The sound of summer - Film (2022)

Il frinire ossessivo e delle cicale diventa un tormentone angosciante che impregna questo indie nipponico, parente stretto di Ticks. Il body horror tanatomorfico (mostruose cicale che scavano le carni, estratte dagli orifizi, che creano crateri nella pelle) si amalgama alle mutazioni yuzniano/cronenberghiane (l'antropomorfa trasformazione in una specie di Brundle/cicala) con SFX artiginali degni di Screaming Mad George e una discesa, lenta e graduale, nella nuova carne insettifera. Gran finale con miriadi di disgustose cicale che invadono le stanze ed eviscerazioni antropophagusiane.

Come Jordy/Pratt, Brundle, Szwarc (ma per certi versi qua e là anche Evans), ma facendo cantare a un adirato Svankmajer cicale cicale cicale. I limiti produttivi sono ahinoi evidenti, ma scavalcati da un disturbo ossessivo compulsivo fatto film, che coadiuvato dal certosino e potentissimo sound-design scavalca anche lo schermo in un assalto al calor bianco al suo destinatario, che da oggi temerà un insetto in più. A soffiare sul fuoco, i prorompenti 15’ finali: un test sensoriale (e per i più schizzinosi, resistenziale), difficiletto da passare. Il bodyhorror-hounder se lo annoti.