Pusher 3 - L'angelo della morte - Film (2005)

Pusher 3 - L'angelo della morte
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/12/09 DAL BENEMERITO BRAINIAC
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Ghostship 18/11/10 15:30 - 394 commenti

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Episodio conclusivo della trilogia incentrato sul personaggio più interessante, Milo, interpretato da uno straordinario Zlatko Buric. Refn non rinuncia al suo stile con tanto di telecamera a mano ed imprime alla pellicola un ottimo ritmo condendola con un esasperato (sur) realismo che non risparmia colpi bassi al coinvolto spettatore. Stile, carattere, spessore, in tre parole le qualità di un'opera che avrebbe meritato maggiore diffusione. Da non perdere, come i due episodi precedenti.

Brainiac 8/12/09 21:12 - 1083 commenti

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Se già nel secondo capitolo Refn s'era invischiato nelle dinamiche di un corrotto nucleo familiare "a delinquere", Pusher 3 è una sorta di Dinasty popolato da tossicomani. Una partita fallata d'ecstasy ha l'effetto di portare Milo, figuro che appare in tutti i tre film, verso una mattanza più efferata di Hostel. Refn è su di giri come in Bleeder, dopo la fase down per il "crack" di Fear x e l'astinenza di creatività palesata in Pusher II. Pusher 3 conclude degnamente la trilogia "stupefacente", tagliata con dosi massive di violenza e realismo.
MEMORABILE: La figlia di Milo, scoperto che il padre sta trattando col marito, si accorda per uno sconto sull'eroina da "spingere".

Harrys 4/04/10 22:55 - 687 commenti

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Ultimo atto tutto dedicato alla figura di Milo, l'unico personaggio il cui destino non era ancora andato a definirsi e a completarsi. Il pusher della terza età slalomeggia tra le nuove leve, agonizzando nell'avvinghiarsi alla groppa del remunerativo business. La sempre più nitida visione del Traguardo angoscia: c'è una famiglia da proteggere ed una vita da riscattare. Tuttavia, il vizio è dietro l'angolo e si sa, certi lupi perdono solamente il pelo... La linea guida scaturisce dal capitolo precedente, rendendo meno viscerale il "the end".

Greymouser 28/05/10 09:11 - 1458 commenti

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Il terzo e conclusivo episodio della saga di "Pusher" è una sorta di spin-off centrato sul personaggio di Milo, scafato spacciatore slavo trapiantato in Danimarca, interpretato molto bene da Zlatko Buric (che vedremo tristemente ridotto a caricatura nel 2012 di Emmerich). Anche questo film regge molto bene e conferma il talento di Refn, che qui si permette con scioltezza la messa in scena di situazioni tipicamente tarantiniane, ma senza affettato manierismo, anzi, con una durezza tutta personale. Bravo.

Jandileida 2/09/11 16:44 - 1558 commenti

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Finisce la trilogia e Zlatko Buric entra dritto dritto nella top tre dei miei attori slavi preferiti (assieme a Šerbedžija ed a Manojlovic): un'interpretazione fantastica capace di imprimere un marchio deciso ed indelebile al suo Milo, losco figuro ma con stile. L'ultimo è il migliore: l'humor nero ha il suo spazio e Refn evita di appiattirsi sugli schemi consolidati dei primi due capitoli riuscendo a non ripetersi pur non abbandonando il suo stile crudo e diretto. E poi c'è la fantastica melodia dei serbo-croati quando parlano lingue germaniche.

Cotola 26/09/11 23:58 - 8998 commenti

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Chiusura in bellezza per questa trilogia a base di droga, truffe, omicidi, sangue e rapporti umani ambigui. Il protagonista Milo (già incontrato nel primo capitolo) è ancora una volta un uomo solo e in declino: lo testimoniano l'episodio dell'ecstasy e il rapporto con la figlia, buono solo in apparenza. Il colpo di coda finale, di rara ferocia e dal sapore decisamente tarantiniano, non cancella la vocazione alla mediocrità ed alla solitudine di un uomo ormai vecchio. Ottimo ritmo; una regia che prepara alla perfezione le scene creando grande tensione; chiusa feroce che non si dimentica.
MEMORABILE: La contrattazione con la figlia. Gli ultimi agghiaccianti venti minuti finali.

