Thriller che narra le sanguinose gesta di John Wayne Gacy, uno dei più famosi serial-killer americani. Cittadino e padre di famiglia modello, benefattore, supportato dai Democratici dell'epoca Carter e con la passione dei clown, Gacy in realtà sodomizzò, torturò e uccise più di 30 ragazzi, seppellendoli poi nell'intercapedine sotto la sua casa. Il film però ha un taglio para-televisivo, non indulge in alcun particolare cruento e a parte una gran quantità di vermi non si vede quasi nulla. Bravo Holton, ma il film è una noia e non decolla mai.
Gacy è un brav'uomo, tutti lo conoscono, ha una famiglia normale; l'unico difetto è che la sua casa, la sua cantina, puzza di... "cadaverigno". È un thriller senza brividi ed è tenuto in piedi unicamente dalla presenza del protagonista Gacy, un Mark Holton ispirato e credibile. La sgradevolezza dei suoi delitti sono raccontati in maniera eccessivamente sobria per un thriller... insomma sappiamo chi è l'assassino, non ci sono momenti di tensione né colpi di scena: un film che non si ricorda ma che si riesce a vedere fino alla fine.
Che tedio! Si poteva aspettare ben altro tempo per far uscire in dvd una tale sciocchezza! Se si esclude qualche bacarozzo, qualche blatta ed una dozzina di dipinti di clown, non si ricorda niente di questa pellicola. La fotografia è brutta e i dialoghi scialbetti. Holton è bravo ma a poco serve. L'introspezione dei personaggi è abbozzata e indirizzata più su clichè che su altro. La scena iniziale con il padre è pressochè ridicola. Evitate pure questa boiata!
Sk movie ben fatto, capace di far sentire anche allo spettatore il fetore delle fondamenta della casa di Gacy. Un Holton convincente impersona il feroce maniaco con una naturalezza impressionante e regala momenti di disorientamento, come nella scena della martellata "scappata" al povero ragazzotto di turno nella sua laida cantina. Gli altri personaggi son solamente un contorno alla portata principale ben cucinata da Saunders. Buon film.
Film basato sull'omonimo psicopatico che nel giro di pochi anni uccise svariati ragazzi sotterrandoli nella propria cantina. Vi sono pregi e difetti in questo biopic. Quel che è veramente valido è la fotografia, volutamente imperfetta, che riesce ad amplificare il senso di disagio e di follia insito nel personaggio de quo. Ciò che viceversa non funziona del tutto è una certa lentezza del girato che si traduce ben presto in tedio, nonché lo scarso spargimento di sangue (gli omicidi non sono per niente efferati). Si poteva fare di più.
Non male. Il meglio si riscontra nel tentativo, in parte riuscito, di rappresentare ben bene l'epoca nel quale il maniaco concretizzò le sue perversioni assassine come lente di ingrandimento delle gesta del criminale. Si avvertono i limiti del format e l'exploitation è solo suggerita (le espressioni del protagonista durante i suoi misfatti sono comunque assolutamente esaustive), ma il prodotto risulta moderatamente antisociale, provocatorio e con tracce di quell'arroganza oltraggiosa tipica ed esclusiva di un certo tipo di cinema anni 70.
Piuttosto buono questo film su uno dei più terrificanti serial killer americani. Splendida sopratutto la prima parte, dove l'apparente normalità del simpatico cicciotello imprenditore con famiglia e amici viene contrapposta agli orrori occulti dello stesso, ben simboleggiati dalla pestilenziale cantina dove formicolano a migliaia vermi e scarafaggi. Perde qualche colpo nella seconda parte a causa di una certa ripetitività. Eccellente Holton nel mostrare sul suo viso paffuto il delirante ma nel contempo tenero e fragile personaggio.
MEMORABILE: La festa coi bambini in parallelo alla cantina piena di vermi e scarafaggi; Gacy che come un ragno trasporta le vittime in cantina.
Superficiale ma non completamente disprezzabile ritratto di uno dei più famigerati serial killer di cui l'America abbia memoria, il pagliaccio assassino che ha ispirato "It" di King. Mark Holton offre un'interpretazione dignitosa dello psicopatico, ma lo stile televisivo della confezione (che quindi esclude a priori la violenza, elemento che in questo genere di bionica è particolarmente importante) toglie mordente al tutto, riducendolo a un piccolo e comune thriller psicologico. Leggere la vera storia di John Wayne Gacy è molto più terrorizzante.
MEMORABILE: I contatti erotici malamente mascherati che Gacy ha con i ragazzi.
