Tardo western poveristico e mal girato, nonché peggio montato e recitato. Ma dalla sua ha un'atmosfera bizzarra e straniante, quasi da horror gotico, che lo rende quantomeno originale e quasi allucinato. Cromatismi baviani, risibili indiani che sembrano usciti da Arraphao, violenza da telefilm e la tormentata storia d'amore tra il fustacchione Testi e la inquieta Rosalba Neri (a lei è relegato il twist finale) a far da cornice alle pantomime vendicatrici di un indiano da operetta. Bellissimo lo score martellante di Piero Umiliani, miserelle le location.
MEMORABILE: Le mani di Rosalba Neri sporche di sangue; L'indiana sfregiata e fattucchiera di Luisa Rivelli; L'esecuzione di Testi sotto una pioggia torrenziale.
Filo conduttore è la vendetta, alla quale si appaiano elementi da feuilleton dalle tinte gotiche - l'amore segreto, la fattucchiera, la visione delle mani insanguinate, la tragedia sotto la pioggia notturna - che spingono questo western verso interessanti territori borderline. Ireland e Canalejas hanno buoni momenti drammatici e la Neri, che peraltro mostra per un attimo il seno, è la vera protagonista del redde rationem finale. Con il nome immeritatamente al primo posto nei titoli di testa, Testi interpreta un personaggio insulso e, come al solito, si fa pestare (e non solo...).
MEMORABILE: La strage degli indiani; L'agnizione finale.
Realizzato solamente per seguire un genere popolare, in un periodo però in cui ormai era troppo inflazionato, è un western senza particolari guizzi che declina meccanicamente il tema della vendetta, già annunciato nel titolo. La vicenda è per di più appesantita da lunghi momenti sentimental-familiari tra Rosalba Neri e Fabio Testi e la presenza di validi attori nel cast non valorizza più di tanto la pellicola. Per lo meno la presenza in regia di Baldanello, che ha all'attivo numerosi western, garantisce una buona regia. Poco ispirate le musiche di Umiliani.
Non fosse per l'incredibile sorpresa finale,
rischierebbe un precoce oblio, per quanto Ireland (nel ruolo del candidato "nonnino tanto tenero", ma a suo tempo artefice di un vile massacro) sia ben più in forma di un Testi tanto palestrato quanto psicopatico (quasi peggio che ne La morte bussa due volte). Dalle esecuzioni sommarie, vista anche la caratura del regista, ci si aspettava molto di più, sia come numero (ben lontano dal dichiarato), che come truculenza, mentre i richiami biblici fan solo ridere. Ok la Rivelli indiana, una spanna più su della Neri.
MEMORABILE: "Sì, sono il cretino più felice del mondo!" "Abel, se continui così le doglie verranno a te!"; Le pistolettate fuori dal fienile.
Western tardo di fattura scadente in cui un certo gusto per il macabro pare l'unico lato particolare degno di nota. Il film è tecnicamente modesto, montato male e con una regia approssimativa. Il leit motiv della vendetta nel western è trito e ritrito e anche questo aggiunge poco. Pessima la recitazione. Nonostante il cast annoveri pezzi da 90 come Attilio Dottesio e Fabio Testi non si salva nessuno. Buon colpo di scena finale, ma il contorno è veramente poca cosa. Sconsigliato, nonostante qualche piccolo momento decente.
La cosa migliore di questa pellicola è il titolo, che vuole ricordare il celebre romanzo di Agatha Christie (ma, ovviamente, lo sviluppo della trama non ricorda neanche lontanamente le atmosfere della scrittrice britannica). Si parla sì di bianchi (assassini e stupratori) che subiscono la vendetta di un indiano (che piccolo non è più), ma la parte più importante dello svolgimento riguarda la tormentata storia d'amore tra Testi e la Neri. Regia, montaggio, recitazioni e trama quasi da film amatoriale. Curiosa l'atmosfera della notte da tregenda, più da film horror che da western...
Baldanello, storico aiuto regista degli avventurosi anni Sessanta, passa alla regia proponendo un film in cui probabilmente fornisce contemporaneamente il meglio e il peggio di sé. Siamo di fronte a un western scassato, povero, con indiani per nulla credibili. Ma la sottotrama gialla e le performance erotiche (solo suggerite, ma piuttosto spinte) di Rosalba Neri conferiscono al tutto un fascino da serie z che ti cattura.
MEMORABILE: Il rapporto tra Testi e la Neri: non si vede niente, ma è decisamente spinto.
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Insomma non sei partito con il botto! Ma la rassegna è appena all'inizio. Almeno hai dato informazione esaustive ed utilissime sulla qualità della VHS. Comunque i titoli di testa sono fantastici!
Didda23 ebbe a dire: Insomma non sei partito con il botto! Ma la rassegna è appena all'inizio. Almeno hai dato informazione esaustive ed utilissime sulla qualità della VHS. Comunque i titoli di testa sono fantastici!
No, affatto! Filmettino alquanto spartano e poveristico, ma pervaso da "un qualcosa" che lo rende quantomeno bizzarro.
Concordo, titoli di testa "psichedelici" e score del maestro Umiliani da standing ovation!
DiscussioneDusso • 30/07/13 19:39 Archivista in seconda - 1927 interventi
Interessante Buio e non pensavo mancasse nel sito come titolo
Joe64 ebbe a dire: Salve a tutti...
Avete notato che la scena d'amore tra testi e Rosalba neri è a limite dell'hard?
Non so, a me pare una scena anche troppo casta: Testi è a petto nudo ma ha i pantaloni ben cinturati alla vita; la Neri si copre costantemente i seni anche quando lui le è addosso e cerca di baciarne uno (e infatti nisba: con le labbra le sfiora a malapena il dorso di una mano).
Nel momento in cui Testi scende col capo verso le zone basse della partner non si intravede comunque nulla, se non appunto il capoccione dello stesso.
P.S. Sempre che del film non circolino versioni alternative con dettagli erotici aggiuntivi.
Joe64 ebbe a dire: Salve a tutti...
Avete notato che la scena d'amore tra testi e Rosalba neri è a limite dell'hard?
Sinceramente non ricordo sequenze hot tra la Neri e Testi, ma normalissimi e castissimi approcci amorosi
Anche vero che, però, la VHS della Magnum 3b è talmente un colabrodo che possibile manchino momenti più intimissimi tra i due ( magari con l ausilio di controfigure), ma l edizione in VHS è talmente castigata ( sia sul versante sex che su quello violence) che non sfigurerebbe in un cinemino parrocchiale
Vai a capire questi restauri...
Sempre ben accetti.
Non capisco perché questi nuovi titoli su Iris presentano questi bei master...
Mentre i vecchi western che ripropongono sempre,tipo Django spara per primo, abbiano peggiorato i master ai limiti del vedibile