Pinhead80 12/02/12 20:38 - 4715 commenti

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Gli anni si fanno sentire sulle spalle di Milo e della sua cricca e lo spirito sembra quello di chi ha il destino segnato dalla fine di un ciclo... sembra, per l'appunto. Si chiude il cerchio di questa trilogia che porta con sè un carico eccezionale di lotte, sangue e tradimenti. Tutti contro tutti e tutto (persino contro se stessi) sopraffatti dal demone che li tiene per gli attributi (la droga), che si dimostra essere il vero e unico leader incontrastato e incontrastabile di tutta la storia. I venti minuti finali sono davvero incredibili.
MEMORABILE: Milo e Radovan che come ai vecchi tempi si mettono all'opera....

Schramm 11/05/12 10:21 - 3490 commenti

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La keyword del titolo non è più lo spacciatore quanto lo spingersi oltre, l'azzardare di più, il travalicare qualsivoglia limite per esogene e fatali forze motrici. I protagonisti e la mdp di Refn incarnano sempre più le palle di un flipper, scaraventate da ogni dove in imprevedibili e schizoidi flow charts, fino allo spazientito cazzottone della predestinazione che manda in tilt ogni senso, ogni scopo, ogni traiettoria, ogni volontà, ogni riscatto. Mosaicata da molteplici implosioni che sprigionano un lirismo poltaceo, l'opera naufraga voluttuosamente aprendo molteplici tonde quadre e graffe, senza richiuderle tutte. Strano a dirsi, ma l'anticamera per Drive passa di qua.

Cloack 77 1/06/12 10:40 - 547 commenti

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Un protagonista monumentale, grandioso, reso splendidamente, che a differenza dei due protagonisti precedenti sa come muoversi, dove andare a parare, nonostante le scelte della "sua" vita lo conducano ad azioni estreme. Notevole è anche la progressione di "Milo", che ad inizio film prova a disintossicarsi, ad essere occupato solo per la cucina del compleanno di sua figlia e a trattare come "un'altra" occupazione i suoi traffici. L'alba dell'ultimo giorno avrà in dono un uomo dal destino incerto.

Capannelle 8/06/12 23:38 - 4394 commenti

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Chiusura in bellezza con l'esaltazione della figura di Milo: controversa, sofferente ma mai passiva. Refn orchestra benissimo le varie fasi della sua vita/giornata e se gli ultimi venti minuti sono memorabili (con un ripulitore alla Keitel) anche il resto è sempre coinvolgente, con le sue feroci/lievi contraddizioni, scene tenere/feroci e ambizioni di riscatto/miseria. Ottimo casting di tutti i personaggi e funzionale uso della mdp.
MEMORABILE: "Cristo Milo, ma quanti ce ne sono ancora?... e questo chi è?" "È un albanese" "Ah allora va bene".

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Mickes2 9/09/12 14:07 - 1670 commenti

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La trilogia si chiude stupendamente con questo terzo capitolo dedicato alla deriva di Milo, prima gangster senza scrupoli, piccolo boss della Copenaghen suburbana; ora padre di famiglia in cerca di evasione, un cambiamento. Sguardo dinamico quello di Refn, iperviolento, iperrealista, sanguinoso; come in Bleeder il senso del tragico è sempre palpabile, l’ineluttabilità del destino sempre allerta, viva, come una minaccia, come un grande incendio alimentato dal vento. Finale potenzialmente infinito, senso di colpa e disillusione si fondono.
MEMORABILE: Il pazzesco finale, affrontato come fosse un rituale.

