Dopo il massacro dei genitori da parte di tre malviventi il giovane mezzosangue Max non ha che uno scopo: la vendetta. Classicone, di importanza storica per un canovaccio che ha figliato una caterva di film, compresi kung-fu movies e western nostrani (Da uomo a uomo, Il figlio di Django) giù giù fino a una certa sposa. La potenza del personaggio, la vigorosa prova di Steve McQueen e i maestosi scenari fanno perdonare la lentezza, la lunghezza, più di un baco di sceneggiatura. Imprescindibile
Max Sand vuole uccidere i tre assassini dei suoi genitori e li acchiappa uno alla volta. Ne vengono fuori tre film diversi (nell'episodio centrale sembra addirittura di vedere un anticipo di Papillon), perciò un film troppo lungo con diverse fasi stagnanti più della palude che circonda il penitenziario. Nel frattempo Max impara a sparare, a leggere e a giocare a poker. Le interpretazioni sono buone e i nomi in cartellone fanno fede alla loro fama, bella fotografia e musica notevole quando non esagera. Hathway ha fatto di meglio. Si può vedere.
Henry Hathaway dirige un film sulla vendetta, che vedrà il sempliciotto Max Sand (indottrinato e reso cinico dalla vita) trasformarsi nell'indurito Nevada Smith: un travaglio inevitabile che trasformerà l'animo ingenuo del protagonista facendone un uomo. Ma la vendetta restituisce il maltolto? Steve McQueen vola alto, dando prova di essere un grande attore. L'incipit ed il finale sono memorabili.
Grande classico western sul tema della vendetta (ripreso spesso pari pari da molti spaghetti), diretto con ottimo senso del ritmo dall'esperto Hathaway, che dà il meglio di sé nelle scene d'azione (ottimo lo scontro con Landau) e nel riprendere i paesaggi (persino quelli paludosi risultano affascinanti). McQueen è grande, ma anche i comprimari sono di grande spessore, soprattutto Keith e Malden. Ottimo.
Western sul tema della vendetta troppo lungo e dal commento musicale invadente. Riuscite le prime due parti, il film s'impantana leggermente nella sequenza della fuga dalla prigione: io avrei tenuto Landau per ultimo, ma inspiegabilmente gli autori si giocano per primo il miglior cattivo. Azzeccato il personaggio del commerciante di armi, interpretato da un misurato Brian Keith. McQueen qui è nel suo periodo più classico.
MEMORABILE: La prova a cui Malden/Fitch sottopone McQueen/Smith quando vuole capire se è o no Max Sand.
Un uomo trova i suoi genitori trucidati. Si ingegna per diventare uno bravo e poi si vendica. Film parzialmente deludente, con una trama zeppa di situazioni slegate tra loro e uno Steve McQueen insolitamente al di sotto del suo standard. Inverosimile pensare che possa essere un "ragazzo", come invece viene chiamato per tutto il film e che sia figlio di una squaw così giovane. Si è visto di meglio.
Avventure ben ritmate e sufficiente leggerezza in questo western classicamente basato sulla "vendetta dell'uomo solo", in cui McQueen recita la parte del giovane ossessionato/tormentato, insensibile anche al fascino femminile. Bei paesaggi, recitazione onesta, scampoli di divertimento e l'assenza di eccessiva violenza rendono il tutto gradevole e mai noioso. Comprimari con le facce giuste. Non eccelle nel mare magnum del genere, ma è lungi dallo sfigurare.
Per vendicare il brutale omicidio dei genitori, un giovane uomo, all'inizio molto ingenuo ed inesperto, si mette alla ricerca dei tre responsabili, rischiando di diventare egli stesso un malvivente simile a loro... Western classico su un tema ancora più classico, diretto con mano sicura da un esperto del genere, con splendidi paesaggi esaltati dalla fotografia di Lucien Ballard ed un cast lussuoso anche nei ruoli secondari, mentre il tallone d'Achille è costituito da una sceneggiatura non priva di smagliature e troppo costipata di personaggi e situazioni.
Western un po' atipico, nonostante la vendetta sia un classico del genere. Ma qui, inizio a parte, viene attuata in maniera più subdola. Il ritmo è discreto e il comportamento del protagonista rende il tutto piuttosto interessante fino all'epilogo, che sottolinea quanto certa feccia a volte meriti solo di soffrire. Bene il protagonista, ma anche i cinici assassini fanno la loro parte. Nota di merito per la ragazza, coinvolta suo malgrado nel piano di Smith e che lo farà vedere sotto una luce più sinistra.
MEMORABILE: La rapina per farsi catturare; "Io non voglio morire costretta a guardare la tua sporca faccia".
Ingenuo ragazzotto mezzosangue persegue per anni la vendetta contro cattivoni che gli hanno sterminato la famiglia. Alti e bassi in un film che può essere suddiviso in segmenti quasi indipendenti, legati tra loro dallo scopo del protagonista, un McQueen decisamente fuori ruolo. Hathaway riprende bene i paesaggi secondo i canoni del genere, ma non riesce a trasfondere la carica vitale e truce della vendetta in un soggetto abbastanza anemico, se non in un paio di situazioni. Malden ottimo sadico, Keith prigioniero di un ruolo stereotipato e poco credibile.
MEMORABILE: Il penitenziario all’aperto nelle paludi della Louisiana.
Henry Hathaway HA DIRETTO ANCHE...
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HomevideoDaniela • 4/11/19 17:18 Gran Burattinaio - 5943 interventi
La versione doppiata in italiano del film dura 128 minuti contro i 139 di quella originale.
Visionando la versione integrale, si osserva come a fare le spese dei tagli sono state soprattutto due sequenze: la flagellazione di Bill Bowdre (Arthur Kennedy) dopo il tentativo di fuga dalla prigione ed il lungo discorso tenuto al protagonista da parte del prete interpretato da Raf Vallone.