Una delle puntate più anomale e naif dell’intera storia di Colombo. Peter Falk la percorre dall’inizio alla fine in preda ad uno straniamento che il regista Patrick McGoohan asseconda mantenendo un ritmo molto più lento del consueto, soffermandosi sui continui inciampi del tenente nell’incomprensibile terminologia velica. Tra strambate, fiocchi, boma, cime eccetera è un continuo domandare e strabuzzare d’occhi, mentre la storia sembra quasi stare sullo sfondo. L’ha scritta Jackson Gillis, uno dei più eccentrici e assidui autori della serie, che per l’occasione escogita un finale degno di Agatha Christie (la soluzione è molto più complessa di quanto appaia all’inizio) e fa affiancare...Leggi tutto il tenente da un giovane apprendista (Dennis Dugan) e saltuariamente pure da un sergente (Bruce Kirby). A morire è il commodoro del titolo (John Dehner), che aveva appena espresso molte riserve sul’operato del genero (Robert Vaughn) all’interno della loro impresa. Vaughn, ovvero il principale sospetto, torna appena un anno dopo aver interpretato l’ottimo ASSASSINIO A BORDO, McGoohan si conferma tra i massimi frequentatori della serie (sia davanti che dietro la macchina da presa). Avendo a disposizione un’ora e mezza McGoohan chiude la quinta stagione all’insegna della commedia: molte le gag simpatiche. Purtroppo, al di là di queste, non si possono non rilevare le falle nell’intreccio poliziesco (finale deludente compreso) e le titubanza della regia, troppo spesso in affanno. Dispiace dirlo ma ci si annoia.
L’inizio è malinconico e piuttosto noioso. Dopodichè compare un Colombo esageratamente spaesato, quasi svogliato (sembra che si sia preso una vacanza). E non è certo aiutato dall’episodio, decisamente alla camomilla (Attenzione! Come per alcuni farmaci, può causare sonnolenza). Di Colombo, come del maiale, non si butta via niente, ma qui si fatica non poco ad arrivare alla fine. Eppure, nonostante tutto bisognerebbe dargli un’occhiata, se non altro per vedere un tenente in versione pugile suonato (anche se, verso il traguardo, rinsavisce un po').
Ma è Poirot o Colombo, viene da chiedersi di fronte a un simile finale con i molti sospettati riuniti nella stessa stanza. Ma non è solo questa la differenza che caratterizza (in negativo, purtroppo) una delle puntate più citate e conosciute dell'intera serie. C'è anche una gestione strana dei tempi e del montaggio, con fasi improvvisamente lente del tutto inedite, per il telefilm. Con il tenente che si adegua e a tratti sembra quasi uno zombi (ancorché esilarante quando tenta di fare yoga o viene seppellito di termini velistici incomprensibili ai non addetti).
Un episodio che non riesce a piacere, questo. Il finale assurdo (e Colombo talvolta ne presenta, ma questo li batte tutti), il ritmo zoppicante; il tenente che sembra ancor più deficiente di quanto voglia far credere di solito. Ma estraniandosi dalla trama e guardando solo le inquadrature e i movimenti di macchina, ci si ritrova paro paro nel mondo surreale del Prigioniero. Non è importante cosa succede, ma come viene presentato. McGoohan esibisce un rigore formale ineccepibile nel classico TV-movie.
Purtroppo il fatto che si tratti di una puntata di Colombo non salva lo spettatore da un’ora e mezza soporifera. Episodio da suggerire solo ai veri fan del tenente, i quali avranno comunque molte perplessità, abituati all’alto livello della serie. Sembra più una (mediocre) puntata della Signora in Giallo, in cui muoiono troppe persone e c’è una (improponibile!) prova accusatoria finale con i sospetti riuniti a cerchio nella stanza. Si fatica a vederlo per intero una seconda volta.
MEMORABILE: Le molte gag sul vocabolario nautico, che per un po’ divertono ma, quando il regista calca la mano, annoiano.
Debole episodio, non risollevato dalle numerose trovate comiche né dal gruppo d'attori riunito per l'occasione. Falk sembra distratto e non incide come suo solito, Vaughan è alquanto annoiato e la Baker non sa cosa fare. L'unico a cavarsela con mestiere è Hyde White. Discreta la regia di McGoohan. Ma si è visto di meglio, nella serie.
