Più che un musical cinematografico tradizionale, l'ennesima versione sullo schermo del celebre romanzo è un'opera lirica in cui, trarre poche battute, tutti i personaggi si esprimono col canto. Molto bella la prima parte, aperta da una poderosa sequenza il cui leit-motiv ritornerà poi a scandire la vicenda, meno interessante la seconda, anche se sempre sorretta dal magnetismo del confronto fra Jean Valjean e Javert. Nel ricco cast, commovente Hathaway, convincenti Jackman e Crowe che suppliscono col fisico e/o il carisma alle minori doti canore. Messa in scena grandiosa, musica appassionante.
MEMORABILE: La sequenza iniziale con i detenuti che tirano le corde della nave: potente sia visivamente che per il motivo musicale
Tutto assolutamente perfetto! La scena iniziale è da brividi, il cast eccezionale! Prima fra tutti Ann Hataway, che con "I Dreamed a Dream" riesce a far scorrere lacrime (si poteva palpare la sua disperazione in sala grazie alla scelta di primi piani fatta da Hooper)! Cast azzeccatissimo, compreso lo spesso criticato Russel Crowe, che sopperisce alla sua mancanza vocale con un'interpretazione assolutamente favolosa. Jackman perfetto, Redmayne, Seyfried e Barks in perfetta sintonia tra loro!
MEMORABILE: "I Dreamed a Dream"; "Suddenly"; "On My Own"; "One Day More"; Il finale.
Ispirato più al musical di Broadway che all'opera originale, si apre con una sequenza di grande effetto che introduce un'ottima prima parte dove si impone la commovente prova della Hathaway. Questa grandezza va però scemando col passare dei minuti, soprattutto a causa dei primi piani imperanti che diventano monotoni e sviliscono le scenografie. Il ricco cast è azzeccato, anche se Crowe, nonostante l'impegno, non ha le doti canore pe interpretare Javert. I Thénardier della coppia Cohen/Carter ricordano un po' troppo Sweeney Todd.
MEMORABILE: Il prologo nel porto; "I Dreamed A Dream"; "Stars" con Javert che cammina in bilico sul cornicione (un tocco di macabra ironia).
Hooper rende cinema il musical di Schonberg e lo fa con un'opera para-lirica, in cui tutto è cantato e coreografato, niente lasciato al caso. A volte esagera con certe riprese che sanno più di Signore degli Anelli che di film in costume/storico (l'apertura con l'enorme plongé), ma quando va sui piani stretti e imbraccia la camera la sua formula vince. Nel cast Jackman è azzeccato come pure Crowe, meno i giovani ma la vera stella qui è Anne Hathaway che, per quanto si veda poco, avvolge tutto di carisma, bravura ed emozione. Ragionato e ben fatto.
MEMORABILE: Anne Hathaway che canta "I dreamed a dream"; Le citazioni a Monet e Delacroix.
Peccato per l'uso esagerato di primi piani (specialmente per un film di ambientazione storica, peraltro ad alto budget), perchè l'insieme è trascinante e coinvolgente, ricco di momenti intensissimi, attori eccellenti (forse eccetto i giovanissimi) e, cosa meno banale di quanto sembri, musiche splendide. Va detto che la storia di partenza era già un capolavoro di per sè, ma ciò non toglie che il film sia di altissimo livello. Oltre due ore e mezzo che volano in un soffio. Tra i migliori film musicali degli ultimi tempi, senza se e senza ma.
Inguardabile per i non amanti del musical, Les Misérables è un inno al cantato, alla messa in scena e, ahimé, ai primi piani. Dal mio punto di vista, il film soffre molto quest'ultimo aspetto: l'occhio del regista si concentra spesso e volentieri sulle espressioni dei protagonisti, esaltandone i volti e trascurandone il contorno. Il che può produrre un effetto soporifero, in modo particolare in chi conosce l'arcinota vicenda ideata da Hugo. Oltre alla meritatamente lodata Hathaway, mi ha stupito Jackman.
MEMORABILE: Il primo sparo alle barricate, eventualmente utilizzabile come sveglia.
Meravigliosa la scena iniziale della nave, della bandiera da sollevare; divertenti, ironici e necessari per alleggerire la gravità del testo gli intermezzi della coppia Baron Cohen-Bonham Carter; fantastico il momento delle barricate: sentito, spettacolare, doloroso, avvincente, eroico, sognatore... Tom Hooper non sbaglia un colpo, canta insieme ai suoi protagonisti, urla la necessità della lotta e si fregia di un film a tratti indimenticabile.
Grande commistione tra cinema (al computer), opera lirica, musical e teatro, senza scordare l'opera letteraria da cui nasce. Il risultato è ancora cinema, che tutto riesce ad accogliere. Le musiche sono splendide e le interpretazioni sentite e vissute. Un grande spettacolo in termini di mezzi e di impegno scenografico, non lo si può negare, ma che non riesce ad emozionare veramente, per la stancante invadenza. Il pubblico deve subire supinamente, senza riuscire a costruirsi proprie immagini mentali, come davanti la tv. Prendere o lasciare.
Opera notevole, grandioso lavoro del regista e degli attori, credibili anche al canto. Rendere vivo e interessante al cinema un musical di quasi tre ore su di un classico della letteratura è un miracolo che nel caso di Les Miserables accade. Bravissimo Jackman. Meritorio, spirituale e rivoluzionario insieme.
Una produzione imponente quella messa in scena per la trasposizione cinematografica del musical tratto da Hugo. Si tratta tuttavia di un'occasione in parte perduta. Forse un regista maggiormente avvezzo alle scene di massa avrebbe meglio sfruttato la bella ricostruzione scenica, dilungandosi meno sui primi piani e perdendo in parte di vista l'insieme. Il cast è valido, ma le cose migliori vengono dagli attori impegnati nelle parti secondarie, non a caso interpreti anche della versione teatrale evidentemente più adatti al musical.
