Femmine infernali - Film (1979)

Uno dei must del cosiddetto w(omen) i(n) p(rison) italiani. Mulargia dirige lo stesso cast che comparirà anche nel contemporaneo Orinoco, a eccezione del cattivo, che qui ha le sembianze del bravo Collins-Pigozzi. La rappresentazione vira all'exploitation, sia a livello di violenza (serpenti in ogni dove, stupri insopportabili) che per quanto concerne il sesso (spintissimo, con il duo Wilson-Lodetti a contendersi il primato). La location (falsamente) tropicale rende bene, così come l'accompagnamento musicale a cura di Giombini. Evitare vulgate cut.

Decisamente peggiore di Orinoco, questo ennesimo WIP offre una trama scontata e pretestuosa accompagnata dale immancabili scene di sesso e violenza. Il cast offre una prova tutto sommato convincente, peccato per il film che risulta essere invece noioso e fiacco; musiche poche e banali. Da consigliare esclusivamente agli appassionati del sottogenere WIP.

Uno dei due frutti del WIP gemellare partorito da Mulargia, prevedibilmente simile come una goccia d'acqua a Orinoco con cui condivide location, buona parte del cast e il consueto armamentario di procaci detenute vittime di violenze sadiche e fantasiose torture, di intermezzi erotici con squarci sul filo dell'hard a seconda delle versioni e di sanguinosi tentativi di fuga. Se la trama è di poco interesse, si apprezza la fotografia sporca e assolata che fa quasi dimenticare che non siamo ai tropici ma alle porte di Roma. Parata di belle figliole con in testa la Wilson e la Lodetti.

Il film gemello di Orinoco - col quale condivide buona parte del cast e le ambientazioni esotiche - tra i due sembrerebbe essere quello dove è stata riposta un po' più di cura; scorre con maggiore coerenza narrativa, ha qualche discreto momento avventuroso, meno pretestuosità e mantiene un certo pathos drammatico, facendosi guardare fino alla fine senza grossi momenti di noia. Rimane ovviamente un mediocre prodotto di serie B che nulla aggiunge al filone WIP in stile filippino, ma non è tanto peggio di altri e la OST di Giombini riesce a dare un tocco di professionalità in più.