Appuntamento a Belleville - Film d'animazione (2003)

Appuntamento a Belleville
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Le triplettes de Belleville
Anno: 2003
Genere: animazione (colore)

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Per celebrare i cento anni dal primo Tour de France un cartone animato “adulto” caratterizzato da una quasi totale assenza di dialoghi: se non fosse per qualche commento di personaggi secondari, qualche borbottio e i suoni di fondo, potremmo quasi definirlo muto. C'è però una grande attenzione per le musiche, molto ricercate, che non va sottovalutata e che accompagna con stile le immagini. Il disegno è tendenzialmente caricaturale, sfrutta molto i colori cupi (il verde e il blu vengono trattati in tutte le loro sfumature più dark per riempire sfondi scenograficamente splendidi e ricchi di particolari) e si avvale di un tratto impreciso che rende le animazioni dinamiche. La storia è quella di...Leggi tutto un'anziana signora che vive col nipotino in Francia e che, poiché questi dimostra fin da piccolo uno straordinario amore per il triciclo, decide di trasformarlo in un provetto ciclista da iscrivere al Tour. La mafia francese però, proprio durante la corsa, lo rapisce e lo porta in nave oltreoceano a Belleville (una chiara parodia di New York, dove gli abitanti - e perfino alla Statua della Libertà - sono tutti afflitti dall'obesità). La nonna, che col fido cane Bruno l'aveva seguito fin lì in pedalò (!), partirà alla sua ricerca facendosi aiutare da tre vecchiette (Le triplettes de Belleville del titolo originale) un tempo cantanti di successo. Peccato per l'ultima parte, decisamente meno stimolante della prima e per una certa stanchezza creativa che a volte non permette di essere sempre all'altezza di alcuni momenti visivamente strepitosi. Più malinconico che divertente.

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LEX 17/01/07 18:56 - 49 commenti

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Un film di classe. Mi piace moltissimo la grafica dei disegni, quasi spigolosa, caricaturale, perfetta nel raccontare tutto di ogni personaggio senza bisogno che parli. Il silenzio e la musica giocano insieme, mi portano dentro lasciandomi il tempo di riflettere e sognare. E quella nave così enorme e sottile? Wow! Tuttavia si ride poco perché è un film malinconico, la storia di un ragazzo che cresce con la nonna e un cane, inseguendo un sogno e... fallendo: forse anche per questo è bellissimo!

Galbo 11/04/08 14:49 - 12392 commenti

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Piccolo capolavoro del cinema d'animazione (e probabilmente troppo raffinato per lo spettatore medio); il film è opera di gusto tipicamente europeo per la cura della realizzazione che comprende la sceneggiatura (che appare particolarmente attenta alla caratterizzazione psicologica dei personaggi) le trovate visive (alcune divertenti che non tolgono comunque alla vicenda una certa malinconia di fondo) e il raffinato tratto grafico. Da vedere.

Pigro 3/06/08 09:42 - 9665 commenti

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Gustosissimo cartoon che racconta la storia di un ciclista francese rapito dalla mafia americana. Il tocco grafico semplice, le caricature iperboliche, la storia strampalata si fondono poeticamente in un film che incanta e lascia un retrogusto piacevolmente amaro. I personaggi sono tutti azzeccati (geniale la nonna, irresisitibile il cane, mitiche le tre vecchie cantanti). Un po’ di lungaggini qua e là impediscono al film di raggiungere le vette più alte del cinema d'animazione.

Flazich 19/07/08 23:25 - 668 commenti

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Film di animazione francese dal tratto molto originale e accattivante. Trama lineare ma non scontata che più di una volta attinge al mondo caricaturale dei film anni '50. Le trovate sono simpatiche ma soprattutto convincono i personaggi ben delineati e in questa cosa si vede molto "la mano" europea. L'introduzione dei gangster americani dà una svolta alla pellicola e tutto scorre liscio fino al finale. Sicuramente da vedere.

Cotola 7/07/09 11:50 - 9043 commenti

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Film d'animazione lontano dalle mode e dallo stile compiacente e furbetto che a volte si vede in pellicole del genere, i cui esiti sono davvero notevoli grazie alle audaci scelte registiche: in primis quella di usare pochissimo le parole nonché quella di scegliere un tratto grafico diverso dal solito che sembra quasi essere sgraziato ma in realtà è solo "personale". Ottimo il ritmo e profusione di citazioni ed omaggi di vario tipo. Maturo e probabilmente non per tutti i gusti, ma di sicuro da non perdere.

