Facendo ricorso a materiale di repertorio, in arrivo dal precedente Femmine infernali, Mulargia realizza una pellicola pressiché identica, con epicentro "coatto", a base di sadiche torture, violenze e sommossa finale. I protagonisti sono gli stessi del film già citato, ovvero Anthony Steffen e Ajita Wilson, e questa pellicola s'inserisce nel filone dei Women in Prison con annessi pregi e difetti dell'intero filone. Produzione italo-spagnola con musiche a cura del bravo Marcello Giombini, circolata poi con una miriade di titoli alternativi.
Rozzamente cucinato con le frattaglie di Femmine infernali (o al contrario) e infarcito con il contagocce di dettagli hard a seconda delle versioni, il filmetto non si distacca dai "tòpoi" del WIP, con un occhio ai nazi eros e soprattutto a Ilsa, anche se è leggermente più parco nell'esibizione di nefandezze. L'atmosfera disfatta, assolata e sudaticcia che avvolge il tutto ha comunque un suo fascino. La parte migliore è forse quella finale, quando Mulargia e Steffen devono essersi ricordati dei loro antichi trascorsi di western-spaghettari.
MEMORABILE: Lo sguardo spiritato di Ajita Wilson mentre declama enfaticamente le sue oscure sentenze; Le canzoncine "rivoluzionarie" stile Inti Illimani.
Ibrido tra western all’italiana rivoluzionario e wip, si risolve nella colonna sonora di Marcello Giombini – il brano d’apertura è un poderoso anthem spagnolo à la Morricone – e nell’action conclusiva, piuttosto che nel prevedibile catalogo sexploitation (dai tentativi di rivolta delle detenute alle sadiche repressioni degli aguzzini). Con la maschera increspata e caricaturale dell’avventuriero Orinoco, Stelio Candelli si piazza nel titolo del film e contende a Anthony Steffen il ruolo di protagonista.
MEMORABILE: «Non è successo niente…è solo morta!».
Filmetto appena appena guardabile. Soamo in presenza di una incredibile mistura di WIP, di film "rivoluzionario" e di erotismo che sfocia nell'hard. Non troppo volgare, tutto sommato, interpretato diciamo in maniera leggera dal cast, ha talora qualche momento buoni e le sue assurdità. Tutto sommato una occhiatina la merita... &
Girato in contemporanea con Femmine infernali, è una variante del tipico canovaccio WIP di derivazione cormaniana; le schiave della situazione vengono frustate e abusate dai sadici cercatori di diamanti, per i quali sgobbano in acquitrini nella foresta pluviale (ma probabilmente sarà stato girato in Spagna). Qualche inserto hard, qualche momento di violenza e labili ispirazioni rivoluzionarie, tutto sorretto da una ost in tema di Giombini. La trama è veramente minimale e pare quasi improvvisata, tanto che tutto scorre senza grandi alti o bassi, in una generale modestia.
La presenza di Steffen impreziosisce questo mix di women in prison e avventura, con annessa guerriglia rivoluzionaria. Per essere un film di serie C è anche piuttosto curato e non delude. Bello score musicale, buona ambientazione esotica, violenza contenuta, combattimenti ben resi e discreti effetti speciali. Come al solito nel genere, parecchi nudi integrali, qualche frustata, un po' di sano lesbismo, stupri, misoginia, vago razzismo, esoterismo per la prigioniera di colore e qualche dialogo banale. Alcuni rapporti ben coreografati, altri meno. Fotografia discreta. Buono.
MEMORABILE: La prigioniera Maria che seduce a più riprese il sergente, in particolare fumando in maniera lasciva il suo sigaro.
Stelio Candelli HA RECITATO ANCHE IN...
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Credo che Mulargia possa vantare l'infausto primato di scene utilizzate (con montaggio e storia diversa) in ben tre film.
Di Femmine infernali si è già scritto, mentre invece è rimasto escluso (per questioni di tempo, ma lo inseriremo) un altro brutto W.I.P, codiretto da Mulargia (che utilizza il materiale già visto in Femmine infernali e Orinoco) e Nicholas Beardsley (che gira nuove scene con la nuova protagonista: Linda Blair).
Ne salta fuori il pessimo Savage island (1985) talmente approssimativo per i motivi sopra esposti (ovvero tentare di sincronizzare materiale concepito per altri film) che alcune vistose incongruenze rasentano l'incredibile: ad esempio il direttore della prigione sudamericana, dove la Blair è, ovviamente, detenuta a volte è interpretato da Luciano Pigozzi (come lo è in Orinoco), altre da Luciano Rossi (come lo era in Femmine infernali).
Operazione delirante e truffaldina, insomma, che raschia -letteralmente- il fondo del barile.
Di questo film è uscito il discreto dvd Danese, con traccia audio italiana, della Another World. Il video non è il massimo della vita, ma è sicuramente meglio del passaggio televisivo targato Dahlia Eros (se non altro è privo del logo tv).
Il dvd propone due versioni : quella uncut della durata di ottantasei primi e quarantatré secondi e quella con inserti hard (priva di doppiaggio italiano) che dura novantaquattro primi e un secondo.
Come extra la sola galleria fotografica.
Speriamo che la Quadrifoglio ci voglia omaggiare di entrambe le versioni presenti nel succitato DVD Another World, anche se ne dubito...
La versione Dahlia Eros (master discreto) dura 86 minuti e 18 secondi circa.