Gotico canonico firmato da Massimo Pupillo (con l'abituale pseudonimo di Max Hunter) che porta l'azione interamente tra le quattro mura d'un castello e che riesce a colpire per demenzialità solo nel finale vampiresco. Fin lì si eran visti soprattutto i patemi della bella lady del titolo (Erika Blank), sposa del poco attraente Paul Muller dopo che questi ha ucciso il pretendente che lei amava (e che finisce gettato in mare in una velocissima scena d'omicidio). L'atmosfera a castello è pesante: lei non ama lui, i domestici fidati sono rimpiazzati da una bionda dall'aria perfida che scopriamo spassarsela sia con Muller che col servitore Gordon Mitchell, il quale...Leggi tutto tra una pausa e l'altra fa un salto nei sotterranei dove frusta lo zio della bella Lady Morgan (imprigionato lì all'insaputa di lei). Poco amore e molti intrighi insomma, con un'ultima parte vivacizzata dall'entrata in scena di fantasmi e vampiri dell'ultim'ora, con conseguenti follie pupilliane purtroppo limitate dall'approssimarsi dei titoli di coda. Un bianco e nero discreto, musiche nella norma, recitazione non disprezzabile. Se è vero che nel genere si è visto di meglio anche senza scomodare il solito Bava, va anche detto che le pellicole più noiose e insipide rispetto a questa sono in maggioranza. Almeno qui c'è un ritmo quasi accettabile e risvolti inattesi che danno un po' di senso al tutto. Certo senza aspettarsi troppo, è chiaro.
Brutto film che paga lo scotto di una regia molto sciatta e soprattutto di una delle sceneggiature più inverosimili (ci sono dei buchi di proporzioni titaniche) e più prevedibili che si siano mai viste sullo schermo, almeno per quel che riguarda buona parte della pellicola. Chiunque, infatti, abbia visto nella vita appena una decina di film (specie di quel genere) capirà moltissime cose sin dai primi minuti. L’unica cosa imprevedibile è il finale vampiresco su cui è meglio tacere: semplicemente ridicolo e delirante.
MEMORABILE: "Non ti uccideremo, abbiamo solo bisogno del tuo sangue". "Dammi qualche attimo di vita, ti prego un po’ di sangue".
Mesmerico e telepatico, incomincia adagio come un romanzo d'appendice ottocentesco per poi rivisitare i territori del gotico italiano più tipico: dalle macchinazioni di Caiano alla processione di fantasmi e vampiri di Margheriti e del Bava dei Wurdalak; il tutto, però, assemblato in modo personale e scandito da un ritmo sorprendentemente serrato. Cast interessante, con l'angelica Nelli nel suo ruolo più ampio, l'ipnotica Blank, il losco Muller e il bieco Mitchell; irrilevante Forain.
Buon gotico di Pupillo, anche se continuo a considerare Cinque tombe per un medium il suo miglior lavoro. Ottimo cast a partire dal bieco Muller, alla stupenda Blanc, passando per Mitchell e Kechler zio della protagonista. Il finale ricorda un po' troppo Danza macabra, ma il make-up è ben fatto. Non manca atmosfera e un finale cupo. I fan del gotico apprezzeranno sicuramente.
Decisamente inferiore agli altri ottimi gotici di questo valido regista italiano ma tutto sommato piacevole. Bene il cast con un capelluto Paul Muller (il famoso visconte Cobram di fantozziana memoria) e un validissimo Gordon Mitchell, impalbabile il resto del cast. Film che non ha niente di eccezionale ma raggiunge bene la sufficienza.
Inquietante thriller/horror in salsa gotica. Ben strutturato nella trama, la quale può lasciare interdetti per la lentezza con cui vengono messi in scena i dialoghi. Un'opera teatrale forse renderebbe di più questo tipo di sceneggiatura. Graziosi i toni giallognoli della pellicola, che donano un senso di "antico" maggiore.
L'atmosfera è abbastanza buona e l'ambientazione è affidata a location italiane (Castel Fusano che tenta di passare per un castello scozzese e i pini mediterranei per pini di Scozia...). La trama è un po' scombinata e rimediata e si basa sui tipici elementi del gotico italiano degli anni sessanta, a partire dai fantasmi (con contaminazioni vampiriche). Un film che comunque può riuscire divertente.
Titolo minore della stagione d'oro del gotico italiano e ultimo contributo di Pupillo al genere, non è che un thriller a base di macchinazioni erotico-testamentarie con ambientazione ottocentesca e sfondo paranormale (presenze spettrali, vampirismo, ambientazione interamente concentrata nel castello di Castel Fusano). Belle facce e la fotografia in B/N merita di essere gustata in edizione degna, ma il film nel complesso risulta abbastanza prevedibile e anonimo.
