Un film assurdamente criticato più per i suoi elementi inclusivi (alla fine anche coerenti: la fata, ad esempio, è un personaggio di fantasia, che importanza ha il colore della sua pelle?) che per la sua scellerata idea revisionistica: Pinocchio non cade più in tentazione, ma è ligio e buono fin dall'inizio. Questa interpretazione rende fondamentalmente impossibile provare alcuna empatia per il personaggio, elimina ogni umana ambiguità e debolezza e rende la narrazione troppo lineare e senza reali momenti drammatici. Sprecato Tom Hanks.
Dopo Il Re leone e Dumbo, la Disney propone la versione live action di un altro dei suoi classici, precedendo di poco l'uscita della pellicola diretta da Guglielmo del Toro. Si è scelto di restare nel solco del film del 1940 con un'operazione ibrida che mescola attori in carne ed ossa e personaggi animati in 3d su sfondi più o meno realistici. Il risultato è un'opera inutile: la tecnica non sembra al top, le innovazioni rispetto la tradizione (si veda la fata turchina) risultano troppo modaiole e soprattutto manca la magia dell'originale. Da salvare il solo Hanks come Geppetto.
La Disney fa una sorta di remake del Pinocchio Walt Disney del 1940 e i risultati sono disastrosi. Manca totalmente di poetica, come invece ci hanno abituato i registi italiani (Comencini e Garrone); qui nemmeno si intuisce che Geppetto è povero... La trama è stravolta e la balena o pescecane prende le sembianze di un mostro tentacolare. Poi c'è il consueto inclusivismo razziale e il femminismo (chi è la ragazza zoppa che vive con Mangiafuoco?). Si salvano la casa di Geppetto e la ricostruzione del borgo, stavolta dall'aspetto italico.
Tentativo di aggiornare la fiaba di Pinocchio. Se non nella trama, scontata, si punta su una messa in scena tecnica fin troppo ricca. Purtroppo la cornucopia digitale appare indecisa, con un Pinocchio fedele al disegno animato, il contesto digitalizzato, Geppetto né carne né pesce. Insomma, il risultato appare tecnicamente prezioso ma allo stesso tempo confuso, le trovate che dovrebbero dare originalità, poche e telefonate (il protagonismo del grillo, la fatina che sembra Denis Rodman...). Insomma, anche no.
Non potendo mettere mano al racconto, Zemeckis cerca di aggiornare la fiaba nelle piccole cose ma non riesce nell’intento. Dapprima la fata turchina, dall’aspetto di una rapper americana, per di più ridotta a una particina di pochi minuti. Seguono la balena (o presunta tale) e un Pinocchio che plana sull’acqua trainato da un gabbiano per poi fuggire simulando un motoscafo con le gambe. Tra il mare magnum di versioni di Pinocchio girate negli anni, questa non aggiunge nulla che possa giustificare una visione. Inutile è difatti la parola che meglio definisce il senso dell’opera.
Magniloquente pellicola di Zemeckis che nulla aggiunge alle vicende dell'arcinoto burattino Collodiano. Alcune incongruenze scenografiche nonostante lo sviluppo narrativo sia lineare e Hanks si comporti in modo solido. Simpatico Battiston ma alcune trovate come e una davvero poco convincente Fata Turchina appaiono inutili. Probabilmente non se ne sentiva la necessità, ma non è tutto da buttare.
Disastrosa e anche un po' vergognosa operazione di maquillage modernista del romanzo di Collodi, violentato nella storia e soprattutto nella caratterizzazione dei personaggi. A cominciare da un inverosimile Pinocchio, persino più buono rispetto alla già edulcorata versione cartoon, per proseguire con un Geppetto privato degli stigmi della povertà e dell'ansia di educare alla vita un burattino dispettoso. Ma in generale nulla del testo letterario viene rispettato. C'è da chiedersi come Hanks e Zemeckis si siano potuti prestare a un progetto simile. Un pallino è pure troppo.
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DiscussioneDaniela • 17/09/22 17:39 Gran Burattinaio - 5946 interventi
Areknames nel tuo commento scrivi: Un film assurdamente criticato più per i suoi elementi inclusivi (alla fine anche coerenti: la fata, ad esempio, è un personaggio di fantasia, che importanza ha il colore della sua pelle?)
Ti potrei dar ragione se la fata, qui privata dei suoi capelli turchini perchè pelata, fosse stata un vero personaggio, ma qui non ha una vera funzione educativa - del resto, non servirebbe, considerato che come giustamente osservi, Pinocchio è già presentato in origine come un bimbo buono e non un monello come nella fiaba - ma è più che altro un'apparizione inserita a caso, tanto per poter dire "abbiano trasformato la fata dai capelli turchini in una donna nera calva - lo vedete quanto siamo stati inclusivi?"