Discussioni su Halloween kills - Film (2021)

DISCUSSIONE GENERALE

2 post
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  • Caveman • 27/10/21 13:03
    Servizio caffè - 403 interventi
    Attesa per questo film pari allo zero, dopo il disastroso della pellicola precedente; dove diciamolo, si salvava, dal lato recitativo, l'unica persona che ha a cuore il progetto, ossia Jamie Lee Curtis.

    La figura del dottore e quella scelta (per allungare il film di qualche minuto) è inetta a dir poco; sapendo che il progetto è un grosso unico film diviso in più riprese le aspettative sono radenti al suolo.

    Tanto poi un'occhiata la darò sicuramente comunque, ma fa male ai fan della prima ora di Michael vedere cosa sia diventato. 20 anni dopo era irritante (fino al sei per me son tutti buonissimi, sia chiaro) Resurrection una porcheria che sfruttava la moda del momento (e che non accenna a diminuire) dei reality. Almeno Rob Zombie ci ha messo cuore e sangue, ma il film del 2018.... "Dimenticatevi dei sequel, questo si collega direttamente al primo" e allora perché poi per strizzare l'occhio ai fan di lunga dato mostri tre ragazzini con le maschere di Halloween III? Vuoi fare il nuovo Halloween cool per i giovani? Fallo ma non andare a saccheggiare da capitoli di cui non vuoi si tenga conto.

    Spero di essere smentito, anche se...
    Ultima modifica: 27/10/21 14:24 da Caveman
  • Buiomega71 • 2/11/24 10:32
    Consigliere - 26702 interventi
    Green rincara la dose, soprattutto per quanto riguarda il gore e lo splatter (stupisce l'alto tasso di brutalità e crudeltà offerto dalla Blumhouse), dove Christopher Nelson si sbizzarrisce in SFX prostetici tomsaviniani: teste e facce spappolate, trucidissimi eye violence, gole squarciate e giuglulari recise con fiotti ematici abbondanti (tra cui un'omaggio al Dario Argento di Inferno, quando Michael usa la vetrata per sgozzare il signore anziano in stile Irene Miracle), feroci coltellate, corpi che si sfracellano al suolo spezzandosi gli arti con fuoriuscite cerebrali (il povero "Massimo Boldi" scambiato grottescamente per Michael Myers).

    A parte lo straordinario flashback nel 1978 che si ricollega al finale del capostipite carpenteriano (non solo Gordon Green crea un'atmosfera settantiana pressochè perfetta, ma sceglie volti tipici di quegli anni-i ragazzini- e adopera lo stesso, identico Michael Myers di Carpenter. E non ultimo ricrea il dottor Loomis di Donald Plesence al computer, con impressionante iperrealismo), la continuity sembra un pò ricalcare gli stilemi del precedente, con il solito body count, la resurrezione tra le fiamme (ingnorante e esteticamente poco riuscito il massacro dei pompieri dai riverberi action), una reunion si nostalgica (Tommy Doyle, l'infermiera, Lindsey) che sa un pò di Texasville e Laurie Strode (una sempre intensa Jamie Lee Curtis), vera forza e motore di Halloween 2018, confinata, dolorante, su un letto di ospedale (l'omaggio a Rick Rosenthal non è puramente casuale)

    Non manca l'imperante politicamente corretto (la coppia interraziale, la coppia di colore, la coppia gay-comunque deliziosa nel suo dandysmo, che abita casa Myers e che nella notte di ognissanti si guarda, snobisticamente, Cassavetes-) e una ripetizione degli eventi che pare andare con il pilota automatico.

    Ma il film si impenna all'arrivo di "Massimo Boldi" in ospedale, dove il male portato da Michael Myers scatena un'impressionante e folle pandemia che si allarga a macchia d'olio, trasformando le persone in rabbiosi "infetti" assetati di vendetta. L'apocalisse romeriana virale ha inizio, il contagio di Michael Myers si estende su Haddonfield, fino ad un'esaltante, selvaggio e ansiogeno linciaggio in stile La caccia di Arthur Penn.

    E qui che Gordon Green prende la sua strada personale (un pò come fece Rob Zombie), mettendo in scena qualcosa che non ha precedenti nella saga o nello slasher in generale: il male portato dal boogeyman di turno che diventa pandemia virale da "contagion movie".

    Funziona molto meno quello che succede dopo:
    SPOILER
    Michael, novello Lazzaro sputato dall'inferno, ri-resuscita per l'ennesima volta, e massacra i suoi carnefici che nemmeno in un wuxia splatter di Tsui Hark, non rinunciando alla pacchianeria del ralenti.
    FINE SPOILER

    Fino ad una chiusa aperta per il definitivo regolamento di conti tra Michael e Laurie.

    Difficile dire se sia migliore questo o Halloween 2018, tutti e due si compensano, hanno entrambi momenti notevoli e idee ficcanti che mandano in cantina tutti i sequel della saga carpenteriana, nel bene e nel male.

    Visivamente affascinante (tutto si può dire di Gordon Green, ma non che non sia un gran regista, il resto è solo aria fritta da lesa maestà), come quando Karen, la figlia di Laurie, vede Michael Myers bambino, travestito da clown nella notte in cui massacrò la sorella a coltellate, che la guarda dalla finestra o lo stesso Michael che riflette la maschera davanti al vetro assumendo i tratti di un simil-teschio (il signore della morte).

    Visto nella versione estesa del blu ray della Universal, che ha qualche dettaglio gore di una manciata di secondi in più e una chiusa alla Kill Bill dove Laurie Strode (dopo la telefonata muta e il respiro di Michael dall'altro capo) prende la sua determinata decisione.

    Un plauso a Gordon Green per aver rinverdito i fasti di una saga che, in passato, mostrava il fiato cortissimo già dal quarto capitolo (ma il colpo di scena finale era agghiacciante). Soprattutto la passione e la competenza di un regista non avvezzo al genere, che dimostra di amare e conoscere perfettamente tutti i meccanismi del diamante grezzo carpenteriano.




    Ultima modifica: 2/11/24 12:50 da Buiomega71