Il prof. Amedeo Larussa (Banfi) è inconsapevolmente in possesso di due preziosissimi quadri firmati Caravaggio. Nella sua clinica psichiatrica si intromette, come infermiera, la bella Grazia (Nadia Cassini), in realtà ballerina di night spronata da Johnny (l'amante) per eseguire il classico furto di preziosi. Titolo fuorviante (giacché nel film di militari non v'è ombra) ma ricco di gag per via delle manie degli internati (Napoleone e Gedeone in primis) tra i quali si distingue -per doti canore- Ginger, la quale impone a Banfi d'imitare Fred!
MEMORABILE: L'aereofagia di Suor Fulgenzia (Ermelinda De Felice); le istruzioni su come fare punture sul fondoschiena di Nadia Cassini; i duetti Ginger-Fred.
Prezzo da pagare per la paradisiaca visione di uno dei corpi perfetti del nostro cinema: il culone di Banfi. Film inverosimile anche nel contesto sempre tirato per i capelli delle nostre commediacce con caratteristi oltre il limite della caricatura. Un Banfi comunque accettabile, gag ripetute 5000000 volte, il solito belloccio ma, rullo di tamburi, la presenza di Nadia Cassini, una donna stupenda non solo per il derrière, per la quale avrei fatto di tutto. Al di sotto della soglia minima (che in questo filone è minima assai).
Siamo già nel film-barzelletta, purtroppo, con trama "gialla" risibile, anziché corroborante. Gran brutto film, nonostante un cast che prometteva non poco. Banfi inciampa ovunque e ovunque sbatte il cranio, i "militari" matti non strappano manco un sorriso. Nadia Cassini in gran forma (e la Schubert la si guarda volentieri, così come la Scott), ma il film non c'è. Pessimo.
Con L'infermiera di notte ha in comune il curioso sub-plot giallo, che in questo film ha un peso maggiore rispetto al precedente. Ma non è un elemento positivo: l'insieme è molto meno divertente, le battute sono a volte veramente volgari e, personalmente, ho trovato l'ambientazione "nella corsia dei militari" (che in realtà sono dei pazzi che si credono grandi personaggi del passato) poco brillante e quasi deprimente. La Cassini ha occhi di cerbiatta, ma non ha la freschezza e la luminosità della Guida!
Finta infermiera in manicomio per rubare due Caravaggio. La sciocca trama è pretesto per sketch comici sui matti di infimo livello, intrecciati con volgarità e allusioni sessuali esaltate dalle chiappe di Nadia Cassini. Roba da caserma, tant'è vero che il titolo parla di militari per promettere qualcosa che poi non c'è in modo da attirare al cinema soldati in libera uscita. L'unica cosa che fa vagamente sorridere è il tormentone del portiere che si ostina a dire che non è matto: raffinatissima comicità rispetto al resto, ed è tutto dire.
Vi dirò di non averlo trovato brutto. Per carità, una commedia come le altre (anche se sopra la media), che non fa ridere molto ma si segnala almeno per un cast con qualche particolarità come Giusti (mediocrissimo, anche se bravo non ci è mai stato) e la Navarro (che s'ostina a non volerla dare al povero Banfi) e una confezione davvero niente male (cosa strana), con una fotografia notevolissima. I militari del titolo sono solo 3 pazzi del manicomio che si credono condottieri. Così così il giallo di fondo. Banfi meno manesco del solito. **.
MEMORABILE: Il posteriore della Cassini (meraviglioso) visto dalla serratura; la Navarro seduce Montanaro (castrato superdotato); la scena della "Bella Salamina".
Film dotato di presenze notevoli, anche se alcune poco valorizzate. La piccola parte gialla è inutile, ma serve a dare quel "qualcosa di strano.. di genere" alla pellicola. Il Lino è sempre il Lino dell'epoca, con moglie che si presenta sempre nuda ma è talmente fredda che per lui forse non servirebbe nemmeno farsi la doccia! Certo, lo sviluppo degli eventi è puerile, ma alla fine c'è pure la Carmen in posa fotografica ultrasexy. Da prendere e vedere per quello che è.
MEMORABILE: La ballata col velo volante della Nadia, con dietro il Lino sognante!
Non rientra nel filone delle caserme come invece farebbe pensare il titolo; quello dei militari è infatti solo un reparto del manicomio gestito da Banfi dottore. Trama stiracchiatissima per mettere in scena gag di infima qualità, dove nemmeno Vitali in un ruolo inusuale sembra poter risollevare le sorti del becero umorismo; almeno La sai l'ultima sui matti (simile ambientazione) era a suo modo un barzellettistico, qui a parte far fare qualcosa a la Cassini, tutto sembra aver poco senso. Si ride solo per la terribile espressività stra-comica di Banfi.
MEMORABILE: Jimmy il fenomeno nel ruolo del guardiano ha qualcosina di piu di una semplice comparsata!