Un episodio che non sono mai riuscito a sopportare (lo avrò visto 3 volte al massimo). Colpa di una sceneggiatura confusa, con noiose digressioni e un linguaggio poco accessibile ai più (la scena in barca, con Colombo che parla dei vari termini nautici, è un vero e proprio pugno nello stomaco), svogliati Hyde-White e Vaughn. Non sembra proprio Colombo. Mi spiace dirlo, ma è da evitare.
La sesta stagione di Colombo si configura come una delle più sperimentali e strutturalmente aperte e raggiunge l'apice in questo controverso episodio (non a caso collocato a fine stagione) a metà tra il divertissement semiotico d'autore e la parodia. Si sovvertono tutte le regole e clichè della serie, a cominciare dalla morte dell'indiziato numero uno (un contrappasso per uno dei classici assassini della serie?); anche l'indagine pare girare a vuoto, più attenta a dettagli insignificanti o a produrre momenti morti o slapstick. Da rivalutare.
Modesto, troppo lungo e divagante, con troppe gag basate sull'astruseria dei termini marinareschi, rovinato definitivamente da un finale non-colombiano che vede tutti i possibili sospetti (questa volta lo spettatore è stato inizialmente tratto in inganno da un falso colpevole, presto uscito di scena) impegnati in una sorta di gioco di società più che in un drammatico disvelamento. Anche Il passo falso che incastra l'assassino è puerile, mentre il tenente appare fuori forma: effetto del mal di mare?
Episodio particolarmente noioso rispetto al consueto e che non decolla mai. Fa parte delle quattro puntate con struttura diversa (infatti non è caratterizzata dalla parte iniziale in cui viene mostrato l'assassino e il delitto), ma qui la cosa non la rende migliore delle altre. È sicuramente da evitare; rovinato se non distrutto da un finale veramente ridicolo con una prova conclusiva che fa davvero piangere.
Episodio (d'ambientazione marinara) malriuscito e sornione: la sceneggiatura è troppo arzigogolata e la messa in scena ne risente con lungaggini che creano torpore. Niente di trascendentale, s'intende, ma da una serie perfetta quale è Colombo ci si aspetta sempre il meglio e questa è una "macchia"; ma la cosa che mi secca di più è che in una delle peggiori puntate ci sia Robert Vaughn, che invece fu il volto della puntata (a mio avviso) più bella: Assassinio a bordo.
Episodio non convenzionale e indubbiamente uno dei peggiori (sono pochi fortunatamente) dell'intera serie. Non c'è il gioco a due con l'assassino (dato che non ci è dato sapere all'inizio chi ha ucciso il commodoro), non c'è ironia, non c'è sentimento. Non c'è niente se non noia. Si vede solo per dovere di completezza verso la serie.
Non è una puntata memorabile, ma neanche disastrosa. Le troppe parole tecniche sul mondo nautico fanno scorrere questo episodio in maniera contorta e ingarbugliata. Bisogna apprezzare, però, il tentativo di creare dei diversivi come il fatto di non conoscere l'identità del colpevole e il lavoro di squadra poliziesco (il tenente segue di norma individualmente le sue intuizioni). Il ritrovo nella sala del delitto per l'epilogo finale sa di giallo. Lodevole nel tentativo, meno nella riuscita.
Forse l'episodio più deludente delle prime storiche stagioni. Colombo ha un comportamento anomalo, distante e sembra perennemente in stato comatoso. La puntata - di ben un'ora e trenta - non decolla mai e la presenza di dialoghi con utilizzo di termini nautici poco conosciuti di certo non aiuta. Si tratta inoltre di una trama atipica, con l'identità dell'assassino che si svela solo alla fine, con un finale in stile Hercule Poirot non così brutto ma che lascia l'amaro in bocca per una serie di elementi poco chiari. Mediocre.
Mondano buono a nulla, marito della viziatissima figlia del commodoro, lo uccide. Colombo, capito l'inghippo, esaspererà a dovere l'irritante ometto. L'episodio propone alcuni "trucchi" già risaputi e visti nella serie e Vaughn, che ai ruoli del tipo doppio e viscido è avvezzo, lavora rispettabilmente. Peccato che, coi termini marinari, nel corso della visione venga costantemente alla memoria il fantozziano "cazzi la gomena" e che il finale appaia studiato per proporre "qualcosa di nuovo" ma non in modo convincente. Non brillante, evitabile.
