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Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Un giallo filosofico e metacinematografico, una riflessione sul cinema operata curiosamente da un film televisivo girato da Giuliano Montaldo per la Rai e vagamente ispirato a “Il veldt”, celebre racconto di Ray Bradbury che il sociologo interpretato da Bucci cita quando si approssima il momento della soluzione. Quasi per intero ambientato in un cinema di Roma, CIRCUITO CHIUSO ci porta in una sala dove si sta proiettando uno spaghetti western (la locandina e il programma suggeriscono sia I GIORNI DELL'IRA ma molte immagini vengono invece, come specificato nei titoli di coda, da E PER UN TETTO UN CIELO DI STELLE...Leggi tutto, sempre con Giuliano Gemma protagonista anche se affiancato da William Berger e non Lee Van Cleef). Nel momento in cui l'eroe spara al perfido nemico di turno, però, un proiettile colpisce davvero un uomo seduto in poltroncina, che muore sul colpo. Coll'avvio delle indagini verranno interrogati tutti i 47 presenti; quelli su cui più ci si concentrerà sono un regista di spettacoli “off” (Honorato), un mitomane che dice di essere il responsabile del delitto e di essersi mangiato pistola e proiettili (Crivello), uno studente di fisica nucleare (!), una coppia di amanti con lei non esattamente felice di dover giustificare la sua permanenza lì al marito via telefono, una coppia composta da mamma anziana e petulante con figlia ma soprattutto un sociologo un po' lunatico (Bucci con gli occhialoni), che avanza teorie strampalate per spiegare l'accaduto e che viene inizialmente compatito sia dal commissario (Montinaro) che dal vicequestore (Catenacci), aggiuntosi alla sua squadra per sbrogliare la matassa. Per cercare di capire cosa sia accaduto verrà riproiettato il medesimo western con conseguente secondo colpo mortale ricevuto da chi s'era incautamente seduto sulla poltroncina della prima vittima. La cosa si fa seria e arriverà sul posto anche il questore (Manni), mentre Montaldo prosegue a riprendere le vicissitudini dei 47 “ostaggi” della polizia, bloccati lì perché tra loro si deve per forza nascondere l'assassino. L'impostazione televisiva non è troppo evidente e la scrittura è felice: i dialoghi sono spesso frizzanti, talvolta ironici, la regia esperta (quantunque non certo svelta) e lentamente ci si avvicina alla parte in cui si varcano i confini della realtà come fossimo davvero in un episodio della nota serie. L'approccio insolito è comunque testimoniato fin dall'inizio, con le spassose false pubblicità che precedono sul grande schermo la proiezione del western. L'ambiente del cinematografo d'antan ci è restituito con gusto anche attraverso uno spreco di splendide locandine Anni Settanta affisse un po' ovunque. Piacevole, singolare, acuto nella rielaborazione in chiave cinematografica dell'idea di Bradbury.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 18/05/08 DAL BENEMERITO MASCHERATO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 11/07/17
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Mascherato 19/05/08 00:29 - 583 commenti

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Poco più che un divertissement, ma che stile, che cura nella messa in scena e che rispetto delle regole del genere (è un giallo e, per quanto assurda, c'è una spiegazione finale del tutto logica)! Se si pensa che, all'epoca, fu prodotto dalla Rai e trasmesso in Tv senza passare per le sale, vengono i brividi.

Anna 28/01/09 20:14 - 90 commenti

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Film interessante che non ha simili. Ambientato in una sala cinematografica dove viene proiettato un film il cui protagonista è Giuliano Gemma in versione western, tra gli esterefatti spettatori un occhialuto intelletualoide Flavio Bucci in splendida (se così si può dire) forma. Da vedere almeno due volte, la prima per apprezzarne la suspence in attesa della soluzione, la seconda per godere dei particolari e dei dialoghi in sottofondo che spesso hanno dell'incredibile.
MEMORABILE: Il radiogiornale che annuncia con indifferenza il rapimento di un ragazzo da parte degli alieni.

