Un'errata interpretazione dell'ultimo Pasolini, che sfiora il falso storico presentando una versione privata del maestro avulsa alla realtà. Dà fastidio soprattutto il rancore col quale viene dipinto il poeta al centro del film. Peccato, perché trattasi di un'occasione sprecata per restituire al grande schermo (il regista si farà in parte perdonare successivamente con Un mondo d'amore) l'omaggio che almeno negli intenti Grimaldi si era proposto di fare. La regia è sui generis, il bianco e nero notevole ma non basta a coprire i difetti di un film come questo.
Presentato al Festival di Locarno, edizione del 12 agosto 1996, il film non ha trovato distribuzione italiana a causa della pessima accoglienza di critica e pubblico. Cervellotico e pretenzioso, Nerolio arriva a citare dal romanzo postumo di Pasolini (Petrolio, n.d.r.) l'importanza da attribuire al sesso, una delle poche parole che dovrebbe essere scritta con la maiuscola (in sostituzione di Dio). Blasfemo, dunque, e fissato sul ruolo centrale di una sessualità "diversa" che allontana la figura dell'intellettuale. Grimaldi realizza un brutto film, caratterizzato da tre episodi desolanti.
L'ossessione erotica di Grimaldi si maschera dietro a Pasolini alterandone l'identità. Con Pasolini, infatti, il film non c'azzecca nulla: non ne coglie la personalità, l'arte, l'impegno. Qui c'è solo un artista presuntuoso e arrogante, ossessionato dal sesso, che tratta a pesci in faccia tutti quanti lo circondano. Insomma, un'opera pretestuosa e presuntuosa, vuota e appiccicaticcia (basti pensare alla furbata della colonna sonora), che fa riferimento al lato "nero" del romanzo "Petrolio" fermandosi solo alle pagine sul sesso. Imbarazzante.
Film davvero particolare, infino squallido e attraversato da una cupezza che resta addosso anche post visione. Durante lo scorrere del film mi sembrava addirittura di assistere ad una versione intellettuale di Maniac, con il Pasolini di Cavicchioli (davvero somigliante al maestro in maniera impressionante) che si aggira di notte, tra spiaggie e ragazzi di vita. Lo stile di Grimaldi è quello di Rosa Funzeca e Le buttane, realistico e disturbante, a volte noioso ma mai banale. Il Pasolini di Grimaldi è talmente realistico da essere quasi doloroso.
MEMORABILE: La Degli Esposti che ciancia col figlio di cinema, condannando l'ultimo film del maestro (credo si riferisca al Fiore delle mille e una notte).
Troppo amore uccide, si sa e la fascinazione di Grimaldi per l'uomo Pasolini è così profonda e sincera che la distruzione pianificata di ogni ingiustificato ritratto agiografico ne è solo una diretta (e necessaria) conseguenza. Qui, tuttavia, finiscono i pregi: la piattezza di un soggetto tutto sommato risibile (che eleva al cubo alcune singole ossessioni del postumo e incompleto Petrolio) si somma a un senso dell'épater alla lunga stucchevole e mai realmente pungente. Mediocri anche gli attori, con l'eccezione di Piera degli Esposti.
Aurelio Grimaldi HA DIRETTO ANCHE...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
DiscussioneRaremirko • 13/10/14 00:01 Call center Davinotti - 3863 interventi
D'accordo con Buio Omega, sottolinerei la prova recitativa di Marco Cavicchioli, davvero elevatissima e perfetta, sia come presenza scenica, sia come dizione.
Raremirko ebbe a dire: D'accordo con Buio Omega, sottolinerei la prova recitativa di Marco Cavicchioli, davvero elevatissima e perfetta, sia come presenza scenica, sia come dizione.
Ho amato molto questo spigoloso "trattato pasoliniano" e insieme alle Buttane il capolavoro di Grimaldi
Non ho idea come sia (e sono curiosissimo) il Pasolini di Ferrara, ma questo di Grimaldi è stato come un doloroso pugno in faccia
Mentre il "biopic" giordaniano, seppur ben fatto e quasi "stoniano", mi ha annoiato parecchio.
DiscussioneRaremirko • 13/10/14 23:23 Call center Davinotti - 3863 interventi
Buiomega71 ebbe a dire: Raremirko ebbe a dire: D'accordo con Buio Omega, sottolinerei la prova recitativa di Marco Cavicchioli, davvero elevatissima e perfetta, sia come presenza scenica, sia come dizione.
Ho amato molto questo spigoloso "trattato pasoliniano" e insieme alle Buttane il capolavoro di Grimaldi
Non ho idea come sia (e sono curiosissimo) il Pasolini di Ferrara, ma questo di Grimaldi è stato come un doloroso pugno in faccia
Mentre il "biopic" giordaniano, seppur ben fatto e quasi "stoniano", mi ha annoiato parecchio.
Si, si, quotone; in rete pare che sia piaciuto solo a noi 2 però.