Un episodio malriuscito. In primis per la regia di McGoohan, che mantiene il ritmo basso e che non aggiunge pepe alla storia. In secondo luogo perché venendo stranamente a mancare il principale indiziato (un buono ma sprecato Vaughn) manca di conseguenza il gioco a due con lui. Colombo è più rintronato del solito e viene stordito da una carrellata di termini nautici, che all'inizio vanno bene ma poi... L'indagine è discreta ma l'episodio è rovinato da un finale assurdo.
MEMORABILE: Colombo che si mette a remare e che vuole (scherzando) andare in Giappone.
La pecca dell'episodio è l'assenza di smalto. Due volte si è voluto sovvertire l'eccellente formula (qui e in Non c'è tempo per morire) e in entrambi i casi il risultato annoia. L'assenza di gustosi indizi "alla Colombo", il non sapere chi è l'assassino, coi conseguenti "duelli" col tenente, rendono il tutto un sorta di film-tv giallo di serie B. Colombo è poco in forma e gli scambi li sostiene con i due colleghi che lo affiancano, ma i risultati sono deludenti. Con regia e dialoghi più brillanti poteva (forse e per una sola volta) funzionare.
Il copione non deve essere piaciuto particolarmente nemmeno a Peter Falk, dato l'entusiasmo tangibile (si fa per dire) che riversa nella puntata. Colombo per mancanza di zelo e la signora Clay per eccesso di alcol fanno a gara per chi sia più soporifero. In effetti l'ho trovato l'episodio meno riuscito, finora. Sia chiaro che la serie non è mai mediocre (anche se nello specifico sono costretta ai due pallini) perché stiamo comunque parlando di eccellenza ma... Commodoro? sogni d'oro!
Un Peter Falk che pare ubriaco dall'inizio alla fine della puntata (sguardo affaticato, si appoggia spesso ai comprimari, che lo guardano con condiscendenza) e una regia altrettanto fiacca, che lascia correre troppo spesso la scena senza dargli nerbo, senza una strigliata. La puntata, in ogni caso anomala, è una sorta di giallo alla Agatha Christie, con tanto di spiegone finale ma soprattutto nell'ultima mezz'ora la sensazione più forte è quella di spossatezza.
Robert Vaughn sarebbe un antagonista perfetto (anzi lo era già stato in un episodio precedente) ma ben presto passa dall'essere il principale sospettato a ulteriore vittima: è solo allora che lo spettatore si rende conto di trovarsi di fronte a un vero e proprio whodunit, in deroga alle regole del format, con tanto di finale alla Agatha Christie che vede i sospettati-parenti riuniti in circolo per lo spiegone finale. Più che il giallo vale un Colombo invasato come non mai, quando tenta lo yoga, apre la capote del suo trabiccolo, cerca invano di smettere di fumare (ma "non ancora").
Trama che si fatica a seguire, di un episodio nel quale il movente dell'omicidio passa in secondo piano rispetto alle caratteristiche dei protagonisti: il burbero padre, la figlia svampita e alcolizzata, il genero arrivista, il nipote vecchio e parassita. Colombo si diverte ad investigare, tentando più volte di smettere di accendere il sigaro, e svela l'assassino in una riunione finale sulla falsariga di Ellery Queen.
MEMORABILE: Sergente Kramer: "Ehi, tenente: dove va?" Colombo: "Non lo so. Forse in Giappone!".
Inedita svolta christieiana per la serie, con Falk che nel finale s'improvvisa Poirot e riunisce i vari sospetti prima di svelare l'identità del colpevole (in maniera un po' sempliciotta, a dire il vero). La prima parte (col ritorno del "navigato" Vaughn dopo Assassinio a bordo) segue il normale andazzo, eccedendo però con le goffaggini (troppe gag in cui il tenente fa la figura del buffone, fra incomprensioni e imbarazzanti atteggiamenti appiccicosi), poi si approda in pieno "whodunit" in una manciata di twist. La novità è più curiosa che indovinata, ma funziona come spezza-routine.
MEMORABILE: Le scenate della moglie ubriaca; Problemi col lessico marinaro; La prova di meditazione trascendentale; Colombo sulla barca a remi verso il Giappone.