Ford 8/11/09 01:05 - 582 commenti

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Piccolo, grazioso capolavoro dalla trama abbozzata ma originale e strampalata: il disegno particolare, l'atmosfera malinconica, le musiche grandiose, le trovate visive, la cura dei personaggi e delle ambientazioni; ogni singolo dettaglio non è lì per caso e l'autorialità fortemente europea rende il film di Chomet una lezione di animazione che rivolgerei soprattutto a quel piattume che è l'attuale scena americana...

Daniela 18/02/10 14:48 - 12660 commenti

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Incantevole film d'animazione, un capolavoro per l'originalità della storia, la buffa e tenera caratterizzazione dei personaggi, il particolare tratto grafico ad un tempo stilizzato e raffinatissimo. Le avventure di Champion (prima bimbo solitario e triste, poi ciclista sosia di Coppi rapito da mafiosi americani) e della sua piccola nonna coraggiosa che attraversa l'oceano in compagnia dell'ingordo cane Bruno, hanno il potere di affascinare lo sguardo, far sorridere il cuore ed infine commuovere nel dolcissimo finale. 5
MEMORABILE: La traversata dell'oceano in zattera, grazie ad una particolare forma di locomozione - La pioggia delle rane

Caesars 1/12/10 09:02 - 3790 commenti

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Eccoci di fronte ad un cartone animato ben lontano dai suoi colleghi americani. Il disegno è molto semplice e i personaggi sono tutti assai brutti, ma ciò non è un difetto, anzi... La storia è discretamente innovativa e gustosa, l'unico "neo" si può riscontrare in una seconda parte un po' monotona. Evidente tributo al cinema di Tati (che del resto viene apertamente citato in una sequenza), tipo di spettacolo assai lontano dal gusto attuale. Merita la visione.

Mdmaster 6/03/11 20:31 - 802 commenti

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Dopo il piacevole cortometraggio piccionesco, Chomet riprende molte delle tematiche (l'obesità, la deformità di certi personaggi) in una storia di più ampio respiro: il rapimento di un ciclista e il conseguente salvataggio da parte della nonna, il cane Bruno e... il trio! A tratti piuttosto divertente, anche se pervaso da una vena malinconica che non abbandona lo spettatore fino agli ultimi secondi. Notevole anche la tecnica che poi si svilupperà pienamente ne L'illusionista. Obbligatorio per i fan di Sylvain, consigliato per tutti.
MEMORABILE: La futile fuga della rana; Bruno e il suo particolare rapporto con i treni; la simmetria degli scagnozzi mafiosi.

Saintgifts 24/03/11 22:22 - 4098 commenti

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Film d'animazione a tratti stupendo per le scenografie e i personaggi (specie la nonna), perfetto come immagini ma a tratti noioso e senza una ragione ben precisa per trasmettere qualcosa di più profondo. Troppo caricaturale per certi versi, mentre alcuni personaggi sono perfettamente centrati (Les Triplettes, Madame Souza e il cane Bruno, i cui sogni sono una parte importante nella storia). Ricco di citazioni e musiche decisive per la riuscita generale. Forse qualche luogo comune nel rappresentare la vita a Belleville.
MEMORABILE: La nonna che centra la ruota aiutandosi con il diapason.

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Lupoprezzo 5/08/11 16:14 - 635 commenti

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Il primo lungometraggio di Sylvain Chomet è una celebrazione del Tour de France in cui il meraviglioso tratto dell'artista francese è al servizio di una storia non sempre a fuoco ma che gode di una splendida atmosfera malinconica, di un rispetto per le piccole cose e di un amore sincero verso tempi ormai perduti nella memoria. Molte le trovate riuscite (gli "strumenti" utilizzati dalle arzille vecchiette). Dialoghi ridotti all'osso e musica più che mai funzionale. Il finale asciuga le lacrime e riporta lo spettatore mirabilmente alla realtà.

Fabbiu 10/10/11 10:59 - 2144 commenti

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Costantemente caricaturale nel tratto non solo dei personaggi (ognuno dei quali ha ogni difetto fisico ben enfatizzato) ma persino delle cose (Belleville è tutta composta di salite rapidissime e palazzi storti; i mezzi di trasporto come navi e macchine sono deformati e via dicendo): l'effetto rende il tutto alquanto inquietante. Con dialoghi ridotti al minimo e condito da un alto livello di musicalità, il film racconta una storia assurda, fatta di personaggi assurdi; raffinato e particolare, spicca persino tra le animazioni piu anticonvenzionali.
MEMORABILE: A cena rane pescate nello stagno con l'esplosivo.

