Una troupe in Portogallo interrompe le riprese di un film di fantascienza per mancanza di soldi e aspetta di poter continuare. L’opera di Wenders è una riflessione sul cinema e sul senso stesso dell’azione, della sua impossibilità e dei sottili legami della finzione con la realtà. I dialoghi però alla fine sono piuttosto pesanti e i dettagli sfuggono. Bellissima la location dell’albergo in rovina battuto dalle onde dell’oceano. Il film prende una piega diversa (spiazzante, più asciutta e convincente) nell’ultima parte negli Usa.
Nettamente diviso in due parti, differenti stilisticamente, la prima maggiormente riflessiva (e a dirla tutta anche un pò soporifera), la seconda maggiormente votata all'azione e più concisa. Numerosi sottotesti (rapporto tra realtà e finzione principalmente), Lo stato delle cose non ha però una sceneggiatura adeguatamente calibrata e specie nella prima parte è eccessivamente rarefatto. Molto bella la fotografia.
In assoluto il capolavoro di sua maestà Wim Wenders. Ritratto in un livido bianco e nero, con una prima parte ambientata su un set di un post atomico, tra crisi autoriali e finanziamenti produttivi alla frutta, che sembra un Effetto notte allucinato e tetragono. La seconda parte in una Los Angeles notturna, allucinata, livida, pericolosa, che solo Michael Mann (secondo a Wenders) ha filmato così intensamente. Il finale è devastante nella sua furente violenza, e porta alla mente la "morte al lavoro" di Cannibal holocaust. Visionario e immenso.
MEMORABILE: La macchina da presa che cade a terra e continua a filmare; le location losangeline, mai più così penetranti e affascinanti.
Personale cult metacinematografico. Film che si pone al crinale della carriera di Wenders, tra l'autore sinceramente (e ingenuamente) teso verso l'esplorazione di vergini territori estetici e il Regista ombelicale, ripiegato sulla maniera di sè stesso, che Wim diventerà negli anni '90. Punto di non ritorno della riflessione su quella puttana santa della mdp, possiede un fascino quasi esoterico, sospeso in una dimensione che ondeggia tra l'onirico (il set portoghese) e il mitico (gli USA), restando però sempre "moderno". Finale inarrivabile e sublime.
MEMORABILE: Lo squallido, fantascientifico albergo sull'oceano; L'impatto con L.A.: il parcheggio deserto, la limousine, le palme...; "Stories only exists in stories".
La prima parte, più onirica e meditativa, è ambientata in Portogallo ed è una sorta di via di mezzo fra Effetto notte e un film di Ingmar Bergman (il paesaggio oceanico rimanda a Il settimo sigillo); la seconda, losangelina, ha un taglio più secco e noir. Il ritmo latita, ma bastano le suggestive location e la splendida fotografia in bianconero per catturare ugualmente l'attenzione (e l'ammirazione) dello spettatore. Eccellente anche la colonna sonora, che mischia futuristici e ansiogeni suoni elettronici tipicamente anni 80 e il punk degli X.
Troupe in Portogallo interrompe le riprese per mancanza di fondi. Storia di un’impasse lavorativa che ha come sottotesto l’incompiutezza della vita e l'ineluttabilità della morte. Wenders sovraccarica di autorialità la prima parte portoghese quasi a farne un tributo a Bergman divenendo poi più incisivo, e filante, nel segmento americano. La conclusione è di grande impatto, anche se poteva essere lievemente abbreviata. La fotografia è eccellente come le differenti location (marittime e cittadine).
MEMORABILE: L’uso degli spezzoni rimasti per girare; La casetta mobile a Los Angeles.
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*Nel cast compare John Paul Getty III, nipote di Paul Getty I, storico magnate del petrolio. Negli anni settanta divenne noto alla cronaca in quanto vittima di un cruento sequestro cui seguì la mutilazione di un orecchio da parte dei suoi carcerieri, affiliati della 'Ndrangheta. Wim Wenders apprezzava le sue potenzialità recitative ed avrebbe voluto impiegarlo in altri film ma ben presto sarà vittima di un' overdose da eroina rimanendo in breve tempo (e giovanissimo) cieco, sordo e semiparalizzato.
*Sono presenti in qualità di interpreti due registi hollywoodiani, Samuel Fuller e Roger Corman, rispettivamente nei ruoli del cameraman Joe e dell'avvocato.
Fonte: Wikipedia
*Wenders girò il film durante la pausa "costrittiva" di Hammet indagine achinatown, e utilizzò, per la parte in Portogallo, gran parte del cast tecnico e attoriale di un horror di Raoul Ruiz Theterritory.
Fonte: Il Mereghetti
* Leone d'oro al Festival di Venezia.
HomevideoRaremirko • 30/03/15 01:18 Call center Davinotti - 3863 interventi
Circa 27 i minuti di scene eliminate.
Fonte: extra del dvd
HomevideoXtron • 28/09/16 16:51 Servizio caffè - 2231 interventi
Ecco il dvd RHV
Audio italiano e inglese
Sottotitoli in italiano
Formato video 1.66:1 anamorfico
Durata 1h57m43s
Extra: Trailer, cortometraggio "Reverse angle", scene tagliate