Produzione inglese per un film che avrebbe dovuto essere girato da Tobe Hopper il quale invece, dopo un paio di settimane di riprese, abbandonò il set lasciando l'incarico a Piers Haggard che lo completò. La storia, per quanto prenda l'avvio in modo diverso, si trasforma presto in un thriller che vede tre sequestratori (capeggiati dal solito, spietato Klaus Kinski) tenere in ostaggio in una bella casa inglese un bambino con l'asma e il suo amorevole nonno. Caso vuole che la mattina il piccolo avesse portato a casa, convinto di aver acquistato un’innocua biscia africana, un velenosissimo black mamba. Inutile dire che il serpente verrà incautamente liberato diventando la variabile impazzita del film,...Leggi tutto una minaccia costante anche per i tre sequestratori asserragliati nella casa del piccolo (i suoi due complici sono la prosperosa governante e l'autista, impersonato dal bravo Oliver Reed). La polizia arriva presto e cominciano le estenuanti trattative mentre dentro, tra crisi d'asma del bimbo e attacchi improvvisi del mamba (curiose le sue soggettive ad altezza pavimento), la tensione cresce. Non è però questo che interessa Haggard, più attento a delineare le psicologie dei suoi personaggi lasciando spazio anche all'umanità del poliziotto-mediatore interpretato molto bene da Nicol Williamson. Un buon cast sfruttato decentemente quindi, anche se il film non riesce a essere avvincente come vorrebbe e lascia intravedere una preoccupante sciatteria nella confezione. Per fortuna un soggetto molto preciso e ricco di imprevisti salva in parte la deludente sceneggiatura, consentendo a chi lo sa fare di dare spessore al proprio personaggio.
Mediocre intrattenimento da parte di Haggard che da un'idea di Tobe Hooper cava un film di poca sostanza tenuto in piedi dal cast di attori insolito per un film di questo genere. La storia narra di un bambino che viene rapito dalla sua governante (la sempre bella Susan George) in combutta con l'autista (Oliver Reed) ed un sequestartore di professione (Kinski). Il piano però va a rotoli nel momento in cui il bambino porta in casa quella che sembra un'innocua biscia africana ed invece risulta essere un temibile black mamba. In definitiva un po' noiosetto.
Alquanto godibile questo thriller, grazie a un soggetto non geniale ma ben sviluppato in fase di sceneggiatura e grazie alla buona prova del cast; bravi Reed, Williamson e George, ma soprattutto Kinski, in un ruolo gelido e spietato (un criminale professionista tedesco) che gli calza a pennello. La suspance è ben dosata e per fortuna non è basata interamente sul serpente, lasciando molto spazio ai rapporti tra i personaggi rinchiusi nella casa, tesissimi. Belle le soggettive del rettile che striscia tra mobili e condotti d'aria. Buon film.
MEMORABILE: Il finale, con interpretazione tipicamente kinskiana...
Storia tutt'altro che originale ma che comunque coinvolge abbastanza. Di solito in film del genere, con un un cast di questo livello (bella la coppia Reed/Kinski), il risultato è migliore. Forse manca il regista giusto, chissà. Comunque un'occhiata la merita.
Un rapimento "funestato" da un serpente velenoso. Il "plot" di questo thriller si può condensare in poche parole ma il film tutto sommato si rivela un intrattenimento abbastanza gradevole, in gran parte per merito degli attori impiegati, primo tra tutti il grande Klaus Kinski, praticamente perfetto per il ruolo. La suspence non manca e la sceneggiatura cura discretamente la caratterizzazione dei personaggi. La regia non è il massimo ma il risultato è accettabile.
Passabile. I momenti di tensione sono pochi e la trama è piuttosto banale. Notevoli comunque le trovate del mamba nero (autentico) che striscia per la casa e aggredisce chiunque, ottima la coppia Reed e Kinski. Alti e bassi, ma non ci si annoia affatto. Merita un'occhiata.
Il veleno del terribile mamba nero non corrobora una banale storia di rapitori (ovviamente in conflitto tra loro come nel paradigmatico Ore disperate) e ostaggi, né riesce ad inocularne la tensione, flebile come quella di un telefilm. In un cast di lusso ridotto a ordinaria manovalanza (Reed, Hayden, George) l’unico a brillare è Kinski nel concitato epilogo.
MEMORABILE: La soggettiva strisciante del mamba affamato.
Un film sulla carta interessante, metà thriller con ostaggi e metà variante sul classico tema del serpente assassino. Peccato che manchi quasi sempre la tensione necessaria e così il coinvolgimento dello spettatore è minimo. Comunque il cast è eccellente, tra i villain Kinski e Reed e il nonno impersonato da Hayden c'è di che arrivare fino alla fine senza annoiarsi troppo. Non male anche le scene con il serpente, noiose le trattative con la polizia. Mediocre.
Thriller con ostaggi e un serpente a fungere da variabile impazzita. Una storia tutto sommato semplice ma ben costruita, priva di tempi morti e capace di mantenere la tensione per l'intera durata senza mai scivolare nell'assurdo (il rettile viene utilizzato con parsimonia). Cast notevole sia sul versante dei cattivi (Kinski lucido e glaciale, Reed nervoso, la George scaltra seduttrice) sia su quello dei buoni (Hayden nonno che la sa lunga, Williamson commissario di Scotland Yard, la coraggiosa Miles, la Sharpe). Sottovalutato.
Un criminale organizza il rapimento di un ragazzino, contando sul fatto che tutto filerà liscio grazie alla complicità dell'autista e della cameriera della ricca famiglia, ma un mamba nero ci mette lo zampino, complicando la faccenda... La trama è banale, prevedendo i soliti clichés compresi i dissidi fra i rapitori e le trattative estenuanti con la polizia, ma viene almeno in parte movimentata dall'intruso con tanto di visioni striscianti, rendendo meno noiosa la visione. Lussuoso il cast, anche se in gran parte sprecato o sotto-utilizzato.
Il titolo sposta il focus sul rettile, la variabile fuori controllo che si aggira per la casa mentre è in corso il rapimento di un bambino; ma la tensione e l'interesse nascono a monte, da uno script ben congegnato che Haggard informa in una regia isterica e allucinata dal ritmo serrato. Cast di prim'ordine, con Kinski ovviamente sugli scudi, ma tutti offrono prestazioni professionali riscattando la dignità di un film che nasce come b-movie (da vedere in originale). L'apporto di Hooper è indistinguibile, d'altra parte siamo lungi dal suo immaginario. Da riscoprire e rivalutare.
Un film, due quasi precursioni: Mamba, ho perso l'aereo. Avvantaggiato allora, perde oggi buona parte della freschezza e dell'originalità epocali. Visto a scoppio così ritardato, o gli si concede una certa spanna di lungimiranza psicocontestuale che non tenga conto di Orfini e Columbus (ma anche di Wyler e chi per lui) e si procede per difficoltoso recupero di sguardo virginale, o il peso del film si fa sentire in ogni suo chilo. La tensione non è delle più insorreggibili ma il bordone lo tiene, tra psicanalisi ofiologica, un Kinski su acuminate punte e gli anamorfismi del serPOVnte.
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Su Imdb si legge che oltre a Hooper lavorò al film anche Anthony B. Richmond. Inoltre, sempre su Imdb, si legge che Haggard dichiarò che nulla del girato di Hooper è rimasto nel film. Forse si potrebbe levare Hooper (n.c.) dalla scheda e aggiungerlo nelle note (magari insieme a Richmond)?
DiscussioneZender • 1/03/18 08:52 Capo scrivano - 48353 interventi