Tomastich 31/07/09 11:25 - 1255 commenti

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Meta-cinema di alto livello, un meccanismo pazzesco, un caso unico in Italia. Peccato sia ancora un film praticamente sconosciuto (anche per l'assenza di passaggi in sala). Il cast è di buon livello e si vede che il budget è alto grazie alla produzione di Mamma Rai. Una piccola gemma.

Il Dandi 15/02/10 15:31 - 1917 commenti

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Suspense magistrale, che monta lentamente ma senza mai annoiare! Colpisce per il rispetto per l'unità di tempo e luogo dell'azione, un perfetto equilibrio tra la riflessione autoriale sul meta-cinema e l'aderenza alle regole narrative di genere e per i riferimenti cinefili molto vari (dalle musiche hitchockiane che fanno il verso a Bernard Hermann alla locandina di I giorni dell'ira su cui scorrono i titoli di testa). Cast corale ed ottimo. Davvero un gioiello nascosto.

Markus 16/02/10 07:35 - 3680 commenti

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Giallo piuttosto claustrofobico, dotato d'un certo charme ma più che altro per l'ambientazione: un cinema popolare romano dove vengono commessi degli strani delitti. Cast nutrito di caratteristi e volti noti (ma spesso senza nome) cari al nostro cinema Anni Settanta. Lento nello svolgimento, “Circuito chiuso” pecca d’una regia che non tiene conto del ritmo che, anche nel giallo, deve poter contare. Tuttavia il richiamo del film e la messa in scena sono alquanto convincenti e la pellicola, in fin dei conti, la si vede volentieri.

Valerio66 27/09/10 18:12 - 1 commenti

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Rivisto dopo circa 30 anni dall'uscita, rimane un film validissimo, divertente e con una galleria di personaggi (molti del giro poliziottesco) interessante. L'inizio è surreale con il cine in cui si proiettano strane pubblicita e gli incidenti d'auto continui all'esterno, la tensione non viene mai meno e lo "spiegone" finale del sociologo (Flavio Bucci) è uno spunto molto interessante per un riflessione sul mondo moderno quanto mai attuale in tempi di i phones, facebook eccetera.
MEMORABILE: La carrellata di cinespot surreali all inizio del film!

Capannelle 11/10/10 16:19 - 4394 commenti

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A metà tra l'esperimento e il giallo classico Montaldo riesce ad allestire un buon film che mette personaggi prevedibili ma ben amalgamati sotto la luce di un insospettabile e particolare assassino, restringendo tutta la scena all'interno di una sala cinematografica. Accenni grotteschi e del cinema di genere completano il menù della proiezione.

Cotola 13/08/12 17:05 - 8998 commenti

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Sconosciuto ma intrigante fanta-giallo che parla di cinema e si "nutre" di cinema. Lo spunto di partenza è un bel racconto del solito Bradbury che Montaldo rilegge arricchendolo di spunti interessanti e bizzarri quali la spiegazione finale del mistero. Girato bene e pur ambientato in un unico luogo e presentando qualche ripetizione, mantiene bene la tensione e conseguentemente l'interesse dello spettatore. Godibilissimo specie per chi ama il cinema di una volta. Oggi è utile anche per capire come sia cambiata la fruizione dei film in sala nel corso del tempo.
MEMORABILE: Le pubblicità fittizie proiettate ad inizio film. I manifesti d'epoca appesi nel cinema.

Giùan 30/06/13 06:55 - 4528 commenti

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Ovvero quando in Rai ancora si sperimentava (messa in onda nel ’79 sull’allora mitico secondo canale). Montaldo nel passaggio dal mirino della mdp alla telecamera lascia da parte il diretto impegno politico, non rinunciando però a ragionare sull’attualità e sul contraddittorio potere dell’immagine. A pagare pegno tuttavia (a distanza di anni) è il valore metaforico dell’opera (zoppicante e “immaturo”) mentre la cornice “gialla” ancora incuriosisce e tiene. Di scolastica ma sincera multimediale polisemia. Per il patito scorrere i credits è una leccornia.
MEMORABILE: L’arzilla vecchietta (Pia Attanasio) che si rifiuta di abbandonare la sala.