Mtine 1/07/13 15:04 - 224 commenti

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Un film, a mio avviso, quasi completamente da buttare. A una storia piatta e già vista si uniscono la terribile recitazione degli attori e l'ancor peggiore doppiaggio italiano, degno di una soap opera. Il personaggio di Milo, un vecchio spacciatore ormai in declino personale e professionale, vaga per il film seguito da una funesta e fastidiosa telecamera a spalla facendosi prendere a pesci in faccia da chiunque e scatenando le sua ira in un finale che, più che liberatorio, sembra posticcio e scontato. Disturbanti le musiche.

Buiomega71 3/02/14 00:46 - 2899 commenti

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E Refn chiude la sua trilogia alla grande! Il capitolo più sanguigno e feroce dell'intera trilogia, dove Refn banchetta con il gore e l'horror (il quasi insostenibile smembramento nel pre finale) e che odora di cinema quasi cassavetesiano. Regala un grandioso e complesso Milo, che si destreggia tra nuove leve del crimine, amore per la figlia, cucina, quotidianità, senso dell'onore ed efferatezze: non si può (nonostante il suo lavoro) non tifare per lui. La regia refniana regala momenti di grande e puro cinema, mentre il finale sospeso toglie il fiato.
MEMORABILE: La cucina di Milo che procura terribili mal di pancia; Milo sbrocca e va di martellate sulla capoccia; Il finale a casa della figlia; Lo smembramento.

Herrkinski 30/10/14 05:47 - 8052 commenti

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Ritrovarsi a stare dalla parte del truce Milo era una cosa che non mi sarei aspettato, dopo la sua parte nel prototipo; per quanto comunque negativo, il suo personaggio sembra essersi ricoperto di valenze nuove, come se Refn volesse suggerire che il tempo e l'età cambiano tutti, almeno in parte; stessa sorte per il ritrovato Radovan. Si torna al clima da noir del primo episodio, dopo la parentesi drammatica del secondo; si perde un po' di profondità, ma il risultato è comunque superlativo e potente, chiudendo il cerchio in maniera magistrale.
MEMORABILE: Lo smembramento del cadavere del polacco; La "gaffe" col turco e la sua eliminazione.

Jdelarge 28/07/16 23:35 - 1000 commenti

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Come nei due precedenti film della trilogia, al centro della vicenda c'è uno spacciatore di droga, che non è un individuo impavido in grado di trovare una soluzione a tutto bensì un essere umano, che nonostante sia in possesso di ogni tipo di connotato negativo è in grado di provare tutti i sentimenti e le paure possibili. Refn è un maestro nel descrivere la psicologia dei suoi personaggi, che servono a loro volta a definire ancor meglio il carattere del protagonista (un grande Zlatko Buric). Finale inesorabile, ma allo stesso tempo sensibile.

Fauno 16/01/17 00:16 - 2206 commenti

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Come spesso succede il terzo tentativo è quello buono, specie quando dopo un'ora di livello medio-basso si spicca un balzo tale da offuscare Eli Roth, il miglior Tarantino e persino la saga dell'Enigmista. In effetti la prima ora ero quasi stomacato dall'aspetto sfatto di Buric, dalla sua schifosa cucina e dalla sua debolezza nel ricascarci con la "sorellina droga", ma già la musica sfrenata di preludio a quella brama malata mi aveva elettrizzato, figurarsi poi la mazzetta e la suddivisione in mezzena di due maiali che si erano improvvisati uomini...
MEMORABILE: I 60 filetti di pesce; La balla delle gomme da masticare; L'aspetto sornione di Radovan, nettamente meglio di Keitel in Pulp fiction.

Giùan 20/07/16 17:58 - 4528 commenti

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Refn chiude in gloria cinematografica il suo drogatissimo trittico, cesellando nell'ultimo episodio un corpus d'opera compattissimo al di là della diversità di ambientazioni e personaggi. La disinvolta adrenalinicità del regista danese, ben lontano dalle più recenti derive psichedelico-trascendentali, si consustanzia in un plot dannatamente (quanto dilatatamente) cronologico, veicolandosi in un sincopatissimo trip allucinato. Tutto poi è filtrato dal vieppiù irrefrenabile ondeggiare del mitologico Milo, un Buric con la cui caduta nell'imbuto empatizziamo.
MEMORABILE: Le discussioni di Milo con la figlia; Radovan che macella per l'amico i corpi dei due cadaveri.

