Mediocre trasposizione televisiva dei due film di Fausto Brizzi, cerca di rinverdire i fasti dell '82 per quattro amici che si preparano alla maturità tra amori, litigi e varie storie di amicizia. Purtroppo si capisce fin dall inizio che il film è un accozzaglia di personaggi e storie mal scritte e mal interpretate da un cast veramente troppo sotto le righe. La regia è da telefilm più che da film per la tv e questo lo si nota sopratutto dai dialoghi, troppo scontati e ridicoli. Non bastano le canzoni di Venditti per fare un film!
Ha avuto un buon successo di pubblico, come si evince dai giornali. La ricetta? Semplice e sicura: attori giovani affiancati da altri meno (ed affermati), storiella esile ma coinvolgente (malgrado il solito imperante snobismo di massa) e richiamo all'anno che sconvolse il mondo del calcio italiano (e non solo). Amore, odio, scuola, esami, matrimoni... ce n'è per tutti i gusti. Un modo leggero leggero per una serata serena e spensierata. Buono.
Zeppo di incongruenze musicali, il telefilm non vale i film di Brizzi, né come cast (il Molinari è penosetto) né tantomeno come verve. Lo si vede senza problemi ma appare troppo forzato e, quel che è peggio, troppo scontato. Non c'era bisogno di un prodotto del genere, ci voleva uno sforzo maggiore nello scrivere sceneggiatura e soggetto.
Una miniserie riuscita, che riprende e riadatta le vicende dei due famosi film e ambienta il tutto nell'estate del mondiali 1982. Il ritmo è quasi sempre buono, la trama si segue con piacere e ci regala anche qualche momento inaspettato. Buona la prova del cast, in cui non rende come dovrebbe solo Enzo Decaro alias "la Carogna". Finale esagerato ma perdonabile. Se piace il genere studentesco è sicuramente apprezzabile. Non male, nel complesso.
Rispetto al poco gradevole capostipite si riconosce alla pellicola un'iniziale freschezza, un brio che tuttavia va morendo con lo scorrere dei minuti fino a giungere a un improbabile e pure stucchevole finale. Gli interpreti dal canto loro di pari passo con la storia perdono mordente e, nonostante un cast "ricco", non si riesce ad appassionarsi alle scorribande che restano sempre a metà fra il comico e il paradossale scontentando entrambi gli aspetti. A livello di ricostruzione storica si lascia al calcio l'unico punto fermo ruotandogli intorno senza troppa convinzione.
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DiscussioneColumbo • 26/05/11 18:19 Pulizia ai piani - 1097 interventi
124c ebbe a dire: Tomastich ebbe a dire: Zender ebbe a dire: il revival Anni Ottanta tira...
mi dovevano prendere me come attore, almeno pomiciavo con qualcuna
E' bastato che a Canale 5 trasmettessero l'ultima puntata dei Ris per far crollare il filmetto amarcordc anni'80, ispirato al film d'esordio di Fausto Brizzi.
E comunque Canale5 ieri sera ha risposto colpo su colpo mandando in onda il capolavoro "I liceali". Sublime!
Columbo ebbe a dire: Columbo ebbe a dire: Tomastich ebbe a dire: Zender ebbe a dire: il revival Anni Ottanta tira...
mi dovevano prendere me come attore, almeno pomiciavo con qualcuna
Eheheheh...soprattutto con l'attrice che interpretava Claudia, ma non so chi sia.
Miss Francesca Chillemi, I suppose. Peccato che, nel suo caso, l'equazione avvenenza-capacità recitative sia inversamente proporzionale. Cioè all'aumentare dell'una, decresce l'altra.
Fu Miss Italia qualche anno fa. Un "animaletto sano", direi.
DiscussioneColumbo • 27/05/11 10:22 Pulizia ai piani - 1097 interventi
Fu Miss Italia qualche anno fa. Un "animaletto sano", direi.
