Uno spunto realistico diventa, nelle mani di un illusionista della settima arte, puro delirio di immagini: Barbablu deve così fare i conti con gli spettri delle sette ex-mogli, che vanno e vengono, evocati da un folletto dispettoso che pure induce l'ottava vittima alla scoperta della macabra attività del marito. Fondali artatamente disegnati, improvvise esplosioni frutto di materializzazioni dall'aldilà, anime infelici che spuntano - all'improvviso - da un pozzo. Pare quasi di essersi assopìti, in stato di ebbrezza, e di vivere una incredibile (dis)avventura in bilico tra sogno e realtà.
Sono estasiata: questo è un mini-horror con connotazioni splatter, è il primo film della storia a contenere una pubblicità occulta (di una marca di champagne)! Méliès fa sfoggio della sua perizia tecnica nell'uso della dissolvenza: c'è una danza degli spettri, c'è l'ottava moglie che scopre i sette cadaveri appesi a una trave, che si smaterializzano e diventano ombre! Poi, Barbablù è infilzato da una spada che lo inchioda a una parete di legno: mentre agonizza, i fantasmi delle sette mogli riacquistano corpo e fuggono dal castello.
Geniale!
MEMORABILE: L'incubo della signora Barbablù, con sette chiavi che diventano gigantesche e si muovono attorno a lei!
La componente realistica e quella onirico-macabra – accanto a personaggi e rituali dell’alta nobiltà compaiono il Diavolo, cadaveri e fantasmi - si fondono mirabilmente in questa rivisitazione della favola nera dell’uxorcida Barbablù, allestita unendo quadri riproducenti luoghi diversi (un salotto con colonnati e arazzi, un’operosa cucina, una sala da pranzo e un paio di esterni) su sfondi curatissimi nei dettagli e nell’effetto prospettico. Un cortometraggio tra i più interessanti, emblematici della creatività del Maestro Méliès. Avanguardistico.
MEMORABILE: L'ottava sposa di Barbablù si ritrova nella stanza dove sono appesi i cadaveri delle altre sette mogli.
Il caro Mèliès rivisita il classico Barbablù riuscendo ad ottenere un notevole risultato. Tutto funziona: dalle ottime scenografie alla storia e soprattutto agli ottimi guizzi registici che rendono l'opera memorabile. Buono Mèliès attore nei panni del protagonista.
La leggenda del pluriuxoricida Barbablù è calata da Méliès tra lo sfarzo per le nozze della nuova moglie e la macabra scoperta dei cadaveri penzolanti fino allo scontro finale dei nobili contro il feroce assassino. Un vero horror immaginifico votato alla spettacolarità e alla meraviglia. Belle le scenografie e gustose le trovate più bizzarre (come la bottigliona di champagne che sfila insieme a sontuose vettovaglie). Di grande impatto l'affiorare dei corpi dal buio della stanza interdetta.
Molto notevole ancor oggi, con un effetto speciale (la spada trapassante) che fa ancora il suo effetto! Molto movimentato, con scene che possiamo definire di massa, in virtù della consueta inquadratura fissa e larga. Molto suggestivo il quadro con la cucina, addirittura con una trovata che ricorda la futura salamoia! Il primo horror della storia del cinema? Imperdibile.
Sono dieci minuti di grande intensità e che raccontano quasi tutti gli istinti dell'uomo e della donna e che fanno porre alcune domande. Barbablù è ricco e lo fa vedere e vuole l'unica donna che lo rifiuta. Perchè da alla moglie la chiave della stanza proibita se non vuole che lei ci vada? Lei è donna e ci va, spinta anche dalla sua cattiva coscienza, che esce spettacolarmente dalle pagine di un grande librone, che libro sarà? C'è anche la buona coscienza, o il bene e che alla fine vincerà. Sfruttato al meglio il nuovo mezzo di spettacolo.
MEMORABILE: C'è anche il momento comico, quando il notabile che stipula il matrimonio cade dalla sedia.
Assolutamente magnifico questo film di Méliès a metà strada tra l'onirico e l'horror. La storia di Barbablu viene raccontata in forma di resoconto dove non vengono tralasciati neppure gli aspetti più macabri della vicenda. Per l'ennesima volta Méliès ci fornisce dimostrazione che la sua genialità si estende anche nella rappresentazione di generi diversi fra loro. Da sottolineare il fatto che, nonostante tratti una tematica molto forte, non abbandona quell'allegoria che contraddistingue tutte le sue opere.
Delizioso cortometraggio di 10 minuti in cui le bizzarrie e i tratti distintivi di Méliès scorrono in modo continuo: le scenografie curate e sontuose, la natura teatrale, i giochi di proporzione, le sovraesposizioni, gli effetti speciali innovativi (per l'epoca). Ogni piccolo, prezioso elemento si concatena con l'altro mentre si passa dalla commedia al fantastico all'horror. Il regista è conscio di avere a disposizione in mezzo innovativo e ne sfrutta in pieno le potenzialità, con risultati portentosi.
MEMORABILE: L'incubo delle chiavi e dei fantasmi, Barbablù infilzato dalla spada.
Una storia decisamente nelle corde di Georges Méliès quella del pluriomicida Barbablu' (con il regista che veste anche i panni del protagonista). Al solito, grande gusto nella rappresentazione scenografica in un cortometraggio che mescola la componente gotica della narrazione con l'aspetto onirico dato dagli spettri delle donne uccise. Notevoli alcuni effetti speciali.
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Undying ebbe a dire: Condivido l'entusiamo di Stefania: e invito a ritagliarvi 9 minuti, sospendere ogni attività, e gustarvi questo piccolo gioiello (sezione trailer).
Sì, ti ringrazio, l'ho detto che è geniale! Ora scusa, devo andare a scrivere il commento a "Profumo", prima che mi esca di mente:)
Eccomi, dicevo: è una gemma, un tesoro a livello tecnico, e soprattutto è notevole come gli elementi umoristici, horror e fiabeschi si amalgamano perfettamente in un microdramma di dieci minuti!