Nel 1961, il piccolo truffatore Tom Ripley si trasferisce da New York all'Italia sulla tracce del rampollo di ricca famiglia, su incarico del padre del giovane. Ampiamente "saccheggiato" dal cinema, il romanzo della Highsmith trova nuova linfa in questa eccellente serie diretta e sceneggiata da Steven Zaillian e realizzata in un magnifico bianco e nero, che esalta un'Italia raramente vista con questa efficacia in una produzione americana, con la partecipazione di attori del nostro paese, tra i quali l'ottimo Maurizio Lombardi. Grande prova del protagonista Andrew Scott. Da vedere.
Dopo due buone trasposizioni del primo romanzo dedicato al personaggio di Tom Ripley, qualche dubbio sulla necessità di una serie era inevitabile, ma viene spazzato via già dalle prime sequenze grazie a una fotografia in b/n spettacolare e una messa in scena elegantissima che rendono preziosa ogni inquadratura, regalando scorci del nostro paese di emozionante bellezza. A sorpresa, il quasi cinquantenne Scott si rivela perfetto nel ruolo, ben supportato dal resto del cast, mentre la regia molto curata riesce a rendere avvincente la trama anche a chi già ben la conosce. Imperdibile.
Un vero manuale su come rivitalizzare una storia già più volte utilizzata e, in fondo, vecchia come il mondo, basata com'è sullo scambio fraudolento di identità. Zaillian decide che è giunta l'ora di fotografare l'Italia del boom utilizzando un fantastico bianco e nero, riuscendo così a restituire al meglio quel seducentissimo connubio tra disfacimento e vitalità che pochi altri paesi possiedono. Ottimo anche il clima di tensione crescente che accompagna la calma fuga di Scott lungo lo Stivale. Buone le prove del cast, sia quello americano sia quello nostrano. Talentosa imitazione.
Una serie veramente spettacolare, la riprova che non è tanto importante quello che si racconta ma come si è capaci di farlo. In questo caso i precedenti cinematografici sono surclassati alla grande. Difficile scovare difetti: perfetta l'ambientazione, elegantissimo il bianco e nero che illumina una fascinosa Italia degli anni Sessanta, ottimi tutti gli interpreti e di raffinata ambiguità il protagonista. Perfino la durata, non da poco (otto puntate), è adeguata e l'interesse dello spettatore persiste. Anzi, una volta giunti alla fine se ne vorrebbe ancora.
Leggendo il titolo verrebbe da chiedersi: "Ancora"? Mentre, a fine visione, sorge spontaneo esclamare: "Finalmente!". Finalmente un remake non remake perché unico e inimitabile, nonostante la sceneggiatura sia più o meno simile a quella dei predecessori. Il taglio è assolutamente originale grazie e molteplici scelte (l'utilizzo del bianco e nero, la maestosa eleganza delle ambientazioni, la raffinata interpretazione di Andrew Scott - perfetto nel ruolo -, l'intercalarsi di sequenze mirate e incisive tra passato e presente). E che dire dell'epilogo, beffardo e impeccabile?
Steven Zaillian HA DIRETTO ANCHE...
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CuriositàDaniela • 19/04/24 01:31 Gran Burattinaio - 5946 interventi
Patricia Highsmith ha dedicato al personaggio di tom Ripley 5 romanzi. Dal primo, ossia "Il talento di Mister Ripley", sono stati tratti Delitto in pieno sole e Il talento di Mr.Ripley. La serie Ripley è incentrata su questo romanzo, mentre il soggetto de L'amico americano diretto da Wenders richiamato nella nota è liberamente tratto dal terzo romanzo della saga.