Mariano Laurenti sembra illudere con la parentesi "gialla", ma distrugge tutto nell'arco di un quarto d'ora svoltando verso la solita farsaccia. Così Nadia Cassini fa quel che sa fare meglio, mostrare ad ogni inquadratura il fondoschiena; Lino Banfi è "arrapeto" dalla prima alla penultima scena; Vitali è l'apostrofo tra le parole... Al solito, per qualche risata ci siamo, ma il cinema sta da un'altra parte.
Pessimo film senza capo né coda, diretto da Mariano Laurenti nel 1979. Livello rasoterra in tutti i settori: regia, sceneggiatura (risibile), scenografie, montaggio. Le gag sono infime, non strappano mai una risata. L'unico momento da ricordare è la famosa puntura di Banfi sulle chiappe della Cassini e la "riedizione" del leggendario ralenti della Ubalda (qui sostituito appunto dalla Cassini e con Banfi a sognare). Per il resto purissimo trash, da evitare alla grandissima. *
MEMORABILE: La puntura sul posteriore della Cassini.
A dispetto del titolo c'è una trama (rectius un accenno della medesima) che esula dalle visite a militari o dalle visite dei colonnelli. Qui la bella "miss b side" Cassini è alle prese con le voglie di un direttore di clinica a cui vuole soffiare preziose opere d'arte. Ma, si sa, in questo genere di pellicole è la carne esposta (anche brevi e fugaci nudi integrali) a prendere il sopravvento su tutto il contorno malgrado le parentesi comiche (e/o folli) di Jimmy Il Fenomeno e del capocomico Banfi si sprechino. Differente e divertente.
Commedia scollacciata dove a farla da padroni ci sono un incontenibile Lino Banfi e un buon Alvaro Vitali, che quando sono in coppia ci regalano le migliori performance. La Cassini mette in mostra le sue grazie ma non troppo. E poi c'è un bel cast di caratteristi che regala qualche simpatica gag. Alla fine non una delle peggiori commedie trash di quel periodo.
Continuare a visionare un film unicamente per aspettare le scene in cui la Cassini mostra le sue grazie non è una cosa seria, anche se il posteriore della scultorea Nadia lo era, una cosa seria. C'è però anche dell'altro che, se proprio non fa sbellicare dalle risate, almeno è da lodare per l'intento e la fantasia con cui Lino Banfi si camuffa per somministrare le medicine ai pazienti "giù di testa" della clinica che dirige. Il giallo insito nel film è utile per portare avanti, in un qualche modo, una sceneggiatura altrimenti insostenibile.
Il solito Banfi travolgente (pur se meno sorretto dalla sceneggiatura rispetto ad altri film), il posteriore (notevole) della Cassini, una numerosa squadra di caratteristi non bastano a dare un senso a una storia senza-storia. Anzi, il numero di attori presente e la serie di gag (poco divertenti) tra loro allontanano lo sviluppo di una narrazione. Un gradino (o più) sotto rispetto ad altre pellicole del genere. Da salvare la presenza di caratteristi meno usuali per il genere. C'è anche la nuca di Mingozzi nel finale!
MEMORABILE: La puntura al posteriore della Cassini.
Come molte pellicole di genere, anche questa non si discosta dal "sotto genere" delle sexy infermiere in ambientazione militaresca. Malgrado la presenza di Banfi e di molte macchiette comiche del periodo, il film è deboluccio (a eccezione delle natiche della Cassini, che, come sempre, sono una delle cose più positive)...
Non m'è dispiaciuto per niente quest'altro film del sodalizio Banfi/Laurenti, che a dispetto di un titolo piuttosto truffaldino ha più punti in comune con altri film d'ambientazione manicomiale come il successivo La sai l'ultima su... i matti?; anche certe tentazioni da barzelletta-movie lo avvicinano al suddetto, ma in generale il clima qui è meno demenziale e resta sul goliardico. Banfi in gran spolvero, Vitali un po' in disparte ma quando c'è funziona, la Cassini è una bomba sexy e Jimmy il fenomeno ha parecchie scene. Si ridacchia di gusto.
MEMORABILE: Il sogno di Banfi con la Cassini; Le gag di Banfi coi matti; Jimmy Il Fenomeno guardiano confuso.
Commediaccia stile Laurenti pensata essenzialmente per mostrare le forme dello strepitoso gineceo (che non si risparmia). La trama, praticamente inesistente, propone una serie di gag datate che più che far ridere suscitano, nel migliore dei casi, imbarazzo. Le uniche note positive sono il solito Banfi, che ce la mette tutta anche in questi film e Zamuto che interpreta un credibile delinquente siciliano. La regia è all'insegna del "buona la prima" e, in assenza di sceneggiatura, lascia parecchio fare ai tanti caratteristi. Per completisti.
MEMORABILE: Banfi in perizoma che svolazza leggiadro in compagnia della Cassini "velata".
Non è un caso che il 1979 sia l'anno zero dell'hardcore italiano (tra le qui presenti solo la Schubert avrebbe saltato il fosso) e simili prodotti avrebbero iniziato a perdere (o almeno cambiare) funzione: in questa vera e propria punta trash del genere (in cui gli unici militari saranno stati gli spettatori in sala) colpisce soprattutto la spregiudicatezza dei nudi e degli slinguazzamenti (parlare di "scene erotiche" sarebbe troppo) assai più spinti rispetto alle commedie sexy di poche annate prima. Banfi e Zamuto si saranno divertiti molto.
