Dopo varie traversie distributive, HILLS HAVE EYES 2 ha visto la luce solo nel 1984, sette anni dopo il prototipo che aveva consolidato la fama di Wes Craven nel campo dell'horror venato di splatter e violenza. In questo desolante sequel, purtroppo, la carenza di inventiva si avverte fin da subito, fin dal continuo ricorso ai flashback che hanno l'unico scopo di riciclare il girato del primo capitolo sfruttandone nel contempo l’indubbia forza. Incredibile come tale tecnica coinvolga addirittura il cane Beast (!), reduce dal numero uno...Leggi tutto e pronto a ricordare scene in dissolvenza come un qualsiasi essere umano! E’ solo uno dei tanti sintomi della svogliatezza con cui Craven ha scritto e girato questo inutile sequel. Scorretto nei confronti degli spettatori poi, che si vedono ricomparire il buon Michael Berryman (crapa pelata Plutone, qui chiamato Pluto in onore alla lingua originale) dopo averlo visto abbondantemente sbranare dal cane in HILLS HAVE EYES. Ma come rinunciare al personaggio che è diventato l’icona stessa del film e che infatti anche qui si riaffaccia in tutte le locandine? Dalla famiglia sperduta nel deserto si passa però a una ben più insopportabile combriccola di ragazzotti (con tanto di biondona non vedente a carico) e l’insieme ne risente. Sembra di stare in un qualsiasi VENERDI’ 13, peraltro con poco sangue e zero suspense. Il deserto del Joshua Tree è ancora un bel set naturale, ma sceneggiatura e dialoghi sono da dimenticare. Il Craven regista si salva con un po' di mestiere, ma la famiglia di cannibali non spaventa più nessuno.
Stracco, inutile seguito del glorioso primo capitolo, qui direttamente richiamato attraverso i numerosi flashbacks dei personaggi superstiti (cane compreso). Sceneggiatura blanda e incongruente. Puro lavoro di routine che Craven avrebbe potuto evitare, per sè e per il pubblico.
Bravo Wes, sei riuscito a farti del male da solo partorendo questa pellicola piena di flashback idioti, dialoghi penosi, noia e ridicolizzazione dei mutanti (grazie ai quali eri stato apprezzato). In più, evidentemente non ancora soddisfatto, hai banalizzato persino l’ambientazione, riducendo il tutto a un’attesa in una catapecchiona, con sporadiche sortite di alcuni membri del gruppo di pietosi personaggi, cieca compresa. In poche parole, inutile.
MEMORABILE: Come il Davinotti, anch'io non posso non citare il flashback del cane! E questo in un film che dovrebbe essere un horror.
Era necessario a sette anni di distanza dal primo capitolo girare un seguito così inutile? La domanda è retorica ma quel che colpisce maggiormente è il fatto che il film è lontano anni luce dal prototipo non solo dal punto di vista dei risultati ma anche da quello narrativo e stilistico. È, infatti, più vicino ad un horror per ragazzini, di cui ripercorre appieno alcune situazioni e stilemi, che ad una pellicola di genere matura come lo era quella precedente. Da evitare tranquillamente anche per chi ama il regista.
Deserto californiano: "due mutanti due" danno la caccia ad una ciurma di motocilisti sgallinati. Il punto più basso della filmografia di Craven, così squallido e abborracciato da lanciare seri dubbi sulla paternità del progetto quanto sul suo statuto d'autore. La sceneggiatura copia su carta carbone il più frusto capitolo di Venerdì 13. Il doppiaggio italiano è orrendo ma l'originale non riserva grosse sorprese. Lo splatter è erogato col contagocce e i pochi flashback mutuati dal prototipo (uno è del cane!) sono addirittura censurati: per intenderci sullo spirito dell'operazine. Esautorante.
Girato per motivi alimentari da Craven, che non lo completa nemmeno e lo disconosce immediatamente; da qui l'esigenza della produzione di inserire scene dal primo, in flashback, per aumentare l'esigua durata. Non c'è molto da salvare in questo superfluo sequel: la vicenda ricalca quella del prototipo, pur avendo un taglio più ottantiano, recuperandone pure qualche interprete; sangue ne scorre poco e perlopiù il film gira a vuoto ed è senza idee, nonostante l'ultima mezz'ora non sia proprio da buttare. OST di Manfredini ricalcata da Venerdì 13.
