Vicissitudini di alcune persone intorno alla festa della mamma. Garry Marshall colpisce ancora! Ancora un film che trabocca zucchero da tutte le parti, con situazioni troppo buoniste per essere credibili. Eppure nell'America di Marshall tutto questo accade, per la sventura degli spettatori che sanno già cosa aspetta loro alla fine. Cast stellare ma film già visto (Appuntamento con l'amore, Capodanno a New York) e quindi evitabile.
Non è male perché a fronte di un finale esageratamente zuccheroso (orripilanti titoli di coda compresi) propone comunque un discreto ritmo e due o tre sequenze che fanno sbellicare. Fotografato alla meglio, la sceneggiatura non brilla per profondità ma è sufficientemente curata; per le attrici non si tratta di parti memorabili ma nel complesso girano abbastanza bene, creano empatia.
Dopo il San Valentino e il Capodanno, il regista Garry Marshall dedica un’altra commedia corale ad una festività riunendo come nelle altre occasioni un cast di volti noti ma non aumentando la “consistenza” artistica del prodotto. Le storie che si incrociano tra loro sono banali vicende familiari legate ovviamente alla figura materna, accomunate da toni sdolcinati e gravate dall’inevitabile lieto fine. Gli attori si impegnano per il minimo sindacale e prevale la recitazione “di mestiere”. Evitabile.
Se una commedia annoia, è una commedia fallita. Le forzature, le banalità e le carenze della sceneggiatura pregiudicano l'intero lavoro, al quale neppure il miglior cast del pianeta potrebbe rimediare. Appuntamento con l'amore (che già non brillava) poteva adeguatamente bastare e invece è stata creata una trilogia: sono i misteri del cinema; del resto, Garry Marshall è sempre sembrato un po' sopravvalutato. In Italia neanche si sono sforzati di tradurre il titolo in "Festa della mamma", e non dico altro…
Marshall ripropone ancora la formula dei suoi ultimi film, stavolta con un po' di verve in meno e con storie intrecciate in modo banale, ma il tutto rimane gradevole. Si sorride spesso, con le situazioni comiche che funzionano più di quelle seriose e con la Aniston e la Hudson come sempre perfette per i toni brillanti della sceneggiatura (mentre la Roberts appare un po' ingessata in un ruolo poco riuscito). Qualche sfasatura temporale tra i segmenti verso la fine, alcune lungaggini ma nel complesso non male.
Un'opera in pieno stile Marshall, sorretta da buoni sentimenti e da una sceneggiatura molto "liberal" evidente soprattutto nello scontro con i genitori di chiaro stampo conservatore (per non dire repubblicano). Scorre leggera senza troppi sussulti emotivi e senza battute davvero memorabili; il lato più radanciano è affidato a Sudeikis (il rap alla festa) nonostante un ruolo più serio e malinconico del previsto. Cast femminile che rappresenta il gotha della bellezza di almeno un paio di lustri fa (Aniston, Roberts, Hudson e Garner), ma il tempo è tiranno: da teen idol a madri!
MEMORABILE: Il video della Garner al marito (Sudeikis); Il carro; L'incidente con il distributore automatico.
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Mauro ebbe a dire: E' scomparso il regista Garry Marshall, celebre per aver firmato "Pretty Woman"
Mi spiace, di lui ho apprezzato molto Spiaggie, e da secoli (da noi non e mai uscito) stò cercando (in italiano ma la vedo ardua) la commedia/thriller/sexy Exit to Eden