Sulla scia di Dallas, i produttori Aaron Spelling e Leonard Goldberg, nel 1981, iniziano a produrre "Dynasty", una soap-opera incentrata su di una famiglia del Colorado. Apparentemente più patinata e meno rozza di Dallas, "Dynasty" rivela presto la sua connotazione trash, con l'apparizione di Joan Collins nella seconda stagione, nel ruolo di Alexis la perfida. Omosseualità, catfight fra prime donne, intrighi, inganni, matrimoni, tradimenti e figli illegittimi... tutto questo è "Dynasty".
MEMORABILE: La voce americana di Charlie del telefilm "Charliès Angels", John Forsythe, mostra il suo viso, impersonando qui Blake Carrington il patriarca.
Nato sull’onda del grande successo di Dallas e prodotto dalla rete ABC (il serial concorrente era della CBS), Dynasty è come il precedente, una saga familiare ambientata non già tra i petrolieri ma nello spietato mondo della finanza. Intrighi, amori, odi e varie vicende si alternano ma l’asso nella manica della serie è decisamente il personaggio di Alexis interpretato da Joan Collins, star hollywoodiana prontamente riciclatasi in televisione. E’ la sua presenza il principale motivo di interesse di un serial altrimenti piuttosto routinario.
Serie cult con una radiosa Joan Collins che diventa immortale interpretando il personaggio di Alexis (una vera regina tra le villian degli anni settanta). Non tutto nella serie funziona e molti personaggi sono da buttare, ma a me basta Joan per rendere il prodotto gradevole.
"Ed è subito trash" potrebbe essere il titolo di questa serie TV nata dal successo di Dallas e resa immortale dall'entrata in scena di Joan Collins nei panni di una cattivissima Alexis Colby. Il resto è composto da champagne gettato in faccia, matrimoni a go-go, improbabili cliffhanger nei finali di stagione e un numero infinito di intrighi. Un'idea di base piuttosto banale, simile a Beautiful o Sentieri, ma con un numero di episodi che non tende a più infinito.
MEMORABILE: Tutte le catfight scatenate da Alexis.
Pur essendo considerato minore rispetto alla serie di Dallas, questo sceneggiato è valido, soprattutto per gli intrighi (credibili, non assurdi come quelli di Beautiful). Tra i personaggi di maggior rilievo impossibile non citare la bravissima Joan Collins col suo personaggio cinico e pronto a tutto pur di primeggiare.
Storicamente (e televisivamente) perdente rispetto a Dallas, ma con quel principio attivo di trash in più che poteva farla preferire rispetto alla più raffinata e meglio gestita soap ambientata in Texas. Narrativamente piuttosto basico, con la canonica contrapposizione tra Montecchi e Capuleti, ma con un fondo di cattiveria gratuita e di altrettanto deliranti colpi di scena che aprono in qualche modo la strada al pandemonio promiscuo seriale a venire. Indimenticabili la Collins con veletta e senza e la chioma bionda della Oxenberg, infingarda quanto i suoi sorrisi.
MEMORABILE: Il massacro in Moldavia.
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DiscussioneZender • 3/04/10 11:52 Capo scrivano - 47802 interventi
Eh sì, ho sentito. 92 anni comunque, ne avrà potuto creare almeno un paio di dynasties...
DiscussioneZender • 18/10/11 21:07 Capo scrivano - 47802 interventi
Markus ebbe a dire: Da TV SORRISI E CANZONI del 29.04.90:
Come "più importanti campagne"? Cosa c'è di più importante che lanciare un profumo??? Doveva imparare da Forsythe, che invece forse ancora lo vende, il suo profumo :)
Markus ebbe a dire: Quando si parla di "sociale", per la stampa tutto diventa più importante. Inutile dire come la penso ;)
Il Carringhton (quello da uomo) è fuori produzione da molto tempo, purtroppo. In Italia non furono distribuiti (a differenza del "cugino" DALLAS). Grazie della segnalazione, grande Markus, ma perché dici che è fuori produzione "purtroppo"? Potrebbe essere "per fortuna", invece!
Il fatto che Linda Evans abbia sentito il bisogno, a un certo punto della sua travagliata esistenza, di impegnarsi "da un punto di vista sociale" mi pare encomiabile, il fatto che abbia strombazzato alla stampa il suo impegno, un po' meno... Ma sono passati secoli, perdoniamo e dimentichiamo:)))