Cuori senza frontiere - Film (1950)

Cuori senza frontiere

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/11/10 DAL BENEMERITO HOMESICK
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Homesick 27/11/10 17:23 - 5737 commenti

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La “linea bianca”, posta al confine italo-jugoslavo nel 1947, taglia a metà un paese e strazia sentimenti e affetti dei suoi abitanti: Zampa segue i canoni del dramma sociale di derivazione neorealista e assume gente del posto, ma la sua canzonatura a bassa voce di preti, baciapile e marxisti intransigenti preconizza le tante commedie di costume che lo renderanno famoso. Le vicissitudini del piccolo Staiola di Ladri di biciclette e il volto rassegnato di Baseggio oscurano il rifritto triangolo amoroso Lollobrigida-Vallone-Crisa.
MEMORABILE: Il sindaco, con la voce strozzata, annuncia la divisione del paese.

Galbo 25/05/13 10:34 - 12398 commenti

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Un po' film neorealista, un po' commedia all'italiana. Il regista Luigi Zampa fa funzionare meglio la commedia, mettendo in secondo piano il valore di denuncia sociale e il messaggio politico contenuto tra le righe della vicenda. Meglio i "siparietti" brillanti tra i personaggi anche grazie agli attori impegnati più in target col genere. Si può vedere.

Saintgifts 23/06/15 08:09 - 4098 commenti

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A differenza della locandina, il volto della Lollobrigida non è mai sorridente nel film: presa tra due pretendenti concede solo due casti baci al buon Vallone. Fuori dalla storia sentimentale il dramma focalizza la brutalità politico-militare nel tracciare il nuovo confine tra Italia e Jugoslavia, dividendo in due un piccolo paese montano. I bambini sono i protagonisti: prima della divisione giocano assieme, dopo il tracciamento della lunga linea bianca i "grandi" riescono a instillare, anche in loro, conflittualità e inimicizia.
MEMORABILE: L'immagine del piccolo Staiola con il segnale di confine sulle spalle, come un Cristo bambino con la croce verso il Calvario; Le fotografie.

Nando 17/11/15 16:51 - 3816 commenti

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L'annosa disputa sui confini italo-slavi in una pellicola di Zampa che intreccia denunce a una vicenda sentimentale e melodrammatica. I bambini rappresentano l'innocenza e il loro incedere e rifiutare certe imposizioni offre buoni spunti di riflessione. Ironia e critiche agli schieramenti contrapposti e un cast che si avvale di un'angelica Lollo e un tenebroso Vallone. Il piccolo Staiola di nuovo protagonista con un amaro ma speranzoso finale.

Noodles 12/03/19 23:58 - 2233 commenti

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Mentre un paese friulano viene diviso da una linea bianca a segnare il nuovo confine tra Italia e Jugoslavia, si svolgono due vicende. Un triangolo amoroso e la lotta tra due gruppi di bambini, divisi dalla linea. Il primo è senz'altro dimenticabile e fin troppo melodrammatico, mentre interessante è la parte inerente i bimbi, peraltro bravissimi, più dei grandi. Un confine forzato non può che portare drammi. Buon esempio di neorealismo, breve e incisivo.

Maxx g 8/07/19 14:29 - 635 commenti

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Il film racconta come gli echi della Seconda Guerra Mondiale siano ancora presenti, nonostante la recente fine del conflitto. Si raccontano le vicende di un Paese che subisce all'improvviso la creazione di una linea che lo taglia in due, assegnando una parte all'Italia e l'altra alla Jugoslavia. Il dramma è palpabile, visto che agli abitanti tocca scegliere da quale parte andare. Zampa funziona maggiormente sul testo neorealistico, piuttosto che in qualche siparietto che vorrebbe alleggerire il tutto. Sufficiente.

Daniela 12/06/21 00:17 - 12666 commenti

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A seguito degli accordi alleati, una linea bianca divide in due un piccolo paese sul confine italo-jugoslavo, trasformandolo in una Berlino in miniatura. Zampa utilizza questo incipit da film di denuncia politico/sociale come pretesto per un triangolo sentimentale che risulta però trito e declamatorio. Più riuscita invece la descrizione della vita paesana, con bozzetti resi vivaci dalla bravura di alcuni caratteristi e dalla simpatia dei ragazzini impegnati in baruffe alla via Pal ugualmente culminanti in un evento tragico che precede l'epilogo segnato da toni tristi e riflessivi.

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