Ah, sanissima, direi. Peraltro, la signorina è il classico "specchietto per le allodole", in quanto è motivo di richiamo per un certo pubblico maschile (altro che interesse per gli anni 80). Le vengono concesse, infatti, alcune scene finte-sexy che si rivelano (come da copione censorio Rai) solo ridicole e irreali (avete mai visto una ragazza che esce semi-nuda dalla doccia con dei copricapezzoli). Assurdo!
DiscussioneCangaceiro • 27/05/11 12:36 Call center Davinotti - 739 interventi
Questa fiction, di cui ho visto distrattamente qualche brandello, mi è parsa chiaramente la fotocopia del film di Brizzi, da notare la comparsa di personaggi secondari come Salvi carabiniere e Riccardo Rossi professore che comparivano anche nella suddetta pellicola, un pò come per dire agli spettatori "Ma sì, tranquilli che siamo sempre gli stessi pure se non c'è Vaporidis!"
L'unica utilità della serie è confermare la cronica tendenza della rete ammiraglia Rai di guardare solo al passato per creare programmi o serie tv, una specie di inguaribile sindrome da torcicollo che a me sta stancando molto, pensiamo a Raccontami o allo strombazzato I migliori anni di Carlo Conti, portatore del nostalgico e un pò patetico mantra del "Noi che", quasi una nuova versione del "Si stava meglio quando si stava peggio".
Se poi leggo, da chi ha vissuto realmente gli Anni '80, che questa fiction nemmeno riesce a rievocarli in modo decente, inanellando anzi erroracci storici (questo successe pure al cinema con Brizzi) allora non c'è davvero nulla che funzioni.
Cangaceiro ebbe a dire: Se poi leggo, da chi ha vissuto realmente gli Anni '80, che questa fiction nemmeno riesce a rievocarli in modo decente, inanellando anzi erroracci storici (questo successe pure al cinema con Brizzi) allora non c'è davvero nulla che funzioni.
Mi aggancio a quanto dice Cangaicero per continuare la discussione.
Premetto che non ho visto la fiction in due puntate, quindi non posso parlarne, però non capisco il nesso tra errore storico e incapacità di rievocare un certo decennio.
Una pellicola come Sapore di mare è zeppa di errori storici, ma riusciva a rievocare a mia madre, che quegli li ha vissuti, i Sessanta.
Se non vado errato, Eco nelle postille al Nome della Rosa diceva che non tutte le citazioni presenti nel romanzo erano antecedenti all'anno in cui lo stesso è ambientato. Eppure, Il nome della Rosa non puoi riuscire a scinderlo dal suo contento medievale.
Markus non sottovalutiamo il valore della pellicola per la prossima serata trash...
DiscussioneZender • 28/05/11 08:06 Capo scrivano - 48843 interventi
Credo sia un discorso molto giusto, Tomas. In effetti non è detto che le inesattezze storiche (se hanno coumunque un senso e non siano un cellulare in mano a un gladiatore) non possano comunque contribuire a creare il giusto clima agganciandosi a ciò che a quell'epoca normalmente si riconduce nella memoria collettiva.
Columbo ebbe a dire: Fu Miss Italia qualche anno fa. Un "animaletto sano", direi.
Ah, sanissima, direi. Peraltro, la signorina è il classico "specchietto per le allodole", in quanto è motivo di richiamo per un certo pubblico maschile (altro che interesse per gli anni 80). Le vengono concesse, infatti, alcune scene finte-sexy che si rivelano (come da copione censorio Rai) solo ridicole e irreali (avete mai visto una ragazza che esce semi-nuda dalla doccia con dei copricapezzoli). Assurdo!
Peccato, sarebbe stato invece motivo di interesse sfruttare "l'animaletto" per scene più procaci, ma tant'è. Gli anni '70 (con le sue lunghe docce cinematografiche) sono purtroppo terminati da un bel pezzo.