Jena 10/06/17 17:57 - 1547 commenti

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A conti fatti quello che mi è piaciuto meno dei tre, forse perché non è presente il grandioso Mikkelsen (ma neanche Kim Bodnia). Qui ci si concentra sulle vicende del pusher serbo bosniaco capo famiglia Milo, già presente negli altri episodi e si vi sono svariati punti simpatici, oltreché diverse virate nel gore e nell'efferatezza (ma questo a Refn piace, vedi a esempio Valhalla rising). Il film non convince del tutto. In certi momenti poi sembra di assistere al Mio grosso grasso matrimonio greco... Comunque guardabile.

Hackett 3/11/19 11:12 - 1865 commenti

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Il migliore della serie. Probabilmente perché il regista si è ormai affinato, ma anche perché la vicenda narrata ancor più coinvolge lo spettatore, dibattendolo tra un matrimonio e una mattanza che si svolgono nello stesso momento. Nel mezzo il riuscitissimo personaggio del protagonista che, tra desiderio di redenzione e volontà di essere ancora un boss, cala sempre più a fondo nella miseria del suo ambiente naturale, fatto di criminali da quattro soldi e spaccio. Ottima sceneggiatura.

Minitina80 22/12/20 08:41 - 2976 commenti

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Ancora putridume sbattuto in faccia con la semplicità dei primi due lavori, a cui non aggiunge nulla a livello visivo. Spaccio, tossicodipendenza, prostituzione restano gli argomenti preferiti che nella seconda parte riescono a trovare un senso a livello storiografico, in seguito a un inizio che non prometteva nulla di dissimile da quanto visto in precedenza. La violenza che raggiunge negli ultimi minuti è raggelante e per qualcuno potrebbe rappresentare l’elemento di maggiore attrazione. Non proprio un film leggero che al terzo capitolo mette un punto definitivo.

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Leandrino 12/06/21 11:16 - 506 commenti

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In quello che forse è l'episodio più malsano della saga di Refn, si rende giustizia a uno dei suoi personaggi più interessanti: Milo, il gangster slavo - l'unico presente in tutti i film della trilogia - qui alle prese con la disintossicazione e il compleanno dell'adorata figlia. Le dinamiche della trama e lo stile grezzo rimangono inalterati dai precedenti film, tanto che l'autore rischia di ripetersi (lo farà anche nel dopo-Drive); stavolta però la tensione sembra implodere su sé stessa, arrivando a una riflessiva quanto atroce resa dei conti ai confini con lo splatter.
MEMORABILE: La compravendita della schiava sessuale nel locale di Milo; Il ritorno di Radovan; L'occultamento dei corpi.

Straffuori 22/01/22 13:31 - 338 commenti

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Terzo favoloso capitolo della grande saga interamente incentrato sulla controversa figura di Milo, alle prese con una sua improbabile disintossicazione, nuovi guai nell'ambiente del traffico di droga con nuovi concorrenti alla ribalta e il compleanno di una figlia a cui è difficile tenere testa. Non si può non fare il tifo per il boss che sta invecchiando e iniziando a perdere qualche colpo ma che è sempre il boss. Si rivede Radovan, fedele braccio destro e amico di Milo. Escalation di follia totale che culmina con gli ultimi venti terribili minuti. Notevole come gli altri due.
MEMORABILE: Milo che tenta di disintossicarsi; L'incontro con Kusse-Kurt; Milo col martello.

