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TITOLO INSERITO IL GIORNO 31/03/13 DAL BENEMERITO SAINTGIFTS
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Saintgifts 31/03/13 11:15 - 4098 commenti

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Drammatico in verità è più riferito alla vita degli adulti che circondano i due giovanissimi protagonisti. La loro è una perfetta e romantica storia d'amore. Perfetta perchè, comunque possa finire, mai più si ripeteranno nella loro vita simili sensazioni, emozioni, turbamenti che li fanno sentire al centro del mondo, isolati da tutto e da tutti. C'è in loro una voglia di crescere, di prendere dal mondo adulto solo il buono, di donare l'uno all'altra le proprie giovani bellezze e tenerezze. Ottima la regia, coadiuvata da una speciale fotografia.

Deepred89 15/06/13 15:08 - 3709 commenti

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Adolescenza con toni minimalisti alla Truffaut, ma in salsa nordico-indie che fa molto "nuovo cinema inglese". Si intravede già una predominanza dei piani fissi e se l'anima sotto le righe di questo primo Andersson porta spesso a sbirciare l'orologio, è innegabile la purezza dello sguardo, l'adeguatezza del cast e la solare (sì, in questa Svezia non piove mai!) bellezza delle inquadrature. Poi verso la fine le cose cambiano, con una bellissima, incisiva parte conclusiva in bilico tra Cassavetes e Buñuel. C'entra poco col resto, ma funziona.

Gianleo67 16/06/13 11:45 - 30 commenti

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Nei riverberi gelidi e distanti di una remota Estate svedese Roy Andersson sembra inseguire le chimere di un "Cinema Nuovo" che (tardivamente) si propone all'attenzione del pubblico scandinavo attraverso una vigile attenzione alle vicende delle nuove generazioni (adolescenti che imitano i riders americani tra giubbini in pelle e juke box), non mancando tuttavia di restituirci il senso di una profonda incomunicabilità esistenziale come un tarlo che corrode irrimediabilmente i rapporti familiari.
MEMORABILE: Nel delirio etilico del piazzista di frigoriferi si alza il grido disperato di un fallimento sociale che prelude al tragicomico finale.

Cinecologo 4/07/18 18:41 - 51 commenti

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Ottima opera prima del regista svedese. Realizzata con un sintassi fatta di sguardi (tra i personaggi e della regia sui personaggi) che narrano distanze a volte colmabili, come la storia d'amore adolescenziale su cui la regia si posa con una delicatezza e un equilibrio narrativo che annichiliscono, più spesso incolmabili, come quelle che tracciano le relazioni del mondo adulto. Sul piano formale alterna la ribellione tipica dell'America beat (quando protagonisti sono i ragazzi) a un'estetica più anglosassone (in riferimento agli adulti).
MEMORABILE: "Questo mondo non è fatto per me. Non è fatto per le persone sole. Un tempo pensavo lo fosse... ma non lo è".

Paulaster 23/05/22 09:48 - 4425 commenti

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Tra due ragazzini sboccia l’amore. Nell’assolata Svezia si descrive un’acerba relazione fatta di delicatezze e primi turbamenti; una innocente attrazione senza la minima morbosità, anche se il progressismo svedese li fa già dormire insieme. Piccoli echi di Swinging London con gli adulti che fan da corredo, perlopiù esauriti. Conclusione con la festa finale che sa di grottesco, con uno humor alla Paolo Villaggio. Come regia l’esordio di Andersson è focalizzato sulla storia, anche se in un’occasione si nota la sua tipica inquadratura di lato.
MEMORABILE: Il succhiotto sul collo; Il primo bacio; L’autoscatto fatto col ramo; Il frigo che non va.

Magi94 15/08/22 21:30 - 954 commenti

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Quello che può sembrare semplicemente un film generazionale da nostalgia anni '70 in chiave scandinava si trasforma pian piano in un'opera più profonda e sfuggente, con echi delle nuove onde. Il coraggio di addentrarsi in temi sociali all'epoca proibiti ormai non sorprende più, mentre colpisce soprattutto il rapporto e opposizione tra le vite dei ragazzi e quelle dei grandi, specie se inquadrati nelle regole di una famiglia "perbene" come quella della ragazza. Un film profondamente pessimista sulla vita adulta e profondamente ottimista sugli slanci degli amori giovanili. Poetico.
MEMORABILE: La prima visita di Pär a casa di Annika; La festa finale con la lunga fuga nella nebbia, felicemente ignorata dai ragazzi.

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