Avidità e vendetta sono alla base di questo interessante gotico italiano diretto da Pupillo che sorprende per la riuscita grazie a una buona una sceneggiatura che si rifà nella seconda parte a Lo spettro anche per alcune sequenze azzeccate. Il cast funziona nonostante la recitazione sia piuttosto teatrale e la base musicale ha il merito di non disturbare lo spettatore. Pupillo mi ha sorpreso.
Horror "dicotomico" vecchia maniera, con una prima parte decisamente buona e una seconda molto meno. Seppur intuibile, la vicenda inizialmente si svolge secondo canoni di maniera, risultando apprezzabile e dinamica grazie anche a una regia composta. Svetta la Blanc per la morbosità del suo agire, mentre Mitchell risulta un po' trash, come già visto altrove. Nella seconda parte i fantasmi assetati di sangue non giovano alla storia e il film si fa pure moderatamente noioso, nel suo sviluppo. Si poteva fare meglio, complessivamente.
MEMORABILE: Mitchell ubriaco, che frusta il povero prigioniero.
La sceneggiatura di "Jean Grimaud" (ma va là, Grimaldi... ) s'impernia su un abusatissimo cliché, svolto in modo abbastanza pedestre, finché la vena di follia pupilliana non prende il sopravvento nella parte finale, sgangherata quanto eccessiva e divertente. Così malgrado le smorfie di Mitchell e il sostanziale spreco della Blanc (che chiunque avrebbe preferito alla scialba Nelli) si arriva a essere quasi soddisfatti. Ad ogni modo i fasti del Boia sono lontani.
Gotico che stupisce per il ritmo e la quantità di svolte narrative, magari non tutte azzeccate ma variegate e non sempre prevedibili, alle quali si aggiunge almeno un segmento in grado di stupire (la vendetta, narrata, meno banalmente del previsto, in flashback). Non troppo raffinato registicamente e non privo di qualche caduta nel ridicolo, ma si tratta probabilmente di uno tra gli esemplari più scorrevoli del filone, oltre che del miglior horror gotico di Pupillo. Notevole la title-track di Umiliani, coi suoi malinconici arpeggi.
B-movie all'italiana (ci si chiede se gli autori di fumetti di culto come "Oltretomba" abbiano trovato anche qui la giusta ispirazione). Si tratta di un delirio che incanta, dimostrando capacità di intrattenimento. Troveremo erotismo morboso, cosce al vento di Erika Blank, violenza, brillamenti plastici sopra le righe, curiose accensioni figurative di genere; luogo di amenità varie, insomma, dove è facile abbandonarsi lasciando a casa il nefasto perfezionismo e gustando il clima da romanzo d'appendice squinternato. Lode alla qualità tenebrosa del noto edificio dei Chigi.
Un gotico mediocre che riprende sfacciatamente, in alcuni punti, i temi di Danza macabra, girato l'anno precedente (vi è anche una battuta presa pari pari). La resa, tuttavia, è assai meno raffinata rispetto al film ispiratore dato che Pupillo innesta il personaggio del fantasma vendicatore di Susan su una trama tutt'altro che metafisica e, anzi, sbilanciata sui crudi motivi dell'avidità (cui dà corpo, sopra tutti, un prosaico Mitchell). La storia, tuttavia, scorre discretamente, grazie a colpi di scena nettamente telefonati seppur piacevoli. Graziosa la protagonista.
Dopo la morte presunta dell'amato, un'ereditiera sposa un tipo melenso solo in apparenza che la vuol far credere pazza con la complicità dell'amante maliarda e del maggiordomo con la faccia da galera... Nella prima parte, il racconto per quanto derivativo ha una propria cine-dignità , ma poi la fantasia prende il volo ed il film si trasforma in una ghost story con ectoplasmi a consistenza variabile che fanno trucchi alla mago Silvan e lappano sangue come vampiri con inevitabili effetti di comico involontario. Strampalato ma rispetto al coevo Boia scarlatto sembra un capolavoro.
Un thriller gotico girato in un nitido bianco e nero da Massimo Pupillo e interpretato da alcune delle facce più interessanti del cinema italiano del periodo, come Gordon Mitchell e una giovanissima Erika Blanc. Non ci si deve aspettare verosimiglianza nella storia e nemmeno particolari guizzi, ma il film è piacevole da seguire e proprio il suo essere datato lo rende affascinante.
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Era ora verrebbe da dire !,speriamo nell'audio italico e magari in qualche extra.
HomevideoXtron • 9/05/14 15:08 Servizio caffè - 2245 interventi
Il dvd ARTUS
Audio italiano
Sottotitoli in francese (si possono togliere senza problemi)
Formato video 1.85:1 anamorfico
Durata 1h22m13s
Extra Galleria fotografica, Trailers vari, "Mondo Pupillo", intervista a Paul Muller, intervento di Alan Petit
hmmm, ora non ho il dvd davanti, ma mi sa che c'è un altro caso di "prelievo" da qui per la fascetta (in questo caso il commento di Homesick), stasera verifico