La furia umana - Film (1949)

La furia umana
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: White heat
Anno: 1949
Genere: gangster/noir (colore)

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Venerato da molti e sovente citato tra i migliori esempi di noir d’ogni epoca, WHITE HEAT è un gangster-movie d’altri tempi, che per alcuni tratti sembra ancor più vetusto di quanto non sia: l'assenza di quella profondità anche artificiosa che è una delle caratteristiche dei noir coevi, l’arrivare presto all'azione, il mantenere alto il ritmo senza indulgere in cliché stanchi e ormai abusati sembra apparentare il film di Raoul Walsh ai classici del decennio precedente. Un James Cagney decisamente attempato non ha comunque infastido troppo la critica, che anzi ne sottolinea l’acquisita maturità riportandola tra i punti di forza...Leggi tutto dell'opera. Una storia facile ma ben articolata permette di non perdersi dietro a inutili lambiccamenti e di seguire meglio la figura dello spietato gangster protagonista: con le sue devastanti emicranie e il rapporto quasi morboso con la madre maestra di vita, Cody Jarrett è il prototipo dell'eroe negativo nel noir. Fin dall'incipit lo vediamo uccidere ghignando, trattare i suoi uomini come peggio non si potrebbe, agire d'istinto. A ogni buon conto, benché non sia difficile trovare al film un buon numero di indubbie qualità, resta una semplicità di fondo non del tutto convincente, con una storia che procede quasi per inerzia; e la performance di Cagney è meno memorabile di quanto non si creda, così come ben condotto ma non epocale è il finale. I crismi del capolavoro, in definitiva, WHITE HEAT non pare averli.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Il Gobbo 5/04/08 15:09 - 3015 commenti

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"I'm on the top of the world!" Il furioso grido di James Cagney che è l'emblema del film suggella una prova incredibile, che fa impallidire i presunti, stra-pianificati eccessi dell'Actor's studio e alla fin fine sovrasta ogni altro elemento, inclusa una certa rigidità del meccanismo, che tende a un'esemplarità di racconto morale ai limiti del didascalismo. Buonissima fattura da vecchio noir dei bei tempi, del resto vicinissimi, anzi non ancora trascorsi, ma in fin dei conti è Cagney che resta impresso.

Cotola 14/07/08 02:40 - 9043 commenti

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Capolavoro assoluto del genere noir, deve il suo successo e la sua fama oltre che alla magistrale regia di Walsh ed alla solida sceneggiatura, alla strepitosa interpretazione di James Cagney il cui personaggio, col suo gigno malefico, si imprime nel cervello fin dalla sua prima comparsa, per rimanervi in maniera indelebile, così come pure il pirotecnico e beffardo finale in cui Coddy "raggiunge" il suo obiettivo. Assolutamente imperdibile e per questo da vedere e rivedere senza mai stancarsi.
MEMORABILE: Coddy che nel finale "raggiunge" finalmente il suo obiettivo e dice: "Ce l'ho fatta mamma, sono sulla vetta del mondo".

Daniela 30/01/09 13:07 - 12662 commenti

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Nel cinema gangsteristico, Cagney è stato il precursore di Al Pacino: piccolo e sempre incazzato, percorso da una corrente di energia che rende vitali i suoi personaggi. Qui incarna una figura totalmente negativa, in cui gli impedimenti fisici (l'epilessia) e psicologici (il morboso attaccamento per la madre criminale, prevalente rispetto all'ansia possessiva verso la moglie) sono sublimati dalla megalomania. Paradossalmente, sarà proprio la sua lealtà verso un presunto amico a segnarne la fine, nel segno dell'eccesso. Caratterizzazione monumentale, film imperdibile.
MEMORABILE: La reazione di Cody alla notizia della morte della madre.

Galbo 1/02/09 08:16 - 12392 commenti

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Inarrestabile ascesa di un gangster, in un bellissimo film di Raoul Walsh, decisamente tra i migliori noir realizzati dal cinema americano.Il film si segnala per l'ottima sceneggiatura che dipinge un personaggio totalmente privo di senso morale (ma con particolare rapporto edipico con la madre) che soddisfa sè stesso unicamente con la violenza. Magistrale interpretazione del grande James Cagney. Da vedere.

Pau 7/07/10 09:32 - 125 commenti

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Un anno dopo Edward G. Robinson ne L'isola di corallo, la Warner ripesca un'altra icona del gangster movie, Cagney splendido cinquantenne, per tratteggiare una memorabile figura di villain, afflitto da un irrisolto complesso edipico, ma altrimenti cinico, vendicativo e brutale. Il film vale soprattutto per la figura del suo character principale e per il gran ritmo (la regia del super veterano Walsh, in tal senso, è una garanzia). Tradimenti e regolamenti di conti come nella tradizione del genere, fino all'esplosivo e violentissimo finale.