Daniela 31/03/22 22:59 - 12606 commenti

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Giornata piena per Milo tra gli incontri con le sedute del gruppo di ex tossici di cui fa parte, la festa di compleanno della figlia, i tentativi degli spacciatori più giovani e rampanti di spodestarlo dal ruolo di boss dela droga... Il terzo capitolo della saga di Refn è una corda tesa sempre sul punto di spezzarsi accompanata da una ost che somiglia allo stridio di un gessetto sulla lavagna, un crescendo di tensione destinato a sciogliersi in una parte finale grondante follia e sangue, atroce ma nello stesso tempo liberatoria perché pone termine a una situazione insostenibile.
MEMORABILE: Dopo l'ordine di 60 porzioni di pesce ("Consuma sul posto o porta via?"); Il colloquio con la figlia che pretende di più; Gli ultimi venti minuti.

Puppigallo 25/05/22 20:42 - 5252 commenti

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Milo è indubbiamente il migliore dei protagonisti della trilogia, come caratterizzazione. Quasi sempre pacato, tranquillo e persino gentile. Come tutti però ha un punto di rottura, solo che il suo è eclatante e mortifero, visto che si accompagna a un massiccio uso di droga da stress. La regia è capace, coinvolgendo lo spettatore col movimento di camera, chi ruota attorno a Milo fa decisamente la sua parte (tutti ben amalgamati con l'ambiente) contribuendo a stressarlo; e il finale, con amico alla Wolf, rende bene l'idea di con chi si abbia a che fare. Notevole.
MEMORABILE: Milo cuoco dai discutibili risultati; La colonna sonora trasformata in una scarica audio disturbante quando il protagonista sta per cedere alla droga.

Paulaster 26/08/22 09:50 - 4375 commenti

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Ultimo capitolo della trilogia di Refn con protagonista il boss Milo alle prese con la disintossicazione e il compleanno della figlia. Buona l’analisi del personaggio, tra la perdita di potere nel giro della droga e l’ambiente di “lavoro” che non favorisce la calma emotiva. Più introspettivo all’inizio e discesa negli inferi criminali al termine, il film non scade nella violenza gratuita o nelle frasi epiche (sebbene sia presente una certa crudezza). Ben dosati i momenti di oggettivo stress, come il rapporto paterno con la figlia.
MEMORABILE: L’ecstasy nel filtro dell’aria; La dose in bagno; La ragazza polacca in vendita; Il cognato pusher; La macellazione.
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  • Discussione Zender • 30/10/14 08:06
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Herrkinski ebbe a dire:
    PS: Com'è che il Sommo ha ignorato tutti i film di Refn tranne Drive?? ...
    E' una bella domanda. Vedrò di inoltrarla alla segretaria approfittandone per dirle che è una vergogna!
  • Discussione Herrkinski • 9/12/14 06:26
    Consigliere avanzato - 2629 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Herrkinski ebbe a dire:
    PS: Com'è che il Sommo ha ignorato tutti i film di Refn tranne Drive?? ...
    E' una bella domanda. Vedrò di inoltrarla alla segretaria approfittandone per dirle che è una vergogna!

    Visto Drive stanotte e ho notato che Il Sommo ha poi commentato :-) Grandissimo film, tra l'altro, rimpiango di non averlo visto al cinema.
  • Discussione Zender • 9/12/14 07:33
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Mmmm... Non ho capitato Herr. Il "sommo" aveva già commentato Drive quando avevi scritto il primo post. Cos'è cambiato da allora? A me pare che nonostante le mail di sdegno da me inoltrate alla segretaria quello lì sia rimasto ancora fermo a Drive, come prima.
  • Discussione Herrkinski • 9/12/14 22:46
    Consigliere avanzato - 2629 interventi
    Hai ragione, mi sono confuso pensando che avesse commentato tutti i film tranne Drive, invece era il contrario. Come non detto. Erano le 6:26 e dovevo ancora andare a letto, chiedo venia hahah
  • Discussione Fauno • 16/01/17 00:35
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    Visto che ero di fronte ad una trilogia ho cambiato i miei ritmi e ho voluto vederli una volta sola prima di commentarli. Visti però i risultati ritengo di doverli rivedere e se necessario cambiare qualche commento. Conoscendomi, mi sembra molto strano che il primo non solo non mi sia piaciuto, ma mi abbia fatto proprio schifo, e il terzo l'abbia quasi considerato un capolavoro. Non è che durante la settimana sia successo qualcosa, magari Refn negli anni '90 non aveva ancora calato il poker d'assi sul tavolo, ma pure più avanti il suo grafico non è stato assolutamente lineare. Spero di poter fare, non dico un approfondimento, ma un'analisi più completa.