MEMORABILE: Banfi sogna di inseguire la Cassini con una siringa in mano e di farle l'iniezione (zoom sulla chiappa destra).
Nonostante il titolo e il cast promettano vertici pecorecci godibilissimi, il film gira a vuoto per tutta la durata. Banfi e Vitali non riescono a interagire da par loro mai instaurando quei duetti vittima-carnefice sempre esilaranti; il cast femminile, notevole, si perde nelle more di una sceneggiatura (?) insulsa e dalle esilissime quanto pretestuose venature gialle. Pessimi gli sketch coi "matti", tirati per i capelli, risaputi e di dubbio gusto.
Commedia sexy priva di spunti degni di nota e di gag memorabili. Le scenette comiche collegate ai pazzi dell'istituto si ripetono all'infinito generando stanchezza. Inoltre è totalmente inutile la sottotrama "gialla" che ogni tanto spunta nel film. Curiosa la scena onirica tra Lino Banfi e Nadia Cassini, davvero notevole e ben girata, ma che in un film simile non c'entra davvero nulla. Per il resto, a parte le bellezze di turno (Nadia Cassini e Susan Scott) non c'è davvero nulla. Pessimo.
Terribile. Racconta le vicende di una clinica per matti gestita da Banfi e del tentativo di una banda di criminali di impadronirsi di preziosi quadri custoditi nella clinica stessa. Cast scadente in cui Banfi, da solo (immenso), tiene in piedi la baracca con grandi gag (il ballo di Broadway) e la consueta mimica “anglo-pugliese”. Cassini del tutto fuori contesto, Vitali meno efficace del solito. Insomma, fatta eccezione per qualche battuta esilarante, un film di cui si può benissimo fare a meno.
MEMORABILE: Cassini a Banfi, parecchio “ingrifato”: "Lei è molto buono". Banfi: "Come il pene?".
Farsa ambientata tra le mura di una clinica psichiatrica militare in cui una provocante infermiera (che tale in realtà non è) suscita sussulti sessuali da parte di tutti. Il film è chiaramente basato da una parte sulla collaudata carrellata di caratteristi dei film sexy con Banfi al timone, dall'altra su una Cassini al top della popolarità. La vicenda non è altro, come molti altri film del genere, che un assemblaggio di sketch dal fiato corto e qualche lembo di pelle intravisto dalla serratura. Davvero le ultime cartucce d'un genere ormai alle corte. Buone le musiche di Gianni Ferrio.
Non sembra avere i numeri per farsi notare all’interno del marasma dei tanti episodi della commedia sexy. La trama è pretestuosa e non desta alcun interesse, malgrado si noti il tentativo di buttar giù qualcosa di differente dal solito che vorrebbe addirittura sconfinare nel noir. Le folate di comicità arrivano da Banfi, mentre poco si registra dai tanti caratteristi che lo circondano. Le battute non sono brutte né tantomeno memorabili, riducendo a una visione la longevità della pellicola. Non mancano, ovviamente, le bellezze di turno, ma spostano poco il gradimento.
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Nono, io non l'ho ancora visto il film e leggendo il cast ho notato che è zeppo di attori tipici della commedie pecoreccia, quindi mi sono sorpreso di non aver trovato vitali e ho chiesto se effettivamente fosse presente.
DiscussioneFabbiu • 22/04/11 18:04 Archivista in seconda - 652 interventi
Vitali c'è, nel ruolo di un pittore pazzo con la mania di dare schiaffoni alla gente con la scusa di voler colpire una mosca. Gag squallide che non ho mai capito chi dovrebbero far ridere.
Fabbiu ebbe a dire: Vitali c'è, nel ruolo di un pittore pazzo con la mania di dare schiaffoni alla gente con la scusa di voler colpire una mosca. Gag squallide che non ho mai capito chi dovrebbero far ridere.
Certo, ora lo so, il film quest'estate l'ho visto. Non m'ha fatto proprio schifo, a dire il vero, anche se ammetto che le gag spesso erano mediocri...
Ops! Non linciarmi ma ho scritto i voti anche nei commenti! Potresti cambiarli anche là? Grazie! Quando mi manca qualche carattere cerco sempre di riempire tutto lo spazio a disposizione inserendo il voto, anche quando il voto è chiaro perchè quello del Davinotti è (ancora) assente (il che è inutile!)...
DiscussioneZender • 14/07/11 08:22 Capo scrivano - 47698 interventi
Li ho cambiati, ma è da tempo in progetto di rendere chiari i voti di tutti quindi non serviran più quelle aggiuntine finali.
Appunto, come ho detto anch'io é una sciocchezza che uso fare quando devo sprecae caratteri. Cercheró di non farlo piú, scusa. E grazie per il cmbiamento!
DiscussioneZender • 14/07/11 11:38 Capo scrivano - 47698 interventi
Ma sì, mica è vietato, non preoccuparti. Lo diventerà poi, all'attuazione della modifica, per ora è lecito :)