Tratto da una storia incredibilmente vera, anche se nel finale siamo al limite della favola, è un inno alla natura e al fatto che l'Uomo dovrebbe metterci lo zampino il meno possibile, anche quando le intenzioni sono buone (il salvataggio del cucciolo comporterà non pochi problemi, soprattutto quando la leonessa crescerà. A quel punto, il suo posto dovrebbe essere la savana). Poche pause, poca melassa e un buon ritmo, con una gattona che conquista al primo sguardo. Bene anche i due protagonisti umani. Da vedere.
MEMORABILE: Elsa viene liberata, ma non sapendo procacciarsi il cibo, tornerà pelle e ossa; L'attacco al facocero, che determina il suo svezzamento.
Bellissimo ricordo di quand'ero bambino, credo di aver persino pianto. L'ho rivisto grazie al recente dvd Sony e non ha perso nulla del suo fascino, che colpisce solo chi è cresciuto con un grande rispetto e ammirazione per la Natura (e perché no, anche in virtù di quei documentari così "edulcorati" - ma su questa cosa ci sarebbe da discutere seriamente e senza pregiudizi - della serie "True-Life Adventures" di Walt Disney...) e degli animali in libertà, soprattutto i felini. Lo metto accanto - anche se sembrano diversi - a Il grande ruggito.
Bellissimo, mi ha commosso (anche se, visto che si parla di animali, la cosa non risulta difficile). La natura ha le sue leggi, difficili da sostenere più che da comprendere, mentre l'uomo mette comunque i suoi sentimenti dinnanzi alle regole che non condivide o non capisce. Il rispetto per l'ambiente, per gli animali che vivono liberi, è un valore irrinunciabile e qui c'è una bella esposizione, senza eccessi ma senza troppi filtri. Ben girato, con attori capaci, da vedere con i bambini per insegnare loro che gli animali feroci, non sono mai cattivi.
Tratto da fatti reali, si presenta come un manifesto dell’amore per la natura. Girato senza effetti speciali (all’epoca poco c’era), mantiene intatto nel tempo (la mia visione precedente risaliva a 40 anni fa, in b/n) il proprio fascino e la capacità di trasmettere emozioni. Una vicenda narrata senza cali narrativi, non una parola o una scena di troppo. Un film semplice; la semplicità dei piccoli capolavori.
MEMORABILE: Elsa attende che la padrona-madre torni da Nairobi; Elsa, dopo una settimana nella savana, torna smagrita e con uno sguardo diverso.
Film praticamente perfetto. Tratto da una storia vera, valore aggiunto che documenta cosa significhi interferire con la natura sia come risulti difficile rimettere le cose a posto. Oltretutto dà un'immagine dell'Africa selvaggia (Kenia) molto veritiera, senza inutili esaltazioni, vissuta da due personaggi positivi e sensibili. Altra verità che emerge è quella degli zoo e si ha la perfetta sensazione della vita che conduce un animale selvaggio, più o meno rinchiuso, fuori dalla sua naturale realtà. Unica pecca: Elsa era la favorita; e le sue sorelle?
Leonessa verrà cresciuta da una coppia naturalista e poi riportata nella savana. Si nota il taglio documentaristico negli ambienti esterni e favolistico per il pubblico. Apprezzabile per le difficoltà di girare una storia con un felino adulto anche se il lato educativo non sempre è chiaro (dopotutto i cuccioli dei leoni vengono portati via dalla madre). Chiara la posizione contro gli zoo e contro la caccia non regolamentata. Discrete le riprese della flora keniana, anche se potevano essere più numerose.
MEMORABILE: Il latte ai cuccioli dato con la mano; I giovani leoni che devastano la casa; Il dialogo a suon di ruggiti tra il leone e la leonessa.
La storia vera della leonessa orfana Elsa e della coppia che se ne prese cura sin da cucciola, per poi rieducarla alla vita da predatrice. Avventura per famiglie commovente e ottimista, ma non troppo sdolcinata (accanto alle pronosticabili scenette di giochi e disastri casalinghi trovano spazio scene documentaristiche di caccia e di lotta, senza contare un incipit con attacco mortale da animal-horror). Travers e la McKenna (sposati anche nella vita privata) reggono bene i loro ruoli, ma le vere star sono i leoni, perfettamente a loro agio fra gli umani. Meritato l'Oscar alle musiche.
MEMORABILE: La ragazza uccisa fuori campo col sangue che scorre nel torrente; La carica di elefanti; Il primo tentativo di caccia al facocero; Elsa diventa mamma.
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La dura legge della savana Elsa è morta di malattia, alle quattro di mattina, tra le braccia del suo amorevole padre umano. Aveva contratto un virus, forse a causa della debilitazione dovuta alla difficile vita in natura.
Giustizia, questa sconosciuta Nella vita reale, il difensore dei leoni e "padre" di Elsa ha concluso la sua esistenza crivellato di colpi dai bracconieri. Per la serie, sono sempre i migliori che se ne vanno...e spesso con l'aiuto dei peggiori.
MusicheZender • 22/02/12 19:50 Capo scrivano - 48848 interventi
Sempre bellissimi Lucius, mi vedo costretto ad appiopparti altri 5 punti. Inevitabile... :)