Un complicato intrigo di donne vicoli e delitti - Film (1985)

Un complicato intrigo di donne vicoli e delitti
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 13/04/09 DAL BENEMERITO FOSCO
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Fosco 2/09/09 03:27 - 45 commenti

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Giallo italiano della regista Wertmuller. Prolisso, lento, ambientato a Napoli dove alcuni spacciatori di droga vengono uccisi e ritrovati cin una siringa piantata nei testicoli. Una città che diventa l'inferno, fra malviventi e madri vendicative.

Enricottta 4/12/09 17:08 - 506 commenti

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Wertmuller per Napoli rappresenta una taumaturga, per la bravura con la quale ben traduce miserie e nobiltà di questo antico popolo. Nel caso specifico si nota uno spreco di materiale umano notevole; attori grandi che però non hanno nulla a che vedere con la napoletanità si "aggrovigliano" nei vicoli di città. Capisco che per recitare la parte di un boss non si deve per forza ricorrere a un vero boss, ma nemmeno ad uno che il copione lo ha interpretato a malapena....

Piero68 31/01/11 14:13 - 2955 commenti

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Bel film crudo e di denuncia, sfortunatamente molto sottovalutato. È il primo vero grido di disperazione contro il dilagare della droga. Quasi un Gomorra ante-litteram, il film è ambientata nei suggestivi quartieri antichi di Napoli. Regia, fotografia e colonna sonora alcuni dei suoi punti di forza. Quello che non va è una sceneggiatura che verso la fine trasforma il film in un vero e proprio dramma teatrale con tutti i canoni. Altro punto a sfavore è una retorica pomposa che sicuramente non appartiene al retaggio del popolo partenopeo.

Alex1988 19/01/16 18:31 - 728 commenti

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Anche stavolta Lina Wertmuller preme molto sul grottesco (com'è sua abitudine) raccontando la storia di un gruppo di madri decise a riportare "giustizia" a Napoli. Pur affrontando un tema di grande attualità, ne è uscita un'opera altamente retorica raccontata con una certa grinta, che può contare anche su un cast internazionale. Buona operazione.

Nando 9/12/15 16:36 - 3810 commenti

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Un dramma a elevate tinte partenopee che denuncia con coraggio lo spaccio tra i vicoli della città e la ribellione delle famose "madri coraggio". Belle ambientazioni e clima molto verace accompagnato dalle valide musiche di Tony Esposito. In parte la Molina che sprizza sensualità da tutti i pori, appropriato Ezrolow meno Keitel, che non convince; meglio Bonacelli, anche se appare per poco.

Nicola81 13/12/15 17:00 - 2840 commenti

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Scritto dalla regista insieme a Elvio Porta (anche efficace interprete del capitano dei carabinieri), un film che funziona bene nella prima parte, in cui mescola la tensione del giallo, le tematiche del cinema di denuncia e il ritmo dei polizieschi del decennio precedente. Poi, quando la matassa comincia a sbrogliarsi, irrompono una fastidiosa retorica e quel grottesco cui la Wertmüller non ha mai saputo rinunciare, ma che in un simile contesto sarebbe stato doveroso accantonare. Cast di buoni nomi, ma non troppo funzionale (vedi Keitel).

Il Dandi 23/05/16 13:36 - 1917 commenti

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Celebrazione para-femminista delle "madri coraggio" davanti alla diffusione dell'eroina a Napoli negli anni '80. Elvio Porta (che qui esordisce anche come attore) infonde alla sceneggiatura una certa credibilità partenopea, ma l'occhio della regista rimane spesso folkloristico e nel finale il film eccede in retorica scadendo nella sceneggiata.
MEMORABILE: L'inseguimento del bambino eroinomane.

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  • Curiosità Piero68 • 1/02/11 08:45
    Contratto a progetto - 241 interventi
    Per chi non conosce la storia recente di Napoli, questo film può sembrare una normale finzione come tante con qualche elemento di verità. In realtà è una vera e propria denuncia di quello che è successo alla fine degli anni 70.
    Grazie ad una nuova e potente organizzazione criminale che si impone nel napoletano, la Nuova Camorra Organizzata (N.C.O.), al cui vertice siede l'ormai famigerato Raffaele Cutolo, l'eroina letteralmente invade le strade di Napoli e provincia. In contrapposizione con i clan vecchio stile, che nel 78 si associeranno nella Nuova Famiglia per combattere Cutolo, che invece preferiscono tenere fuori la droga dai loro affari. Ma il nuovo business è molto redditizio e fa gola. Quasi tutte le strutture che si occupavano di contrabbando, scafisti, basisti, corrieri, preferiscono passare alla droga, meno ingombrante delle sigarette nel trasporto ma molto molto più redditizio. Iniziano così a nascere le piazze di spaccio a cielo aperto che ancora oggi sono tra le più grosse al Mondo: Sanità, quartieri ma soprattutto la periferia nord: Scampia, Secondigliano ecc.
    Per correre meno rischi, i signori della droga iniziano a coinvolgere i ragazzini dai 10 ai 14 anni nelle operazioni di spaccio. Dallo spaccio al cosumo il passo è breve. A metà anni 80 si avrà il più alto tasso di tossicodipendenza mai registrato, nei ragazzi che vanno dai 14 ai 18 anni. Per non parlare ovviamente dei decessi per overdose. Ed è a seguito di questo che nasceranno le famose Madri Coraggio. Un gruppo di donne della Napoli "povera" che, avendo avuto dei figli invischiati nel traffico della droga o adirittura morti, si schiereranno apertamente contro la Camorra e lo spaccio di eroina.