I fan della lirica si stropicceranno gli occhi di fronte a questo musical che con l’opera presenta molte affinità, a partire dall’autore delle musiche, il cui nome fa Claude Schonberg. Un film solido e vitale in cui la dimensione storica e la vicenda privata si saldano in un appassionante racconto di amori, sacrifici e spirito di libertà. Tecnicamente superbo, tutto il cast si mette al servizio del personaggio col risultato di un film corale senza primedonne. Personalmente preferisco altri tempi e suoni, però Les Mis ha una sua logica.
Il romanzo di Hugo si trasforma in un lussureggiante musical-kolossal molto teatrale, molto cinematografico, molto drammatico e molto mélo: molto tutto insomma. E in questo tripudio di eccessi, ben orchestrati e amalgamati da una fotografia raffinatissima, il film trova il suo punto di forza, coadiuvato da interpreti generosi, alcuni dei quali in stato di grazia (Hathaway), cui la regia concede spesso (forse troppo) lunghi primi piani che bilanciano potenti scene di massa. Godibile, maestoso, ma anche capace di delicatezza e pensosità.
Bellissimo musical che per dimensioni e impatto emotivo è da accostarsi a una specie di kolossal. La storia è quella classica, le canzoni e gli arrangiamenti quasi sempre coinvolgenti, il cast da applausi, soprattutto un sorprendente Jackman e la Hathaway (Crowe come Javert è un po' un caso di miscasting, ma se la cava), costumi incantevoli. Film entusiasmante che diverte, emoziona e soprattutto gratifica occhi e orecchie. Un grande successo pienamente meritato. Chi non ama i musical certamente sarà messo a dura prova dalla durata considerevole.
MEMORABILE: La disperata e dolorosa storia della Hathaway; La canzone della Carter e di Cohen; Il finale melodiosamente struggente.
Pellicola ben realizzata tecnicamente e con buoni interpreti; caratterizzata però da un'eccessiva lunghezza e "pesantezza". Quello che colpisce negativamente, trattandosi di un musical, è la scarsa capacità di coinvolgimento da parte delle canzoni, che non rimangono minimamente impresse nella memoria. Bella la fotografia, che riprende una Parigi ricostruita in studio. Per il resto un prodotto più che dignitoso che però manca di quel "quid" in più che potrebbe renderlo "buono".
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Su filmtv (una lettera di un lettore) c'è scritto che il film in Italia sarebbe stato "accorciato" di una decina di minuti. La stessa cosa la leggo sul forum di Nocturno (anche se lì si parla di notizia non confermata, sforbiciature qua e là per un totale di circa 8 minuti, avvenute dopo i primi giorni di proiezione). Qualcuno ne sa qualcosa? Mi sembra veramente incredibile che nel 2013 succedano ancora queste cose!!! Quindi toccherà aspettare il dvd/blu ray per vederlo integrale?
Didda23 ebbe a dire: Visto la durata magari hanno tolto delle parti superflue. Non è sempre un male, per me.
Potrebbe anche essere che, come osservi, togliere qualche minuto snellisca la visione. Ma questa decisione, se confermata, non l'ha presa il regista (e nemmeno la produzione) bensì il distributore italiano, arrogandosi un diritto che non dovrebbe avere. Se (e dico se) nel resto del mondo il film dura di più non mi sta bene vederlo tagliato solo perchè vivo in Italia. E' il principio che è sbagliato. A questo punto il distributore, se pensa che così il film vada a vederlo più gente, potrebbe anche decidere di rimontarlo secondo il suo gusto (ovviamente esagero, ma mica tanto se pensiamo a cosa è successo ad esempio a Martin/Wampyr), magari viene fuori anche una cosa più piacevole ma niente ha a che vedere con quanto voluto dagli autori.
Belin anche te ce l'hai coi primi piani in questo film, non sei l'unico a cui ho sentito dire questa cosa ma non son d'accordo.
Volevo solo dire che secondo me ci stanno, intensificano la drammaticità della cosa, senza primi piani la Hathaway non avrebbe vinto l'oscar per me.
cosa ho apprezzato di meno son stati i grandi plongé finti e digitalizzati, se li poteva evitare...
Confermo quanto scritto nel commento. Penso che qualche totale o campo lungo in più avrebbe conferito un più ampio respiro al tutto e avrebbe ulteriormente valorizzato la ricostruzione scenografica (che specialmente nelle parti rivoluzionarie mi è sembrata uscirne piuttosto demoralizzata, come se fosse una scelta dettata dal budget _cosa di cui dubito assai). Posso capire quando si tratta di scelte stilistiche (da Dreyer al cigno nero passando per tutti gli altri) ma qui mi è sembrato più un "errore di calcolo" che altro.
Ma alla fine Hooper gioca tanto con la camera a mano, e specialmente fa il suo gioco coi primi piani, l'aveva già fatto nel Discorso del re e lo rifà qui anche se su scala più ampia...
la scenografia mi sapeva di ricostruito da due chilometri, meglio che me l'abbia fatta vedere poco, sinceramente...
Film ben realizzato che tuttavia ritengo un'occasione perduta. Affidato ad un regista meno "intimista" di Hooper e più abituato alle storie di ampio respiro la pellicola ne avrebbe guadagnato. Così come a mio avviso (ma questa scelta è ampiamente comprensibile) si doveva dare più spazio a interpreti "puri" di musical. Alla fine il pezzo migliore e più sentito come interpretazione è quello di Eponime, non a caso eseguito dall'attrice (bravissima) che la interpreta anche a teatro.