Sicuramente, il bianco e nero dà una grossa mano a creare l'atmosfera giusta. Ma bisogna dire che anche gli attori ne escono piuttosto bene, nonostante alcuni caratteri siano un un po' troppo enfatizzati (i giapponesi sono così, calcano quasi sempre la mano). Comunque, l'ambientazione è quella giusta (la villa, con tanto di cantina, bosco e pozzo), gli elementi horror dell'infestazione ci sono tutti (gemiti, lamenti, urla, ombre, spettri di un recente passato) e i protagonisti avranno parecchi problemi (anche letali). La figure del gobbo e della medium son quelle che più resteranno impresse.
MEMORABILE: La medium entra nella villa, guarda il gobbo e gli dice: "Tu sei posseduto da un corvo"; Le ombre sul muro; La medium posseduta; La storia di Judy.
Ingiustamente sottovalutato, è invece un'opera di notevole bellezza formale, ben fotografata in un suggestivo bianco e nero da Shoe Nishikawa. L'ispirazione proviene chiaramente dagli horror all'italiana degli anni 60 che - grazie a curiosi personaggi come il distributore-produttore Mitsugu Okura - all'epoca si importavano con una certa frequenza nel paese del Sol Levante. Buoni gli interpreti e per una volta passabile il doppiaggio italiano (Nishimura è doppiato da Renato Turi e la Kusunoki da Valeria Valeri).
Ottimo horror giapponese in cui un gruppo di persone in una casa cade vittima di una maledizione. Il regista offre buoni spunti, non mancano tensione ed orrore, il cast si impegna (ottimo il doppiaggio). Da citare il finale e il contenuto del pozzo di satana. Gioiellino.
Atmosfera cinerea data dall'uso evocativo del bianco e nero al servizio di una classica "ghosthouse story" che ha parecchi punti di contatto con il successivo romanzo di Matheson "La casa d'Inferno" (1971) dal quale poi verrà tratto il discreto Dopo la vita. Qui nella dimora infernale si aggira un Christopher Lee all'orientale, gobbo e ambiguo nonché sentinella dei segreti oltre tombali che dimorano nella casa. Detta così parrebbe di molto interessante, ma a farla da padrone è la noia, spezzettata qua è là da qualche eco al richiamo di "Judy".
MEMORABILE: La medium con occhi bianchi si propone nel ruolo del possessore della casa infestata, omicida prima che spettro...
Confusi intrighi e complotti familiari si mescolano ad ancor più confusi elementi soprannaturali in questo horror del Sol Levante che deve molto ai gotici italiani del periodo. La bella fotografia in bianco e nero contribuisce indubbiamente a creare il giusto clima di tensione che una regia troppo sbrigativa non riesce però a mantenere adeguatamente cadendo di volta in volta nella noia o nel ridicolo. Modeste le prove degli attori nipponici, assurdamente inglesizzati (come il regista e il cast tecnico) nei titoli di testa dell'edizione italica.
MEMORABILE: La folle performance della medium durante la seduta spiritica.
Complotti, maledizioni, ombre, visioni, urla, lamenti, rumori ambigui, incubi, suoni sinistri, tetraggine e apparizioni. Una medium; e una lugubre e scricchiolante dimora infestata da spettri, abitata da un terribile gobbo (funesto teatro dove si svolgerà la vicenda di un gruppo di malcapitati). L'oggetto - confuso, ma gustoso sotto il profilo dell'horror d'antan - oscilla tra lo scarso e il mediocre e sembra un gotico all'italiana interpretato da giapponesi; la buona qualità della fotografia in b/n cuoce a puntino l'atmosfera cupa e folle.
Farraginoso è di certo un eufemismo per definire questo modestissimo horror. I fatti sembrano susseguirsi a casaccio (memorabile l'entrata in scena della medium: "Passavo di qua e ho percepito la presenza di Satana. A proposito, il gobbo è posseduto da un corvo"). Urla, sghignazzi e scoppi musicali a vanvera sono il contorno adeguato del piattino. Qualche sobbalzo macabro salva il tutto dall'infamia. Buono il bianco e nero.
Produzione giapponese che prova a imitare l'horror gotico europeo con esiti disastrosi. L'inizio non è malvagio e riesce a creare qualche atmosfera inquietante, se non fosse che poi gli elementi che dovrebbero essere gotici sono proposti in maniera ridicola e a casaccio lungo il film. Sceneggiatura pessima e noiosa, dialoghi mediocri. In più a recitare c'è un cast in cui nessuno si salva. La scena della seduta spiritica è tra le più imbarazzanti in assoluto. I giapponesi sono grandi creatori di horror. Non c'era proprio bisogno di quest'imitazione.
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Per la serie... andarsele a cercare Alla vedova, il marito defunto lascia una villa chiamata "Il pozzo di Satana". Lei ci entra e trova nell'ingresso una statua mostruosa, sente subito strani rumori e poi le compare davanti un orrido gobbo, che afferra un corvo al volo e lo va a gettare in una fossa già piena di altri volatili. E che fa la protagonista? Ovviamente resta.
Il mega giro di parole Ecco, invece di dire semplicemente: "Ferita inspiegabile", cosa esce dalla bocca del giovane dottore? "Una strana ferita che non trova spiegazione nell'ordine naturale delle cose".
E' una situazione temporanea,per rimettere i film devono stare buoni qualche giorni,i soliti stupidi problemi di copyrit,con film che a mio avviso non hanno problemi del genere.
Per farli tornare,bisogna che si colleghi sul sito il maggior numero di persone possibile così avranno l'autorizzazzione a trasmettere !!!
Piuttosto in anticipo, mi è arrivato a casa il dvd dell'horror di Hajime Satô. Come avevo preventivato, la Pulp Video si è avvalsa della copia italiana (i titoli di testa e di coda sono infatti in italiano). Il video pur presentando graffi e spuntinature è sicuramente anni luce migliore di quella scandalosamente brutta copia che girava tra i collezionisti, la quale era praticamente invedibile/inascoltabile. Per quel che attiene l'audio abbiamo due piste, entrambe in italiano: una codificata in 5.1 mentre l'altra in 2.0. Ambedue si lasciano ascoltare decisamente bene, poiché il fruscio in sottofondo non è per niente fastidioso. Come extra il bel trailer italiano e una still gallery. Il film dura globalmente 77' 40''. Il dvd è un doppio strato, giacché pesa 6.32 gb.
Si purtroppo attualmente l'unica copia esistente al mondo è quella italiana !
Al momento sembra che la versione originale giapponese sia andata perduta (ma mai dire mai,vedi la riscoperta della versione estesa di dracula).
Comunque i miei complimenti per aver presentato una versione di qualità migliore !