Homesick 27/05/12 18:04 - 5737 commenti

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Pilastro del genere noir, che si sublima nella “furia umana” di Cagney, straordinaria icona di spietatezza criminale stretta dall’affetto per la madre da un egocentrismo patologico e autodistruttivo. La tensione è continua e si addensa intorno alle scene più violente (la sanguinosa rapina al treno, la vendetta, la sparatoria finale) e durante il rapporto, prima di diffidenza e poi di amicizia, tra il gangster e l’impavido poliziotto infiltrato o’Brien.
MEMORABILE: Il detenuto non vedente, che legge le labbra; la vendetta di Cagney sul complice traditore e assassino.

Jdelarge 15/10/13 16:38 - 1000 commenti

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Walsh dà vita a un buon film valorizzato soprattutto dalla bellissima prova di Cagney, impegnato nell'interpretazione di un gangster "mammone" e capo assoluto. La trama è semplice, ma ben sviluppata e la regia di Walsh è, come sempre, molto sicura. Il difetto del film risiede nella mancanza di personaggi (fatta eccezione per il protagonista), che possano lasciare veramente il segno. I capolavori noir sono altri, ma questo è un buon film.

Rambo90 3/10/19 16:48 - 7697 commenti

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Potente ritratto di un personaggio che fin da subito capiamo condannato a una fine tragica. Pazzo come pochi (tanto che il titolo italiano è perfettamente adatto), è interpretato con magistrale bravura da Cagney, che tiene in piedi anche qualche momento più prevedibile o di stanca della sceneggiatura. Walsh dirige con molta velocità e ci regala un finale carico di tensione e di drammaticità. Notevole.

Nicola81 5/02/20 23:01 - 2857 commenti

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Gangster movie che ha fatto epoca, soprattutto grazie a una delle migliori interpretazioni di Cagney, perfettamente a suo agio nei panni di un personaggio spietato, megalomane, epilettico e morbosamente legato alla madre. Ma c'è anche molto altro: una sceneggiatura di esemplare chiarezza che concede il giusto risalto anche alle indagini della polizia, una regia scattante e un bel cast di comprimari (la Mayo moglie opportunista, O'Brien poliziotto infiltrato, Cochran complice pronto a tradire). Solo le musiche di Max Steiner risultano datate.
MEMORABILE: L'iniziale rapina al treno; Il detenuto che legge il labiale; La fotografia inviata in cella; Lo scontro finale.

Kinodrop 10/01/21 19:24 - 2950 commenti

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Jarrett è un criminale "figlio d'arte" che Walsh ha voluto connotare con una complessità psicologica (insolita nel genere noir di allora) afflitto da dipendenza edipica e da emicranie furiose che lo rendono fraglie agli occhi della sua gang, ma che non gli impediscono di perseguire i suoi disegni malavitosi. Una regia che punta tutto sull'immediatezza tra causa e effetti, tenendoci perennemente sulla corda attraverso una continua dialettica prevedibile/sorprendente incentrata sulla complessità di una mente a un tempo crudele ma non inscalfibile (un grande Cagney). Un vero classico.
MEMORABILE: L'attentato a Cody in carcere; La mamma gangster; L'evasione a mano armata; L'avvertimento scritto sullo specchio; "Il cavallo di Troia"; L'esplosione.

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  • Musiche Lucius • 2/10/13 10:14
    Scrivano - 9051 interventi
    White Heat - Madonna (Forse non tutti sanno che...)

    Madonna riprese la traccia audio originale della scena finale del film e aprì la traccia numero 3 del suo disco numero 3 (Madonna-True blue) con una drammatica introduzione di spari, pallottole e deliri di onnipotenza, salvo poi tornare presto nei suoi ranghi facendoci capire subito che la dinamica criminale/poliziotto è in realtà una schermaglia d'amore:
    "Get up, stand tall
    Put your back up against the wall..."
    "In piedi, mani in alto
    Contro il muro..."

    Il brano White Heat fu eseguito dal vivo al Who's That Girl Tour.

    Estratto da:
    "Madonna - Heaven" di Claudio Bonadonna.
    Ultima modifica: 9/10/13 21:41 da Lucius
  • Homevideo Xtron • 29/04/15 21:59
    Servizio caffè - 2149 interventi
    C'è il dvd WARNER

    Audio italiano e inglese
    Sottotitoli in inglese-francese-italiano-olandese
    Durata 1h48m44s
    Formato video 4/3
    Extra: introduzione, cinegiornale, trailer de La fonte meravigliosa, cortometraggio e cartone animato.

    Immagine a 39:34

    Ultima modifica: 30/04/15 08:51 da Zender
  • Homevideo Buiomega71 • 24/05/22 16:39
    Consigliere - 25998 interventi
    In blu ray (e dvd) per A & R Productions, disponibile dal 17/06/2022
    Ultima modifica: 24/05/22 16:42 da Buiomega71