Mickes2 2/07/12 15:41 - 1670 commenti

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La sensibilità di Chomet al servizio di una storia d'amore e coraggio attraverso i ricordi malinconici. Film dall'andamento jazz, accompagnato da un commento musicale che ben si sposa con i toni agrodolci del racconto, con l'atmosfera fiabesca forte di un'ambientazione fascinosamente retrò raffigurante la Parigi anni '50 e con i buffi e grotteschi personaggi che popolano quest'accattivante sinfonia visiva e sentimentale. Dal punto di vista narrativo a tratti si avverte una dilatazione non congeniale, ma la cifra stilistica non si discute. ***
MEMORABILE: Il finale.

Rullo 11/07/12 22:31 - 388 commenti

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Un Chomet che esprime all'ennesima potenza il suo stile di animazione, di disegno, di caratterizzazione: grottesco, silenzioso, riflessivo e drammatico. In Francia, un bambino cresce con la passione della bici fino a raggiungere il grande Tour dopo costanti allenamenti con la simpatica nonnina e il fedele cagnolone Bruno. Situazioni surreali si susseguono le une alle altre fino a un epilogo intonato con il resto della produzione.
MEMORABILE: Il cane Bruno che abbaia ai treni.

Paulaster 22/01/13 10:06 - 4415 commenti

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Filmato d’animazione retrò che stupisce per il suo iperrealismo. In omaggio al Tour de France viene rappresentata la vicenda famigliare di un sosia del nostro Fausto Coppi, in maniera silente e disincantata. Pure le figure di contorno, come la nonna zoppa e il cane sformato, vengono descritte senza fronzoli, con una venatura malinconica quasi drammatica. Si apprezzano le numerose idee e una confezione non banale per un tributo del genere. La seconda parte cala un po’, rispetto alla prima.

Belfagor 19/03/13 10:10 - 2690 commenti

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Incantevole storia dalla trama bizzarra (un donna anziana, aiutata da tre eccentriche cantanti, cerca il nipote ciclista rapito dalla mafia) e dalla grafica sproporzionata e caricaturale. I dialoghi sono ridotti al minimo, ma avrebbe potuto essere anche un film muto: a parlare sono la musica, le trovate visive, la malinconica atmosfera della Parigi anni '50. Le avventure dei protagonisti oscillano fra il comico e il drammatico, fino ad un finale toccante e commovente senza essere sdolcinato. Per bambini e adulti.
MEMORABILE: La pioggia di rane; La fuga finale.

Pinhead80 17/04/15 20:28 - 4758 commenti

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In questo particolarissimo film d'animazione c'è un po' tutta quella che è la tradizione francese e ciò per cui la Francia è conosciuta in tutto il mondo. Una nonna (Madame Souza) si lancia alla ricerca di suo nipote dopo che questi è stato rapito. Tanti i personaggi indimenticabili di questa storia (il cane Bruno, la tripletta di Belleville) e tanti i momenti che lo rendono unico. La scelta di un'animazione particolare lo rende appetibile sia per i giovani sia per un pubblico adulto. Stupendo.
MEMORABILE: Bruno che abbaia ogni volta che passa il treno; La cena delle rane.

Rebis 19/07/15 15:08 - 2337 commenti

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Antitetico a tutto il cinema d'animazione che domina il mercato mondiale, il film di Chomet sublima l'estetica del brutto in gusto immaginifico, traduce il mostruoso in vettore della forma a vantaggio di un estro anarcoide e particolarissimo. L'esito è godibile, sorprendente, diverso da qualsiasi altra cosa. Lascia però un vago senso di gratuitá, assestandosi dalle parti dell'esercizio di stile, come rivela il netto calo conclusivo, quando il tutto si risolve in un ovvio fuggi-fuggi generale. Ma da qualche parte bisognava pur andare a parare. Sconsigliato ai bambini.

Capannelle 14/11/21 15:23 - 4411 commenti

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Animazione tutta particolare, quella di Chomet, con una serie di trovate stilistiche e narrative che possono anche sgomentare per poi acquistare sapore in un secondo momento. Del resto l'assenza di dialoghi, oltre a sottolineare l'aspetto malinconico della vicenda, richiede allo spettatore una fruizione non facilissima. Descritte con gusto e tratti deformati molte scene caratteristiche come la carovana del tour, le navi, il trio di Belleville. Le figure della nonna imperturbabile e testarda e del fido cane Bruno sono entrambe al limite, tra compassione e una leggera stizza.
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