Trivex 14/04/14 09:23 - 1738 commenti

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Il cinema come passione compatta e inesauribile, per gli spettatori di quel cinematografo che dopo il bicchiere di routine si immergevano tra le file della prima visione (o una sua ripetizione). Si entra tra i flani: cinema di una volta, rude e violento, carnivoro come dei vermi della savana. E questa volta uno spettatore rimane lì sepolto, nel suo cinema; ucciso da una pistolettata imbrobabile, alla fine. Ma siamo nel puro cinema di genere, anche se alla fine non è così facile capire di quale genere si stia trattando.
MEMORABILE: La perizia sulla pistola; Il povero Giuliano Gemma...

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Rufus68 5/07/16 23:24 - 3819 commenti

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"Se tu scruterai a lungo l'abisso anch'esso scruterà dentro di te...": la metafora di Montaldo sul cinema (e sulla televisione, nuovo orco pronto a ghermire il futuro spettatore) è orchestrata in modo ingegnoso e viene insaporita da bei toni beffardi (i dodici televisori, il questore che cerca di razionalizzare l'irrazionale). Qua e là affiora qualche lungaggine che disperde la forza fantastica del racconto, ma l'insieme tiene, anche grazie all'effetto nostalgia per il bel cinema che fu.

Kinodrop 14/02/19 18:16 - 2909 commenti

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Cinema sul cinema in un cinema di una volta, paradossalmente fuori dalla distribuzione canonica e trasmesso solo dalla Rai a suo tempo. Un esperimento non fine a se stesso e molto insolito per gli standard dell'epoca, che conferisce alla cinematografia una funzione altra, più profonda pur nella consapevolezza delle imminenti trasformazioni (vedi la richiesta dei televisori in sala). Un giallo all'apparenza "normale", con poliziotti e una platea di sospettati per una soluzione completamente inattesa. Una regia fluida e dinamica con un cast eccellente.

Daidae 7/12/18 19:58 - 3163 commenti

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Interessante giallo "sperimentale" da parte di un regista del quale sono da apprezzare opere come (Il giocattolo o Gli intoccabili. Questo non è all'altezza dei film citati ma è comunque un valido, con un cast variegato che vede presenti diversi nomi del western all'italiana. Ritmo un po' lento, ma film più che vedibile che piacerà anche ai non appassionati del giallo all'italiana.

Deepred89 23/12/19 15:00 - 3701 commenti

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Curioso prodotto televisivo che impiega la struttura del giallo (il cui schema è poi totalmente disatteso: gli appassionati stiano all’erta!) per addentrarsi in territori originali e ambiziosi. Il risultato finale suona incompiuto (come se l’ultima sequenza fosse monca di un’ipotetica rivelazione davvero illuminante) ma intrigante e originale, peraltro arricchito da una stimolante componente metacinematografica che funziona sia a livello intradiegetico (lo sparo da E per tetto un cielo di stelle) che a livello di mera oggettistica vintage.

Ultimo 9/03/22 15:38 - 1652 commenti

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Un giallo molto particolare, ben diretto da Montaldo e costruito su una sceneggiatura senza dubbio originale. L'ambientazione all'interno di un cinema rende bene, ma una parte centrale piuttosto lenta non permette al film di elevarsi a grande prodotto. Non male il cast, in cui spiccano Flavio Bucci ed Ettore Manni. Bel finale, molto teso, e a dirla tutta veramente inaspettato. Pellicola complessivamente promossa.

Caesars 25/02/24 17:00 - 3773 commenti

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Abbastanza originale nello spunto, riesce a mantenere alta la tensione nei momenti in sappiamo possa succedere qualcosa d'importante. Però la pellicola risente un po' troppo della sua origine televisiva e presenta situazioni non sempre convincenti. Anche le interpretazioni non sono tutte di livello sufficiente, motivo per il quale il bicchiere si può considerare pieno solamente a metà. Divertente per il cinefilo la ricerca dei numerosi poster cinematografici sparsi un po' dappertutto.
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