E così anche Yul Brinner gira il suo spaghetti-western! Si chiama Indio Black solo in Italia, nel resto del mondo è Sabata e pazienza se in comune ha solo il nero integrale del look. Insieme a Dean Reed e Pedro Sanchez va a caccia d'oro per conto di Juarez (?!), ma un colonnello austriaco (ovviamente Gerard Herter, abbonato al ruolo) si mette in mezzo... Spettacolare e fracassone, con un grande tema musicale di Nicolai e stuolo di stuntmen pluridecorati.
Leone li chiamava Parolinate; fracassoni, pieni di gadgets, con l'ossessione delle Derringer. Ma anche professionali e divertenti, questi western de simpatico Parolini si lasciano vedere. Questo forse è il migliore di tutti, nonostante un finale tirato via. Il mix di pistoleri e militari asburgici in Messico è stato testato in altre pellicole (tra cui il somm Vera Cruz; bella musica di Nicolai, bella foto di Mancori, simpatico Dean Reed, adorato da Parolini. Impagabile Sanchez e i suoi tacones de la muerte.
MEMORABILE: Il canto della morte scandito dai tacchi dell'indio; Parolini non amava Brynner mentre aveva un gran feeling con Dean Reed.
Bella pellicola con tante "Parolinate" divertenti, ma soprattutto con un grande Sal Borgese che non apre praticamente mai la bocca ma che risulta forse il personaggio più azzeccato assieme a Dean Reed. Yul Brinner assomiglia molto al pistolero dei magnifi sette, questa sua incursione nello spaghetti western risulta comunque interessante. Bella la sequenza dove suona al pianoforte.
MEMORABILE: September (Sal) e le sue biglie d'acciaio.
Praticamente il “Sabata” n. 3. Si cambia il protagonista (Brynner al posto di Van Cleef), ma restano la storia, sempre movimentata ed ironica pur con qualche punta di crudeltà (Herder che fa il tirasegno sui peones), le caratteristiche di alcuni personaggi (Read elegante e infido come Schöne, Persaud acrobatico al pari di Canti) e, naturalmente, gadgets e stranezze assortite: dal fucile con caricatore estraibile di Brynner alle sfere metalliche scalciate da Borgese. Insomma, ripetendo la medesima formula Parolini riesce a mettere in piedi uno spettacolo ancora professionale e gradevole.
MEMORABILE: I “tacones de muerte” di Persaud; la fucilazione evitata grazie allo strano contenuto del diario di Read; l'esclamazione leoniana finale.
Solito spaghetti western ambintato in Messico ai tempi della rivoluzione e solito manipolo di uomini che dà la caccia ad un carico d'oro un po' per motivi patriotici e molto per quelli personali. Non disprezzabile "parolinata" piena di ironia e abbastanza spettacolare e curata. Yul Brynner è qui nella sua unica esperienza spaghetto western e non è che impressioni più di tanto, meglio di lui fanno i comprimari. All'estero Indio Black divenne Sabata (probabilmente perché originariamente il film doveva essere un seguito con quel personaggio).
Discreto spaghetti western ricco di sparatorie, esplosioni e divertenti stratagemmi. La forma, come spesso accade nei film di Parolini, è di gran lunga superiore al contenuto, scontato ma anche molto ironico. Purtroppo in questa pellicola il divario fra la trama e tutto quello che è il contorno risulta essere eccessivo e il rischio è quello di non rimanere coinvolti nella vicenda. Da segnalare una bellissima colonna sonora.
Spaghetti western zeppo di sparatorie e con molti personaggi di contorno riusciti, come il muto di Sal Borgese che lancia fiondate con le scarpe o il peones di Ignazio Spalla. Su tutti la solita figura infallibile di Brynner. Poco riusciti ritmo e storia, che non si fa mai davvero coinvolgente. Parolini dirige abbastanza bene, ma i tempi sono un po' fiacchi per entusiasmare davvero. Buona la colonna sonora.
Western "politico" però alla Parolini, decisamente scanzonato. La scena in cui Herter spara ai prigionieri facendoli correre è presa pari pari dall'inizio di Vamos a matar compañeros. Grande utilizzo dei cascatori, primo tra tutti Sal Borgese che Parolini ancora una volta propone in versione muta. C'è anche il comunista americano Dean Reed, ma la spinta terzomondista tanto comune all'epoca è qui invece decisamente spenta. Brynner sembra un po' spaesato, in mezzo a gente che fa salti, cadute e acrobazie di ogni tipo. Comunque ci si diverte.
MEMORABILE: Le "tre palle" di Sal Borgese.
Gérard Herter HA RECITATO ANCHE IN...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
HomevideoMatalo! • 14/02/09 12:42 Call center Davinotti - 614 interventi
ecco fatto! scoperto l'ordine delle scene.Io possedevo il dvd quello della prima uscita, con copertina cartonata.L'ho prestato e smarrito;ora mi è arrivato quello nuovo.Allora;il film non inizia più con il duello con il gallo rotante ma con brynner e reed che si salutano, poi c'è una scena con i frati e i ragazzini, che è più avanti, poi si vede Herter che spara ai peones come Bodalo in Django, per tenersi in forma e alla fine si vede il duello succitato.Porca paletta!Mi spiace ancor di più aver smarrito il dvd originale
Selezionato da Quentin Tarantino per il primo QT Film Festival(1997) ad Austin in Texas.La particolarità dell'evento sta nel fatto che tutte le pellicole proposte dal regista vengono direttamente dalla sua collezione privata.
Il film in realtà inizia con il colloquio fra il frate e il bambino
che poi deve andare a parlare con un tale.
Chi? Lo rivela il dialogo "Che il Signore sia con te" e il ragazzino "Il Signore... é Indio Black!"
Poi si passa al duello col gallo. Vediamo prima Dean Reed
e poi il Nostro
A duello finito (e sfidanti delusi liquidati) Indio parla prima col ragazzino
e poi con Reed
dialogo, quest'ultimo, che si conclude con la battuta "Si lavora insieme?", su cui partono i titoli di testa.
Nel dvd quest'ultima è la prima immagine! Seguono titoli, scena del frate, assurdo insert di alcuni secondi (intorno al minuto 3.30) della sequenza di fucilazione dei peones che ricompare (al suo posto) alcuni minuti dopo, duello col gallo, dialogo con Reed che finisce bruscamente.
DiscussioneZender • 10/06/09 23:34 Capo scrivano - 48255 interventi
Grazie mille al Gobbo per l'impeccabile lavoro sulla sequenza pretitoli di testa (che ho spostato nele curiosità, mi sembrava più premiante, visto il grande lavoro fatto).
DiscussioneMatalo! • 12/06/09 19:38 Call center Davinotti - 614 interventi
ottimo;il dvd della prima uscita(che avevo e che ho perso,causa prestiti)aveva la sequenza in perfetto ordine
Pare che il film dovesse essere un seguito di Sabata, però Lee Van Cleef letto il copione lo trovò brutto e rifiutò di girare la pellicola. Venne così ingaggiato Yul Brinner e il personaggio diventò Indio Black (ma all'estero il film uscì come Adios Sabata, la copia da me visionata aveva tale titolo). Fonte il dizionario spaghetti western di Giusti.
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (martedì 12 aprile 1988) di Indio Black, sai che ti dico: sei un gran figlio di...