Giusto il cane Beast e Pluto riescono a cavarsela in questo sequel inguardabile di un film che ha fatto epoca. Ci si meraviglia come il medesimo regista abbia potuto realizzare una tale "opera-spazzatura", così tanto da non farla sembrare neanche una sua produzione: è questo spesso il triste destino dei secondi capitoli, che anche in questo caso non si smentisce. In poche parole, bocciato!
Seguito del già non eccelso Le colline hanno gli occhi dello stesso regista. Il risultato è ancora peggiore perché viene meno la sorpresa nonché la logica delle famiglie in lotta tra loro. La mancanza più grave è la totale assenza di un'atmosfera orrorifica e di momenti di puro terrore; si arriva addirittura a provare un certo senso di tenerezza per il personaggio interpretato da Berryman (Pluto). Passo falso imbarazzante per Craven.
Difficile commentare un lavoro rinnegato dallo stesso regista e che Berryman ha definito a suo volta terribile. Forzature non da poco e richiami al passato cercano un improbabile raccordo a cui si fa fatica a credere, minando la sceneggiatura alla base. Se aggiungiamo il solito manipolo di ragazzi ingenui e stolti allora il danno è irrimediabile. Non si può negare il mestiere di Craven, ma resta un qualcosa di inutile che si poteva tranquillamente evitare. Fortuna che nessuno abbia pensato a una trilogia risparmiandoci un'ulteriore bruttura.
Ripudiato dallo stesso Craven, il film si collega direttamente al primo capitolo per storia e anche personaggi, ma perde quell'alone primordiale e di mistero per colpa di una sceneggiatura troppo vicina agli horror-teen, con lo stuolo di personaggi adolescenti troppo stile college. Le location continuano a rimanere da 10 e lode e salvano la pellicola del disastro, per via della troppa velocità con cui si passa da una situazione all'altra e per situazioni assurde anche per un film horror. Sempre grande Berryman.
MEMORABILE: Le location di Joshua Tree, 29 Palms e Pioneertown: fantastiche.
Scritto e diretto da un Craven che pensava ad altro (Nightmare è dello stesso anno). E sì che ci sarebbe stato del bel materiale per girare un seguito al feroce capolavoro di otto anni prima. Invece ci si limita a seguire un branco di teen ottantiani idioti che rimasti bloccati nel deserto vengono eliminati da Pluto/Berryman redivivo e dal Mietitore (identico al Jupiter originario). Quà e là sembra un clone malfatto dei Venerdì 13. Il gore è limitato e banale, però qualcosina da salvare si trova (il ceffo di Berryman, l'ultima mezz'ora).
Sequel davvero scialbo di un cult del survival horror. La presenza del sopravvissuto Bobby serve solo per riproporre in flashback alcune scene del primo film, l’altra superstite la “cannibale” Ruby è stata banalmente civilizzata e Berryman è redivivo senza alcuna spiegazione. Ma a parte questo il difetto maggiore sta nella totale assenza di suspense e anche il gore è ai minimi storici. E poi il gruppo di teenager motorizzati sembra talmente idiota da giustificarne la mattanza. Un valido candidato alla palma di peggior Craven di sempre.
Da un caposaldo del socio-horror settantiano si passa a un banalissimo slasher desertico, che le "jasonesche" musiche di Manfredini accostano ulteriormente al filone. Il buon Wes, che ammetterà di aver partecipato per mere ragioni economiche, firma un sequel tecnicamente vedibile, ma del tutto anonimo, scritto malamente (l'inutile cameo introduttivo di Robert Houston), recitato in modo mediocre e percorso da una vena umoristica non sempre voluta (persino il cane si concede un flashback allunga-metraggio con spezzoni del primo film!). Sangue e nudità ai minimi storici. Trascurabile.
MEMORABILE: Il gradito ritorno di Berryman; Zio Reaper; La roccia fatta cadere sul motociclista; La gola tagliata con machete; La trappola infuocata nel finale.