Siamo nel 2003 e la macchina del tempo non arretra solo temporalmente ai fatti narrati, ma anche stilisticamente e tecnicamente. E in questo senso ritroviamo quel cinema sporco, sudicio e immorale del primo Craven e Hooper, unito a un orrore nascosto, affiorante, melmoso e maleodorante, in questo caso però basato più sulle sensazioni che sull'esibizione esplicita della crudeltà. Un film volutamente "invecchiato", schematico ed essenziale nel ritrarre i protagonisti e il serial killer nella sua maschera remissiva e solo apparentemente innocua.
MEMORABILE: Gli onnipresenti vermi e i ritratti dei clown belli e inquietanti.
Thriller dal taglio fortemente televisivo che racconta la storia dello spietato e pervertito serial killer di ragazzini che faceva volontariato vestito da clown. Il personaggio è talmente forte che impressiona, indipendentemente dalla bravura di Mark Holton e dalla pochezza di una messa in scena che evita, volontariamente, di mostrarci la crudezza delle efferatezze del protagonista, lasciando alla vista solo gli insetti che accompagnano la morte e il tanfo di marcio che ne deriva. Peccato perché avrebbe potuto uscirne un gran film, invece rimane un'opera abbastanza anonima.
Ciò che colpisce maggiormente è la forma: si ha davvero l'impressione di vedere un film girato negli anni '70 e questo contribuisce all'immersione. Più che sul sangue la macchina da presa indugia su blatte, vermi, come a sottolineare la sporcizia - prima ancora della violenza - di una mente deviata, ben nascosta (come i cadaveri) sotto una parvenza di ordinarietà. Ottime le interpretazioni, su tutte ovviamente quella di Holton, personaggio viscido (ricorda il padre in Miss violence) e immorale. Non un thriller, ma un meritevole biopic.
Partiamo dal fatto che si tratta di un b movie, certamente dal budget ridotto e dallo script alquanto convenzionale. Ci sono alcuni punti di forza però. Fin dall’inizio (vuoi per i pochi mezzi, vuoi per la poca fantasia) si percepisce un’aria un po’ da thriller mediocre vecchio stampo che non guasta. Un’aria malsana, fetida, in linea con quella che trasuda il sottoscala di Gacy. In cui i tanti cadaveri vanno disfacendosi in un tripudio di scarafaggi e di vermi. Inoltre Holton è perfetto nella parte dell’obeso, goffo, impacciato, insospettabile e malvagio serial killer.
Basato sulla storia vera di John W. Gacy, persona apparentemente tranquilla ma capace di efferati omicidi. Il film è uscito direttamente in homevideo e la scelta non è da biasimare, perché al cinema sarebbe risultato meno coinvolgente. Manca di suspense, che in certe storie è il minimo richiesto, e a tratti si perde in lungaggini. Mark Holton, comunque, risulta molto convincente.
Un tentativo di estendere al pubblico dell'home video la storia di un terrificante serial killer dietro l'immagine di un signore apparentemente bonario e tutt'altro che inquietante. Un biopic addomesticato che rinuncia per scelta a mostrare il reale orrore dei fatti, evocati solo attraverso allusioni che deprivano le morbosità della loro carica perturbante limitata a poche scene (nel sotterraneo tra vermi e orribile tanfo). Credibile l'ambientazione 70s e discreta l'interpretazione di Holton certamente superiore alla prova degli altri; thriller un po' legnoso ma non disdicevole.
Film biografico sul serial killer che ha fortemente contribuito a rendere inquietante la figura del clown, con diverse citazioni note negli horror (si pensi a Captain Spaulding con le sue celebri ali di pollo fritte, o a It). Di horror visuale c'è ben poco, è tutto molto psicologico, ma il fetore di putrescenza che proviene dal vespaio è realmente palpabile e ben reso dalla regia (con grande abbondanza di vermi e blatte); purtroppo non ci sono altre caratteristiche peculiari che ne potrebbero fare un pellicola sopra la media; si guarda con interesse e curiosità ma senza esultare.
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Una nuova diramazione della Eagle Pictures, la Enjoy Movies, propone il film (tragicamente ispirato da un reale serial killer) diretto da Clive Saunders.
Dvd Eagle-Enjoy-Univideo semplice ma funzionale.
Audio (italiano o inglese sempre 2.0) e video (16/9) discreti.
Il mio consiglio è comunque quello di acquistarlo preferibilmente in offerta e non a prezzo pieno on line in quanto come supporto non vale una spesa superiore ai 7/8 euro.