Puntata sui generis dai ritmi un po' blandi. Lo sceneggiatore imperversa un po' troppo nel linguaggio marinaresco, di cui Colombo non capisce ovviamente nulla. La gag inizialmente piacevole risulta poi troppo ripetitiva. Tanti i personaggi di contorno che affollano la vicenda e che rendono la puntata ancora più singolare. Finale hitchcockiano con uno dei rari colpi di scena della serie. Da vedere.
Puntata tra le più singolari, con un inatteso colpo di scena che cambia le carte in tavola e una soluzione svelata al termine di una riunione con i sospettati degna più di Poirot che di Colombo. Peccato che tanta originalità sia accompagnata da uno sviluppo narrativo piuttosto tedioso, con un esubero di termini marinareschi di cui il tenente ci capisce ben poco, e lo spettatore ancora meno. Falk, qui affiancato da ben due sottoposti, è più frastornato del consueto (forse non ci credeva nemmeno lui), gli altri attori sono indubbiamente bravi ma non vanno oltre prestazioni di routine.
McGoohan in questo episodio dà il meglio di sé come regista e il risultato è ottimo. Il commodoro è caratterizzato talmente bene che rimane inciso per sempre nella mente dello spettatore; il tenente rimane impresso in modo indelebile nel cuore perché qui, più che in ogni altro episodio, dimostra la sua sensibilità e umanità. La scena in cui decifra il significato delle lettere che erano destinate a dare il nome all'imbarcazione e in cui tratta con sincera simpatia la ragazza amata dal commodoro è tra le migliori dell'intera serie. Seppur anomalo, anche il finale è notevole.
MEMORABILE: La determinazione ma anche la delicatezza con cui nel finale Colombo accosta l'orologio del commodoro all'orecchio dei presenti.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
DiscussioneZender • 19/06/16 08:02 Capo scrivano - 47782 interventi
Secondo me è scadente il finale alla Agatha Christie, per il resto è sufficientemente strano da interessare e non così tremendo...
Bah, insomma..l'ho ri-visto di recente ed è davvero una faticaccia arrivare fino alla fine: trooppo lento!
Il Tenente, poi, sembra la parodia di sé stesso: pare proprio che, Peter Falk, volesse celebrare il "suo" personaggio.
O, magari, è stata un'idea di Patrick McGoohan..ogni volta che c'è lui gli episodi prendono una piega diversa dal solito!
Le uniche cose che salvo sono: le scene legate all'omicidio misterioso del Commodoro e il personaggio della figlia dello stesso.
Per il resto, tutto quello che non rientra nello stile 'classico' della Serie rovina un episodio inizialmente intrigante.
P.S.: Ma, nella foto non ci va l'assassino..? ;)
DiscussioneZender • 19/06/16 18:02 Capo scrivano - 47782 interventi
Sì, ma è anche per quello che è interessante (non bello, no di certo). E confermo appunto, con MacGoohan il tenente si trasforma sempre un po'...
Nella foto ci ANDREBBE l'assassino se non fosse che come ben sai questa puntata mantiene in sospeso la sua identità fino alla fine, quindi non si poteva certo spoilerare... Ce ne sono anche un altro paio tra gli ultimi episodi dove ho dovuto agire così...
*Mario Feliciani: John Dehner *Luciano Melani: Robert Vaughn *Melina Martello: Diane Baker *Vittorio Congia: Fred Draper *Sergio Di Giulio: Dennis Dugan *Fernando Cerulli: Wilfrid Hyde-White *Claudio Capone: Rod McCary
Non sapevo che questo episodio che mi è sempre piaciuto avesse tanti detrattori, scopro solo ora di essere l'unica sostenitrice, magari col tempo altre persone diranno la loro, spero anche in positivo. Comunque non conosco né Poirot né la Christie! Avevo provato a guardare qualcosa tanti anni fa ma avevo smesso perché non mi piacevano.
DiscussioneZender • 25/03/24 16:28 Capo scrivano - 47782 interventi
E' notoriamente un episodio molto particolare. Da piccolo ricordo che mi piaceva molto, ma a rivederlo è così distante dalla formula classica, così strano e recitato in modo svagato da Falk che non mi ha mai convinto...