Mutazioni - Film (1969)

Mutazioni
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The Bed Sitting Room
Anno: 1969
Genere: comico (colore)
Note: Aka "Le mutazioni". Dall'omonima opera teatrale creata da Spike Milligan e John Antrobus.

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

La trasformazione di un lord inglese in un monolocale (il bed-sitting room del titolo originale) non è certo l'unica mattana di questa demenzialissima e surreale parodia del dopo-bomba (a proposito, la bomba han tutti paura anche sole a pronunciarla). La firma è di Richard Lester, regista dei beatlesiani TUTTI PER UNO e AIUTO!, in cui già aveva dimostrato quanto amasse crogiolarsi nella follia a sfondo comico. Scelta come set una sorta di discarica deserta, Lester gioca con i filtri per colorare di tanto in tanto il cielo con luci giallorossoverdi e...Leggi tutto muove lì i suoi pochi personaggi. Tra questi una allegra famigliola con figlia e futuro genero: la madre si muterà in armadio a muro (!) e il padre in pappagallo (regolarmente servito a tavola). La polizia si aggira (il sergente è Dudley Moore) su un'auto volante appesa a una mongolfiera mentre a curare i poveri mutanti (il lord prima di diventare un monolocale vedrà comparire la carta da parati sulle braccia) è un esordiente Marty Feldman, già a suo agio in un contesto tanto sbalestrato. Le scenografie (ci si sposterà poi in riva al mare), tra Fellini e Pasolini, sono evocative al punto giusto, l'umorismo appare oggi decisamente ingenuo e a tratti imbarazzante ma ha trovate e personaggi spesso gustosi. Un film a suo modo unico e assai curioso, innocuo e un po’ puerile, Esempio perfetto di non-sense britannico, è però sovente noioso.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/04/11 DAL BENEMERITO KANON POI DAVINOTTATO IL GIORNO 2/03/15
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Kanon 25/04/11 18:30 - 604 commenti

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Il post nucleare alla maniera degli inglesi; condito di tutto lo humour britannico possibile. Una sequela di gag assurde, surreali, graffianti e divertenti che irridono la società inglese e i suoi eccentrici comportamenti. Il pregio può anche essere il limite dato che non è tutto di immediata fruizione per chi non è avvezzo alla mentalità anglosassone, ma è impossibile non rallegrarsi di fronte a simili trovate. Strambo reperto dei selvaggi anni '60, completamente folle e politicamente scorretto senza mai essere volgare e banale.

Schramm 15/11/14 22:18 - 3490 commenti

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Anche il dopobomba è atteso al varco da una risata che prova a seppellirlo, ma di quest’unico esemplare di postnukomic si avverte fin dai primi metri di pellicola un’evidente discrepanza tra sapiente portata visiva e figurativa, offerta da un apparato scenotecnico strappa-applausi e da una sgargiante fotografia che avrà fatto l’invidia di Kubrick, e intento satirico-parodistico, esplicitato dalla via della striscia, e offuscato da un antiquato umorismo cerebrale e fiacco, del quale faranno tesoro i Monty Python, che scapolate un paio di genialoidi ideuzze lascia assiderati quando non innervositi. Si rimane più incuriositi che divertiti, più deliziati da qualche isolato addendo che convinti di una somma vicina allo 0.
MEMORABILE: Il primo minuto e mezzo; l’addetto all’elettricità; il telegiornale; il matrimonio ladychatterliano.

Anthonyvm 2/04/18 16:28 - 5637 commenti

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Opera singolare che trasuda British humour da ogni fotogramma; parlo di quello più surreale e demenziale, che ricorda per molti versi gli sketch del Flying circus dei Python. E infatti il film stesso è una collezione di episodi non perfettamente legati tra loro da una logica narrativa, ma liberi di colpire per la loro assurdità. Non sempre le gag centrano il bersaglio, ma il film preso nel suo insieme, con le proprie limitazioni, resta uno dei più atipici e curiosi sci-fi post-apocalittici del cinema europeo. Non per tutti, ma vale una visione.
MEMORABILE: La scena del parto.

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    Ultima modifica: 20/10/12 14:17 da Buiomega71