Giovane meridionale va a Torino per lavorare alla Fiat. I mille problemi che incontra sono descritti con verismo e con stile quasi documentaristico (molti attori sono non professionisti), che rivela fedelmente la realtà di un'immigrazione che fu gestita scandalosamente da governo e industria. Le immagini sono spesso potenti e sconcertanti (e per certi versi, attuali). Le tappe "brechtiane" di consapevolezza del ragazzo arrivano poi a un'ultima parte più militante e comunista, comprensibile ma un po' troppo didattica (schematica) e retorica.
Per chi è interessato a conoscere uno spaccato di storia contemporanea, legata al ruolo che l'azienda torinese ricopriva negli anni 70, questa è un'interessante pellicola a cavallo fra il documentario storico e la fiction. Tecnicamente è di bassa qualità, con audio e riprese quasi amatoriali. Buona e naturale la recitazione della ragazza sindacalista, che dona una punta d'interesse in più.
Scritto con Diego Novelli, futuro sindaco comunista di Torino, varia tra il semi-documentaristico e la finzione attoriale, mantenendo strettamente il punto: la pesante botta politica, sentimentale e persino biologica che il giovane emigrante irpino, Fortunato (un convincente Paolo Turco), deve sostenere scontrando il Moloch della metropoli. Sente ripetere "abbasso i padroni fascisti" ovunque ma vorrebbe farsi un'idea sua. Difficile. E la ragazza militante e pedante che incontra non è d'aiuto. Piccolo gioiello di Scola dimenticato.
MEMORABILE: La notte nella stazione di Porta Nuova; La passeggiata sotto la monorotaia.
Film che racconta un'epoca, zeppo di incertezze e di ingenuità giustificate dalla scelta di Ettore Scola, all'apice del suo successo, di realizzare un piccolo film militante per raccontare un argomento che gli stava a cuore, i giovani meridionali che andavano a Torino per lavorare alla FIAT e trovavano una città ostile. Da qui la scelta di immaginare che il ragazzo arrivi da Trevico, paese d'origine di Scola. Uno spaccato di un'epoca non molto lontana nel tempo ma tantissimo nel costume.
MEMORABILE: La ragazza che spiega lo spreco di denaro pubblico per celebrare Italia '61.
Film molto interessante che con grande realismo mostra la situazione degli immigrati meridionali nella Torino degli anni '70, indissolubilmente legata al colosso Fiat. Lo stile è quello di un documentario (in alcuni momenti il film potrebbe essere scambiato quasi per un'inchiesta), la recitazione è amatoriale e quindi perfetta per questo film. Peccato che Ettore Scola alla fine inserisca molta politica e tanti, troppi momenti didascalici, che finiscono per appesantire un film comunque valido ma che avrebbe potuto essere un autentico gioiellino. Suggestivo il finale. Da vedere.
Ettore Scola HA DIRETTO ANCHE...
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DiscussioneGuru • 9/06/11 17:40 Servizio caffè - 460 interventi
Pigro ebbe a dire: Markus ebbe a dire: Il film interessa molto anche a me! Chiedo al buon Dusso.
Tieni presente che la copia originale doveva essere molto martoriata, perché qua e là l'immagine salta, l'audio è imperfetto ecc... Insomma, un reperto "da battaglia", ma preziosissimo. Spero di riuscire a postare delle immagine appena....la rete me lo permetterà, anch'io lo inseguo da tempo..a presto...
Il film è stato ripresentato nel 2018 al Torino Film Festival. Fu introdotto dall'attrice Victoria (non Vittoria) Franzinetti. Stefania Casini non è presente nel film. Il fratello di Victoria Franzinetti, che nel film è un ragazzino, si chiama Guido (non Vittorio) e come lei è diventato un docente universitario. Nel film il militante del partito comunista che fa da guida a Paolo Turco nelle sequenze girate a Porta Palazzo è Prospero Cerabona, allora consigliere comunale PCI e grande amico di Novelli ma che nel 1983 fece cadere con il suo voto contrario proprio la giunta Novelli.
Il prete che parla degli immigrati è Don Luciano Allais, famoso all'epoca per il suo impegno nei confronti dei lavoratori meridionali giunti a Torino per lavorare. La sua biografia è raccontata in un libro di Pier Giuseppe Accornero, edito da Effatà: "Luciano Allais amico dei cittadini immigrati".