Il Dandi • 27/06/10 04:56
Segretario - 1486 interventiLigabue è un poeta (della canzone) popolare, come Prevért o Quasimodo sono poeti (della letteratura) popolari. Con tutti i pregi e i difetti del caso, che li rendono irresistibili ad uni e insopportabili agli altri.
Cioè Ligabue non è Bob Dylan, come Quasimodo non è Rimbaud. E non è questione di qualità. Vi sono pagine in cui suona fastidiosa la sensazione di voler strappare un facile applauso a scena aperta, ma è questione di gusto e di linguaggio, personalmente non ne disconosco la buona fede.
Il problema per me è un altro: mentre il rock inglese e americano è sempre stato culturalmente metropolitano (quello dei "riff di Keith Richards", come dice Ligabue), invece il rock italiano è sempre vissuto in un immaginario provinciale. Perchè l'Italia è fatta più provincia che di città.
Così, a quel 15% di noi che vive in delle città, quel ribellismo fatto di bandane in testa, cappotte abbassate e corse sulla A14 (pare che non ci sia molto altro da fare, da quelle parti) suona un po' pittoresco e poco credibile. Ma effettivamente molti invece ci si riconoscono, comprensibilmente e sinceramente.
Lou
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