Rogerone • 9/12/13 20:24
Galoppino - 178 interventiDiscreto film storico (per me **!) che racconta gli ultimi 5 giorni di vita di Mussolini, però nella versione ufficiale (quindi tarocca).
D'altronde il regista, Lizzani, ex partigiano e militante del Partito Comunista, non poteva fare altrimenti. Pare infatti che l'allora Presidente della Camera (siamo nel 1974), Sandro Pertini (lo conosciamo tutti, figura importantissima della Resistenza italiana che nei fatti di Dongo ebbe un ruolo determinante, firmò tra gli altri la condanna a morte dei gerarchi), quasi spinse Lizzani a farci un film, per ribadire (e sperando cosi di suggellare) la versione ufficiale dei fatti, che stava barcollando da tempo.
Seppur qualcosa di misterioso giocoforza ci sia ancora, alla fine una mezza (tre quarti) di verità è uscita fuori, nonostante ci siano voluti quasi 70 anni. L'unica certezza che abbiamo è che la versione ufficiale (quella del film) è palesemente falsa.
Probabilmente le cose andarono cosi :
Mussolini fu ucciso nella prima mattinata del 28 aprile (ore 9-10 circa), in casa De Maria a Gulino.
Dapprima colpito in camera a bruciapelo (al gluteo e sul fianco destro) e poi finito (quando era ancora vivo) in giardino, legato all'ingresso del porcile di casa De Maria.
Nel frattempo la Petacci (che rimase in camera) molto probabilmente subi' violenza sessuale da uno dei due di guardia (ed è per questo che misteriosamente fu interrotta l'autopsia sul suo corpo..., il 29 aprile, dopo che il medico responsabile notò chiaramente notevoli graffi nell'interno e nel retrocoscia. Altra cosa che avvalora la tesi, la Petacci fu trovata senza reggiseno e mutande). Claretta fu uccisa poco dopo (attorno alle 12) nel vialetto che introduceva a casa De Maria.
Entrambi furono dapprima portati a lavare alla fontanella poco vicina, e poi (adesso si) sottoposti ad una seconda fuciliazione (ma fantoccia) davanti a Villa Belmonte verso le ore 16. Testimoni oculari (un vicino di casa) vide la scena ed ebbe la sensazione che si sparò su due corpi inermi, la seconda prova è che il cancello fu perforato molto in basso, come se mirasse a dei corpi sdraiati, più che in piedi.
La testimonianza di Dorina Mazzola (all'epoca 19enne, vicina di casa), autopsie e studi confermano più o meno questa versione, oltre che le innumerevoli contraddizioni che escono fuori dai racconti dei partigiani, da Audisio a Longo a Sandrino a Lazzaro Bill ecc ecc
Quello che Mussolini stava cercando di portare con se in Svizzera (soldi e il misterioso carteggio) finirono, con altissime probabilità :
- nelle casse del futuro Partito Comunista (che si impossessò delle 5 damigiane di Mussolini, contenenti quasi mezza tonnellata di ori - il famoso Oro di Dongo)
- e nelle mani dei servizi segreti britannici (che distrussero i documenti del carteggio, tra Churchill e Mussolini, che testimoniavano in realtà accordi segreti di non belligeranza, addirittura risalenti al '40...).
Churchill si inventò anche un fantomatico viaggio (toh, proprio a Dongo!) nell'agosto del '45 - 4 mesi dopo i fatti - con la scusa di dipingere i suoi quadri.. in realtà era in missione insieme ai collaboratori, e dovettero sborsare ingenti cifre ai partigiani comunisti per impossessarsi di quelle carte e, poi, poterle distruggere.
Anche la ripubblicazione-scoop, a puntate, del carteggio (avventuta quasi 10 anni dopo, nel '54, sul settimanale "Oggi", grazie a delle copie dell'originale, segretamente ancora tenute) fu misteriosamente interrotta dopo appena 3 numeri, con l'editore (De Toma) che - inspiegabilmente - diventò ricco all'improvviso ed espatriò in Brasile, non facendo più ritorno in Italia...
Perdonatemi l'excursus storico, ma credo sia necessario, soprattutto per chi vede il film, riportare la non veridicità dei fatti
Ultima modifica: 9/12/13 21:21 da
Rogerone
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