Commerciante di diamanti americano vola a San Pietroburgo per trattare un affare con un ricco malavitoso russo ma la sparizione del socio lo mette nei guai. Recatosi in una cittadina siberiana per rintracciare lui e la merce, perde tempo allacciando una relazione con una barista del posto... Tra il thriller alla moviola e il sentimentale da fiera delle banalità, un film insulso che acquista un poco di grinta verso l'epilogo, ma non prima di aver tramortito di noia lo spettatore. Inoltre Reeves è laconico quanto John Wich ma molto meno tonico e la Siberia è controfigurata dal Canadà.
Thriller sonnacchioso senza alcun sussulto, che dopo poco dall'inizio già fa capire l'andamento lento con lunghe e poco interessanti parentesi sentimentali. Reeves si aggira per il film con la stessa espressione dall'inizio alla fine, ma i suoi comprimari non offrono di meglio. Negli ultimi venti minuti qualcosina accade, ma è davvero troppo tardi per raddrizzare una sceneggiatura sbagliata e che aveva ben poco da offrire già in partenza. Location tremendamente scialbe.
Uno svogliato Reeves si aggira sul set di un film la cui sceneggiatura è quasi incomprensibile fino alla fine. Vuoi per inconsapevoli vuoti narrativi vuoi per le scarse qualità della sceneggiatura. Senza contare che Reeves sembra il fratello gemello meno furbo di John Wick, dal momento che lo stesso attore si ispira per il personaggio di Siberia a quello della ben più famosa serie senza però averne la stessa tonicità. Resto del cast pessimo, con cattivi da operetta. Insomma, un disastro totale.
MEMORABILE: Nei titoli di coda compare il nome dell'attore che impersona Pyotr, subito dopo Reeves. Di fatto però Pyotr non comparirà mai durante il film. Boh!?
Un commerciante di diamanti si reca in Siberia per piazzarne una partita, ma tra pietre vere e perfettamente riprodotte, avrà il suo bel da fare per via di un manipolo di compratori senza scrupoli. Film dal genere imprecisato, praticamente riesce a non decollare mai, a causa di un Keanu Reeves mai così inespressivo (e poco convinto) nonché, soprattutto, di un plot da telenovela versione “insalata russa”. Piatto e inverosimile, risulta fasullo anche nelle ambientazioni, tutt’altro che siberiane. Da evitare con determinazione.
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DiscussioneDaniela • 24/11/20 14:17 Gran Burattinaio - 5925 interventi
Titolo ingannatore Ho trovato questo film molto noioso, sceneggiato con approssimazione, diretto anonimamente, interpretato da Reeves mentre era sedato. Non mi aspettavo molto, in realtà, non avendone mai sentito parlare neppure di striscio, però mi sono lasciata tentare dal titolo. In effetti di paesaggi siberiani il film ne mostra pochi, ma il problema maggiore non è lo scarso spazio filmico... Dopo la visione, vado a controllare dove si trova quel paesino siberiano dove è ambientata parte della vicenda è scopro che si tratta di Marquette, una comunità rurale della regione di Manitova in Canada. Si tratta di un soggetto originale, anche se solo nel senso che non è stato da una fonte letteraria, perché di originale nei contenuti c'è poco. Allora, perché intitolare il film proprio "Siberia" se la Siberia non me la fai vedere neppure un pezzettino?
DiscussioneZender • 24/11/20 14:27 Capo scrivano - 47698 interventi
Daniela ebbe a dire:
Allora, perché intitolare il film proprio "Siberia" se la Siberia non me la fai vedere neppure un pezzettino?
Forse proprio quel quello: se non lo chiamavano così rischiavano che la gente pensasse fossero davvero in Canada :) E Siberia mi pare molto più evocativo, come nome simbolo di un luogo freddo e isolato.