Un titolo simpatico, che occhieggia al più celebre ITALIANS e ne propone una variante tutta partenopea, popolata dalle "seconde linee" della comicità locale (Rizzo, Paone, Casagrande...) e di qualche nome più "nazionale" (Roncato, Ceccherini...). Sotto l'egida di Luciano e Sergio Martino (presenti come soggettisti e sceneggiatori) Luigi Russo dirige però una commedia davvero scarsa che il più delle volte sembra lasciare i protagonisti a briglia sciolta per la mancanza di una vera sceneggiatura. Al centro delle vicende la famiglia del "donnaiolo" (relativo) Maurizio Casagrande, turbata...Leggi tutto dall'arrivo in città del loro lontano zio trasferitosi in Argentina (Giacomo Rizzo), cieco e con maggiordomo al seguito. Pare sia ricchissimo e gli si piazza in casa a pernottare (si capirà poi perché). Intanto il figlio strimpellatore (Renato Paioli) conosce una splendida straniera di passaggio (Nina Senicar) e il nipote di Scandicci (Ceccherini) dà una mano allo studio dentistico dello zio. A margine (unico episodio sé stante se si escludono gli intervalli con Nando Paone vigile urbano) Andrea Roncato preside che cerca di abbordare l'insegnante sexy: break velocissimi e terribili. Comicità all'insegna del più puro riciclaggio (la tisana afrodisiaca, il filmato che finisce su internet, l'amante gelosa e così via) con innesti pierineschi (il cane che scoreggia), regia latitante e ritmo inesistente. Gli attori sono delle vecchie volpi, ma di certo non basta…
Pietosa pellicola fuori tempo massimo, che ricicla gag già vecchie quando erano state partorite in passato. Il tutto è poi condito con le solite becere situazioni create da equivoci e da personaggi triti, come il padre di famiglia (dentista) che cornifica la moglie e l’immancabile mariuolo (lo “zio”) raggiratore di polli. Ceccherini e Roncato sono ormai alla frutta; e più si procede con la visione, più ci si domanda cosa spinga un produttore a finanziare queste operazioni senza speranza. P.S. La colonna sonora è degna dei Puffi. Insalvabile, con giusto un paio di battute quasi decenti.
MEMORABILE: Le origini dello "zio" secondo l'autista: "Alta Toscana". E il dentista: "Basso Lazio?". "Trastevere". "Garbatella"; "Tua mamma non mangia, bruca".
Che Sergio Martino (sceneggiatore del film) abbia ormai perso lo smalto di un tempo lo aveva già dimostrato L'allenatore nel pallone 2, ma qui si è proprio superato (in peggio!). Una storia che fa acqua da tutte le parti, che cerca di riesumare la commedia sexy senza divertire né coinvolgere, girata malissimo dal regista esordiente e con un'idea dei personaggi vecchia appunto di almeno 30 anni. Casagrande è bravo ma poco può, Ceccherini è inutile, Roncato sprecato (per non parlare di Paone che appare per due minuti!). Da evitare.
Commedia indecente ambientata nella bellissima Baia. La storia sfrutta figure che troviamo spesso nelle commedie italiane come il marito donnaiolo, l'amante gelosa, la bella straniera e il finto parente ritornato dall'America. Le gag che fanno ridere sono davvero poche e anche la regia in alcune situazioni è di scarsissimo livello. Mezzo pallino in più solo per la presenza di alcuni grandi attori nel cast (Maurizio Casagrande, Nando Paone, Giacomo Rizzo, Nunzia Schiano...).
Quando ti accorgi d'aver riso di gusto solo quando un cane scoreggia fragorosamente, ti rendi conto che qualcosa non ha funzionato nella messinscena, che definire misera è un eufemismo. Qualche nome noto al grande pubblico c'è, ma è al servizio di una pellicola di una puerilità d’idee imbarazzante penalizzata oltretutto da una regia assente che prevede improvvisazioni (il “buona la prima” - errori compresi - regna sovrano). Insalvabile sotto tutti i punti di vista.
Remake de L'infermiera di notte fuori tempo massimo, con un plot poco ispirato e senza la genuinità e l'erotismo dell'originale. Nessuna battuta divertente e una regia inconsistente (si rimpiange Laurenti!) che ammazza il (pur nullo) potenziale comico con la sua ignoranza dei tempi comici (di attori decenti neanche a parlarne). Finale assurdo con spiegone infinito per chiudere tutti i nodi narrativi e considerando che la cosa più divertente è il cane scorreggione c'è di che piangere.
Film atroce, non valido neanche per una rivalutazione trash. Situazioni banalissime, intrighi sceneggiati male, regia debolissima, battute di basso livello, scene montate a caso: non si salva proprio niente. La cosa peggiore sono le scene tra il giovine e Nina Senicar che sembrano uscire direttamente da una telenovela. Esposizione di corpi femminili ma son molto meglio i filmacci di Serie B alla Lino Banfi e Alvaro Vitali, nei quali almeno sapevi che l'unico obiettivo era quello. Da evitare.
MEMORABILE: "Vedi hombre". "No, vedo benissimo".
Luigi Russo HA DIRETTO ANCHE...
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Ragazzi sul forum,questo film viene attribuito a Luigi Russo, noto regista di tante belle pellicole erotiche anni '70, mentre in realta' trattasi di omonimo, evidentemente ben piu' giovane!
Hai ragione Kaciaro. Grazie della preziosa segnalazione. Zender sistemerà l'errore.
Ancora grazie.
DiscussioneZender • 16/03/12 18:18 Capo scrivano - 49241 interventi
Ehm, ma non è un errore. Non è che il film viene attribuito a Luigi russo, E' di Luigi Russo. Se si chiaman Luigi Russo tutti e due prendetevela coi genitori...
Zender ebbe a dire: Ehm, ma non è un errore. Non è che il film viene attribuito a Luigi russo, E' di Luigi Russo. Se si chiaman Luigi Russo tutti e due prendetevela coi genitori...ma infatti non e' che sia questo gran problema basta fare 2 schede