    Parlando in termini di uno sport che mi ha entusiasmato finchè l'ho potuto seguire, come il baseball, direi che Refn non ha vie di mezzo: o va strike-out o fa fuoricampo a basi piene. Tutti i voti vanno o dall'1 a 1 e mezzo o dal 4 al 4 e mezzo. 5 non gliel'ho ancora dato...
  • Discussione Raremirko • 16/01/17 16:30
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Abbastanza interessante ed in parte condivisibile il tuo giudizio Fauno; sto cominciando a pensare che Refn valga di più quando ha al suo fianco script più profondi...
  • Discussione Fauno • 18/01/17 23:34
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    Rivedendo il primo devo confermare il monopalla. Il frasario volgare è assurdo e lascia nell'indifferenza più totale, ma soprattutto non ha niente del film ma molto più della cronaca. Fra l'altro Milo e Radovan che assumono un ruolo gigantesco nel terzo, qui di carisma ne hanno davvero poco a confronto. Sì, qualche scena che può risuonare come una mazzata c'è eccome; non posso dire che il suicidio col fucile a canne mozze lasci indifferente,solo che non essendo supportato da un film, ma da una cronaca, perde molto d'intensità. Al limite può lanciare l'input su come il lavoro del pusher sia routinario e nella sua routine sempre costellato di cattive sorprese e per di più sempre le stesse, cioè sui ritardi delle consegne, sui carichi eliminati(a volte a sproposito)per la paura di essere colti con le mani nel sacco, i pestaggi per chi non paga o per chi è sospetto di aver spiato...Le ripetizioni sono troppe, e gli esiti alla lunga diventano scontati, e allora non c'è niente di meglio dei finali in sospeso, che però a quel punto non mordono come dovrebbero...
    Quindi io a parte il terzo non li rimpiango e preferisco di gran lunga i film di Refn più recenti, nonostante lo scivolone di Solo Dio perdona. Voglio rivedere anche il secondo, ma difficile che lo rivaluti se le basi sono queste...
  • Discussione Raremirko • 18/01/17 23:40
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Fare della cronaca non necessariamente è anticinematografico.
  • Discussione Fauno • 19/01/17 10:39
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    Non ho detto quello, non sono così estremista, è chiaro però che il supporto di certe scene, come quella da me specificata, è molto più debole e quindi ha un impatto molto minore rispetto alle sue potenzialità in sé e per sè, e la stessa cosa non succede nel terzo ove al contrario la divisione del corpo di quei due maiali camuffati da uomini viene supportata non da una cronaca immediata, ma da una cinematografia più graduale, che dà quindi allo spettatore la maniera e il modo di intercalarcisi e di immedesimarsi...

    In pratica facendo un parallelismo è come quando a calcio un terzino lancia un pallone dalla difesa e un attaccante lo prende al volo. Può fare un ottimo tiro in acrobazia da mandare in visibilio la folla ma a quel punto si può dire che ha avuto il classico colpo di c..o e comunque resta un pezzo di bravura isolato, e fare invece un'azione corale e penetrante fino a smarcare e far tirare nel migliore dei modi l'attaccante.

    Quindi non dico che Pusher sia una trilogia da buttare nel cestino, tutt'altro, ma per me si nota una netta evoluzione nella terza parte, e non per niente Refn saprà raggiungere risultati molto migliori. Bleeder lo devo ancora vedere, ma sulla validità di questo regista ormai non ho più dubbi.
    Ultima modifica: 19/01/17 19:10 da Fauno
  • Discussione Fauno • 20/01/17 17:23
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    Per il secondo Pusher qualcosina, ma non molto devo rivedere, quindi sposto la discussione sul secondo capitolo della trilogia.