Per accedere ad un finanziamento, due giovani pugliesi si fingono gay. Opera seconda del regista Matteo Vicino, Outing si dimostra coraggioso nelle intenzioni, affrontando il tema delle coppie di fatto in una realtà difficile come quella meridionale. Purtroppo la sceneggiatura tende a divagare su altri temi e si rifugia un pò troppo negli stereotipi legati all'omosessualità. Del cast, il più convincente è Massimo Ghini interprete di un personaggio dall'outing inaspettato.
La sceneggiatura strappa una sequela di sorrisi non voluti e utilizza toni diversi (commedia e dramma) miscelandoli talmente male che lo spettatore fa davvero fatica a comprendere dove si voglia andare a parare. Ma ciò che rende l'opera davvero poco riuscita è la messa in scena pessima, con una fotografia che commette errori evidentissimi: non tanto il posizionamento del mezzo dove non andrebbe mai messo, quanto il repentino "cambio di luci" nella stessa scena. Da salvare Ghini, che non ha nulla a che fare con il resto. Agghiacciante.
Basterebbero gli orribili titoli di testa per rendersi conto del tenore del prodotto in questione, ma ciò che segue riesce comunque ad andare oltre ogni più infausta aspettativa, con atmosfera da videoclip low-budget, sceneggiatura folle, battutine da scuola elementare, fotografia tremenda e piena di svarioni tecnici, inquadrature e movimenti di macchina senza senso, un cast agghiacciante nel quale il povero Massimo Ghini sembra uscito da un'altra dimensione tanto è il dislivello. Pubblicità della regione Puglia ovunque, manco fosse J&B. Orrido.
Regista più per caso che per scelta, Vicino dimostra tutti i suoi limiti in questa pellicola che mischia senza criterio commedia e dramma. Inoltre la storia, in maniera molto equivoca, viene affrontata con i parametri dell'adolescenzialità, anche se qui siamo in età e problematiche che vanno ben oltre i 18 anni. Fotografia disastrosa e cast decisamente insufficiente. Vaporidis sempre più in uno stato di involuzione mentre Bosca non ha i numeri per essere protagonista e sopportare tutto il peso. Ghini benino ma ininfluente, nel voto complessivo.
Matteo Vicino prova ad affrontare il tema dell'omosessualità e delle coppie di fatto con una commedia che sostanzialmente non trova giovamento in quanto la sceneggiatura "osa poco". Le prove di Vaporidis e Bosca sono parzialmente sufficienti e in particolare la bravura di Massimo Ghini viene tenuta a freno e non rende quanto deve. Un'occasione mancata.
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Al film, nel ruolo di due stilisti gay, hanno preso parte anche Stefano Chiodaroli e Spyros Theodoridis. Quest'ultimo, di origine greca, è in realtà uno chef conosciuto da noi per aver vinto la prima edizione del talent show MasterChef Italia (2011).