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Lo scrittore ballista
Il romanzo da cui è tratto il film è The Woman in the Window, pubblicato nel 2018 con un grande successo di vendite, tanto che ne sono stati acquistati nel giro di poco tempo i diritti per la trasposizione cinematografica, la cui uscita è poi slittata a causa della pandemia covid19.
Il romanzo segna l'esordio letterario di A. J. Finn, pseudonimo dello scrittore americano Daniel Mallory che è stato al centro di una polemica l'anno successivo.
Infatti è emerso che lo scrittore, la cui vera identità era stata palesata al momento della vendita dei diritti, aveva più volte mentito circa le sue referenze accademiche vantando un dottorato ad Oxford mai conseguito e soprattutto circa le proprie condizioni di salute, sostenendo di aver sofferto di un tumore al cervello inesistente che aveva usato anche per giustificare i lunghi periodi di assenza quando lavorava in case editrici a Londra e New York.
Mallory ha anche sostenuto falsamente che la madre era morta di tumore e che uno dei suoi fratelli si era suicidato.
Lo scrittore ha ammesso di aver mentito, attribuendo il suo atteggiamento alla depressione conseguente ad uno stato bipolare, ma senza addurre prove mediche in proposito.
Infine Mallory è stato anche accusato di plagio per essersi ispirato nel suo romanzo d'esordio senza citarlo al film del 1995 Copycat, diretto da Jon Amiel ed interpretato da Sigourney Weaver nei panni di uno psicologa criminale che, a seguito di un trama, si barrica nel proprio appartamento in preda ad un esaurimento nervoso che la porta a mescolare medicinali ed alcolici.
Fonti qui (lingua inglese) e qui (lingua italiana).
In pratica un mentitore seriale, forse la sua auto biografia sarebbe più interessante dei romanzi che scrive …Ho pensato la stessa cosa :o)