Note: Aka: "Una mano nell'ombra", "L'étrange Mr. Slade"; "Le tueur de Londres"; "El hombre del ático"; "O anthropos tis sofitas"; "Der unheimliche Untermieter".
Discreto lavoro dell'eclettico Fregonese su un canovaccio notissimo e già autorevolmente trattato. Pochi mezzi a disposizione, quindi l'atmosfera è più che altro suggerita (e un paio di numeri di music-hall con la succulenta protagonista fanno metraggio), il punto di forza è Jack Palance, dolente e ambiguo, capace di dare spessore umano al suo personaggio.
Mentre Londra è sconvolta dagli omicidi di Jack lo squartatore uno strano individuo prende alloggio presso una pensione. Secondo remake, dopo Il pensionante di John Brahm, del bellissimo The lodger di Sir Hitchcock, tutto ambientato in una Londra fumosa, claustrofobica e ambigua. Ottima la prova di Jack Palance nei panni del misterioso e tormentato protagonista. Un paio di begli omicidi in soggettiva, che si compiono, naturalmente, fuori campo.
A Jack "the ripper" piace farla in barba alla polizia. Cerca le sue vittime negli umidi bassifondi di una Londra fine diciannovesimo secolo (vittime accompagnate a casa da solerti bobbies, ma questo non basta a evitare loro una brutta fine). La storia non è nuova ma questa è una versione apprezzabile, per come è stata interpretata, da un convincente Jack Palance protagonista e da una bellissima Constance Smith, che si esibisce in numeri di rivista musicale forse un po' troppo moderni per l'epoca. Buone le atmosfere create dal bianco/nero.
MEMORABILE: L'inseguimento con le carrozze a cavalli.
In un'accurata rievocazione d'epoca, Fregonese dirama il panico collettivo per le fumose strade londinesi e tratteggia il ritratto del serial killer come emarginato sociale, vittima di un complesso edipico esiziale. Determinante l'apporto di Jack Palance che conferisce garbato aplomb e sinistra ironia al personaggio. Constance Smith è un femminile vigoroso e caparbio, depotenziato da spettacoli di music hall accessori. Regia solida e ispirata che si distingue nelle sequenze di omicidio in soggettiva e fuori campo, e per un perturbante finale nichilista, in anticipo sui tempi.
La quarta versione cinematografica del romanzo di Marie Belloc Lowndes segue quasi pedissequamente lo script della trasposizione di John Brahm, prendendone in prestito dialoghi, musiche e set. Il buon mestiere dell'argentino Fregonese assicura una narrazione solida e atmosfere evocative, mentre la performance di Jack Palance nel ruolo del (probabile) Squartatore, pur non raggiungendo i picchi perturbanti della prova di Cregar, è del tutto convincente. Senza nulla aggiungere (né togliere, se è per questo) al film del '44, resta un gradevole thriller minato da un'essenziale inutilità.
MEMORABILE: L'hitchcockiano rapporto di amore e odio di Jack Palance per la madre; I cappi del Black Museum; Inseguimento in carrozza; Fra le acque del Tamigi.
NELLO STESSO GENERE PUOI TROVARE ANCHE...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.