretta tv, il secondo sbandiera il suo femminismo di facciata per triti scopi catechizzanti. Nel mezzo, la conturbante presenza della lolitesca babysitter Amy (Tereszkiewicz)... Più che la banalotta sarabanda delle parti, irregimentate in un prevedibile dualismo manicheista, il film della Chokri lavora alacremente sull'impianto visivo e iconografico, tra stuzzicanti stacchi di montaggio e variopinta oggettistica pop.

Discreto e a tratti ipnotico film canadese diretto da Monia Chokri, che tratta un tema attualissimo mescolando commedia e toni seri e composto da un cast davvero simpatico e in sinergia. Le cose miglioridel film sonoè senza dubbio la fotografia e la scelta di un formato che si avvicina molto alla pellicola, che riesce a dare un senso di calore che una storia come questa (di sessismo e misoginia) non ha proprio nelle sue corde. Sceneggiatura scritta non male, in alcuni momenti forse troppo criptica e insensatamente surreale, ma che riesce a far passare il messaggio.