L'astronave fantasma - Film (1961)

Aiuto, siamo invasi dai nettuniani! Per fortuna che gli scienziati giapponesi pensano a noi, altrimenti sarebbe stata dura controbattere un’offensiva tanto temibile! A dire il vero tuttavia questi alieni, che sbarcano una prima volta sulla Terra su un’astronave costruita in rogio e panio (minerali non terrestri che ci permettono fortunatamente di capire con certezza la provenienza degli invasori), erano difficilmente identificabili con una reale minaccia: agghindati con tute argentee e risibili caschi a punta contornati di lampadine, appena sbarcati in un prato finiscono presi a pugni e messi in fuga da un supereroe di passaggio (chiamato “l’insuperabile”, proprio come il noto tonno) che se...Leggi tutto ne esce di scena su una specie di batmobile saltellante con razzetti di scappamento. I nettuniani comunque non demordono, e per tenerli lontani i giapponesi approntano al volo una clamorosa barriera elettronica protettiva che copre l’intera città (tanto pare che gli alieni non siano interessati ad altri luoghi). Gli va ancora male, ma alla fine un sistema per arrivare da noi lo troveranno: si travestiranno da militari e ci gabberanno. Ma dannazione, ecco di nuovo l’insuperabile, assistito dalle grida d’incitamento di un gruppo di insopportabili mocciosi che ci accompagna fin dalle prime scene. Il confronto tecnologico Terra/Nettuno continuerà ancora tra radar omega, razzi, astronavi e minidischi inseguiti dal solito insuperabile che si diletta anche nel volo con profitto. Edifici frantumati ed esplosioni di una certa qualità, sorprendentemente, per il resto la solita fantascienza orientale iperingenua e (volendo) spassosissima. Il bianco e nero penalizza un po’ l’impatto rispetto ai colori sparatissimi che siamo abituati a vedere in film simili, la facilità con cui si assommano termini scientifici con accostamenti quantomeno azzardati è come sempre garanzia di divertimento. Che il film sia per ragazzi è comunque testimoniato dalla già citata presenza del gruppo di bambini che per primo assiste alla discesa degli alieni e che battezza il supereroe di turno col nome di “insuperabile” (“il nome me l’avete già dato voi”, risponde quello quando i ragazzini gli domandano come si chiami). Mancano Godzilla o Gamera, ma il target è chiaramente lo stesso. Così come i nomi occidentali inseriti in cartellone sono solo specchietti per le allodole, visto che gli unici a non avere gli occhi a mandorla sono gli speaker dei telegiornali americani (uno dei quali ha sulla scrivania il nome "Richard Matheson"!), presenti in scena per una ventina di secondi. Sta a vedere che gli attori americani erano quelli muti sotto i caschi alieni...

Chiudi