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Dipende a cosa ti riferisci, se il terzo che si ricollega ai due originali craveniani, oppure ai remake
Di un ipotetico terzo capitolo del remake (il secondo era , a essere teneri, orripilante) non ci sono notizie a riguardo (se ne parlò, ma poi nisba, almeno per ora)
Mentre il terzo dell'originale craveniano non e mai stato realizzato (qualcuno, all'epoca, scriveva che Mind Ripper, del 1995 e scritto dal figlio di Craven, Johnatan, fosse il capitolo terzo della saga dei mutanti cannibali, ma da quello che leggo in giro, niente di più falso)
DiscussioneCaveman • 15/12/18 15:08 Servizio caffè - 403 interventi
Buiomega71 ebbe a dire: Ruber ebbe a dire: Ma non dovevano fare il tre?
Dipende a cosa ti riferisci, se il terzo che si ricollega ai due originali craveniani, oppure ai remake
Di un ipotetico terzo capitolo del remake (il secondo era , a essere teneri, orripilante) non ci sono notizie a riguardo (se ne parlò, ma poi nisba, almeno per ora)
Mentre il terzo dell'originale craveniano non e mai stato realizzato (qualcuno, all'epoca, scriveva che Mind Ripper, del 1995 e scritto dal figlio di Craven, Johnatan, fosse il capitolo terzo della saga dei mutanti cannibali, ma da quello che leggo in giro, niente di più falso)
Buio tu hai visto Mind Ripper? Dovrebbe esserci Lance Henriksen se non sbaglio.
Caveman ebbe a dire: Buiomega71 ebbe a dire: Ruber ebbe a dire: Ma non dovevano fare il tre?
Dipende a cosa ti riferisci, se il terzo che si ricollega ai due originali craveniani, oppure ai remake
Di un ipotetico terzo capitolo del remake (il secondo era , a essere teneri, orripilante) non ci sono notizie a riguardo (se ne parlò, ma poi nisba, almeno per ora)
Mentre il terzo dell'originale craveniano non e mai stato realizzato (qualcuno, all'epoca, scriveva che Mind Ripper, del 1995 e scritto dal figlio di Craven, Johnatan, fosse il capitolo terzo della saga dei mutanti cannibali, ma da quello che leggo in giro, niente di più falso)
Buio tu hai visto Mind Ripper? Dovrebbe esserci Lance Henriksen se non sbaglio.
No, Caveman, mi manca alla visione. Rimanendo inedito da noi la solita difficoltà a reperirlo (a meno che non esca un dvd ispanico)
DiscussioneCaveman • 15/12/18 15:20 Servizio caffè - 403 interventi
Devo ammettere che mi ispira molto.
HomevideoRocchiola • 19/02/19 09:55 Call center Davinotti - 1318 interventi
Il bluray della Cult Media è un prodotto passabile con un video decente ma nulla più. E poi resta da spiegare perché è proposto nell'anomalo formato di 1.57 anziché nel tradizionale panoramico 1.85 che credo fosse l'aspetto originario del film. Audio italiano sufficiente a livello di potenza ma non sempre chiaro e con qualche disturbo di fondo.
HomevideoCaveman • 19/02/19 13:05 Servizio caffè - 403 interventi
Rocchiola ebbe a dire: Il bluray della Cult Media è un prodotto passabile con un video decente ma nulla più. E poi resta da spiegare perché è proposto nell'anomalo formato di 1.57 anziché nel tradizionale panoramico 1.85 che credo fosse l'aspetto originario del film. Audio italiano sufficiente a livello di potenza ma non sempre chiaro e con qualche disturbo di fondo.
Io mi accontento del dvd per ora.
DiscussioneRocchiola • 20/02/19 08:42 Call center Davinotti - 1318 interventi
Si, effettivamente vista la qualità del BD summenzionato, ci si può accontentare dell'analogo versione in DVD. Credo che la differenze di resa siano davvero impercettibili. E poi sinceramente il film è di per se pessimo!!!!
DiscussioneCaveman • 20/02/19 11:05 Servizio caffè - 403 interventi
Rocchiola ebbe a dire: Si, effettivamente vista la qualità del BD summenzionato, ci si può accontentare dell'analogo versione in DVD. Credo che la differenze di resa siano davvero impercettibili. E poi sinceramente il film è di per se pessimo!!!!