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TITOLO INSERITO IL GIORNO 16/09/07 DAL BENEMERITO HOMESICK
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Homesick 16/09/07 18:10 - 5737 commenti

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Istant-movie logorroico e datato, incentrato sulla retorica e le contraddizioni degli intellettuali borghesi-comunisti dell'epoca. Girato in modo sobrio e documentaristico, con gran parte degli attori che mantiene i loro veri nomi; interessante il cast femminile, assai disponibile a denudarsi. La cantautrice Giovanna Marini si esibisce in un numero musicale, nel ruolo di se stessa. Opera senz'altro utile per meglio capire il clima politico-sociale agli albori degli anni '70.

B. Legnani 7/09/10 00:24 - 5535 commenti

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Caso politico di 40 anni fa. Un regista comunista [auto]critica pesantemente i comunisti-chic e, di rimbalzo ma non poco, il PCI. L'idea dei sinistrorsi (che vivono fra lusso, domestiche e maggiordomi) "costretti" a partire per il Vietnam è originale e graffiante. Fumano sempre: prima per noia o per posa, poi per nervosismo. Attori non celebri, ma bravissimi. Eccessivo nella macchina a mano, un po' verboso nella parte centrale, ma notevole nel descrivere quanto accade a pasticcio compiuto. Bello il finale liberatorio. Non perfetto, ma gustoso.
MEMORABILE: Renato Romano parla in un comizio ai compagni, finisce e, attonito, sente il boato Anni Trenta di Piazza Venezia...

Il Dandi 7/03/11 01:17 - 1917 commenti

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A tratti verboso, grottesco, è tuttavia un film beffardo, con picchi di genialità, e toglie definitivamente a Moretti la paternità della parodia critica "dall'interno" alle contraddizioni e ai vizi della borghesia marxista. Qui si descrive la generazione precedente e i risultati sono diversi: se Io sono un autarchico finiva per parlare lo stesso linguaggio che pretendeva di stigmatizzare, si ha l'impressione che la satira di Maselli sia invece riuscita anche più spietata di quanto egli stesso volesse.
MEMORABILE: La surreale partita a calcio con la lattina.

Stefania 10/10/11 03:51 - 1599 commenti

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Passione (poca), ideologia (molta) e anomalia. Cronaca di un'azione rivoluzionaria anomala abortita nel ventre della Balena-Partito che soffoca e non nutre l'intellettuale-profeta Giona. Lotta di classe, la guerra non è (solo) per le masse? Però, i paradossi salottieri di cui è intessuto il gergo di questi benpensanti di sinistra rivela la loro distanza dalle masse di cui vorrebbero farsi portavoce, il loro conformismo è il nuovo "tradimento dei chierici". Impietoso, talvolta palloso, ma necessario... e illuminante.
MEMORABILE: "Leggi il mio articolo sulla rivista Il Vietnam e gli uomini di cultura... è una specie di Novella 2000"!

Il Gobbo 3/06/12 16:08 - 3015 commenti

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Poteva essere un Tom Wolfe all'italiana con una spruzzatina di Updike, ma in mano a Maselli vien fuori una barba terrificante, e si annega nel pantano di vacua logorrea che si voleva (si voleva?) satireggiare: forse lo spunto avrebbe retto meglio un mediometraggio, uno sketch più contenuto. Gli arpeggi della Marini danno il colpo di grazia, meno male che ogni tanto si vede qualche tetta. Leggendo Fruttero (The night of the telegram, in Mutandine di chiffon) si scopre che la fattispecie non era poi nuovissima.
MEMORABILE: "Il discorso è un altro"

Pigro 26/10/13 07:48 - 9673 commenti

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Il plot è sarcastico: annoiati intellettuali comunisti che per gioco si propongono di andare in guerra nel Vietnam e vengono presi sul serio. Ma la realizzazione è terribile, nonostante qualche sprazzo in cui Maselli mette a nudo le ambiguità di un’intellighenzia di sinistra arroccata nel benessere occidentale e incapace di agire e perfino di pensare. Un film prolisso, tutto impastoiato in un’insostenibile logorrea che affossa la folgorante ironia in una seriosità da assemblea anni 70. E, soprattutto, molto faticoso (per lo spettatore).

Rufus68 9/04/16 17:21 - 3845 commenti

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Per chi conosce certi ambienti della sinistra (romana) questo è un piccolo breviario dello sberleffo. A distanza di tanti anni, il film riesce a trasmettere il senso di impotenza di un ceto intellettuale inconcludente e parolaio che voleva rivoluzionare il mondo e che, oggi, si accontenta dei barattoloni di Nutella. Peccato per la realizzazione tecnica, a tratti infima. Sullo stesso tema si consiglia la più agile e briosa pellicola di Liverani, Sai cosa faceva Stalin alle donne?

Ronax 27/05/18 02:11 - 1255 commenti

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Forzatamente datato, ai tempi snobbato dal pubblico ma preso sul serio dalla critica impegnata con una scia di interminabili discussioni e polemiche, il film nasce nel cuore del '68 e vorrebbe fotografare impietosamente la doppiezza e l'ipocrisia degli intellettuali di sinistra del tempo, rivoluzionari solo a parole. Specchio di un mondo e di un clima lontanissimi, si fa oggi apprezzare, oltre che come documento d'epoca, per lo stile innovativo con la fotografia sgranata e sovraesposta, la mobilità della macchina da presa e il montaggio secco.
MEMORABILE: La reazione di Nanni Loy alla confessione del tradimento da parte della sua compagna.

Myvincent 12/11/18 16:19 - 3744 commenti

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Un gruppo di intellettuali di sinistra si confronta con la propria viltà e con gli irrinunciabili privilegi borghesi di cui sono prigionieri, quando si auto-arruola in prima persona nella guerra del Vietnam che imperversa in quegli anni. Una critica spietata, beffarda, nevrotica, dei salotti buoni post-sessantottini, dipinta con uno stile incessantemente verboso e nel quale il logos affoga il lato visivo e immaginifico del fare cinema. Cerebrale ma estenuante.

Reeves 6/02/21 19:33 - 2228 commenti

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Con grande lucidità Citto Maselli racconta in un apologo sferzante e senza riverenze la crisi degli intellettuali vicini al partito comunista intorno al 1968. L'idea di andare a combattere fianco a fianco con i vietcong evidentemente era all'ordine del giorno. Maselli è bravissimo nel creare personaggi che conosce molto bene e che risultano giustamente irritanti, proprio come era nelle sue intenzioni.
MEMORABILE: La strana partita a calcio liberatoria.

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  • Curiosità Mauro • 31/10/16 09:32
    Disoccupato - 11994 interventi
    Tutti i principali attori del film hanno lo stesso nome (e talvolta anche il cognome) dell'attore che li interpreta. Unica eccezione Nanni Loy, il cui personaggio si chiama Vanni Dosi, un nome comunque molto simile nell'assonanza a quello originario.