Ispettore di polizia, per incastrare un criminale reo di aver rapinato una banca cerca di approcciare la di lui donna. Innamoratosene, studia un piano per scappare con lei e la refurtiva. Noir dove il confine tra il bene e il male è pressoché nullo, poiché anche chi dovrebbe rappresentare la giustizia cerca di sfruttarla a proprio vantaggio. Il film, nonostante utilizzi temi consunti e zoppichi nel ritmo, si lascia seguire con interesse sino al catartico finale. Radiosa la Novak semi debuttante; bravo MacMurray come sbirro incline al reato.
Ambientazioni notturne, sete di ricchezza, la labilità del confine tra bene e male, una donna fatale e il caso che, puntualmente, ci mette lo zampino. Gli ingredienti sono quelli classici del noir; Quine li rielabora senza eccessivi guizzi, ma con diligente professionalità, generando nello spettatore il giusto interesse per la sorte dei suoi personaggi. MacMurray (poliziotto che ci mette davvero poco a saltare il fosso) è il solito bietolone; decisamente meglio Kim Novak (per lei fu il trampolino di lancio) e il cast di contorno.
Un poliziotto viene messo alle costole di una bionda vistosa, amichetta di un criminale che è fuggito col malloppo dopo una sanguinosa rapina in banca, sperando che i due si mettano in contatto ma... Attore affabile e simpatico nelle commedie, nei thriller MacMurray è costretto a passare da vero babbeo e questa volta ad indurlo in tentazione non è neppure una dark lady doc come Stanwick ma Novak al primo ruolo di rilievo, molto bella ma un poco inerte, a differenza dell'altrettanto bella ed espressiva Malone. Film di routine ma ben diretto e con alcune valide sequenze.
MEMORABILE: La rapina all'inizio del film, una lunga sequenza priva di dialoghi.
Il contrasto fra la bionda fatale e la brava ragazza della porta accanto è il perno su cui ruota questo thriller poliziesco dalle fosche tinte drammatiche. La trama ha le sue inverosimiglianze e si gioca sulle ambiguità di un peccato difficile da redimere: la seduzione dei soldi. Kim Novak, ancora diamante grezzo, non è nella smagliante immagine iconica a cui ci abituerà successivamente. Finale moralistico facilmente intuibile.
Quine ripropone il bravo MacMurray in un ruolo simile a quello de La fiamma del peccato con la variante del poliziotto corrotto (ma nemmeno questa è una novità). Il meccanismo gira, con ingranaggi talvolta piuttosto prevedibili, ma le ambientazioni noir sono azzeccate e la confezione è quanto meno discreta. Buona prova del cast, con la Novak che si esercita a fare la dark lady, sebbene i personaggi appaiano piuttosto stereotipati e non abbiano nulla che li renda memorabili. Qualche rallentamento lo tiene lontano dai capolavori del genere, ma si può guardare senza rimpianti.
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Digital ebbe a dire: Bell'uscita, questa. Con la divina Novak auspico esca 5 contro il casinò e soprattutto il triangolo di satana (campa cavallo che l'erba cresce).
Il triangolo... me lo sono ribeccato nell'ottimo dvd francese