Le creature - Film (1966)

Scrittore si trasferisce con la moglie (muta dopo un incidente d'auto) in un villaggio: presto la realtà della fauna cittadina e la florida finzione del romanziere si intersecheranno senza soluzione di continuità. Una Varda troppo concettuale ragiona con profondità ma troppo incerto (e alfine pomposo) sperimentalismo sui cortocircuiti della narrazione, perdendo la magica fluidità di Cleo in un avvitamento citazionista (da Bergman a Don Luis) pretestuoso, per quanto non ostentato. Piccoli giostra comunque con la sua impavida presenza, mentre la Deneuve è bellissima pur se ornamentale.

Rispetto ad altre opere della Varda, questa è permeata di profonde inquietudini che allignano un po' ovunque ma aumentano col procedere della storia. Il coinvolgimento è buono e, ovviamente, aumenta nella seconda parte quando inizia la partita, che ne ricorda un'altra ben più celebre, che ha un evidente fascino sebbene a un certo punto diventi un po' ripetitiva. Peccato per un finale prevedibile che non ha il coraggio di spingere sul pedale della cattiveria. C'è chi lo troverà ludicamente fine a se stesso, ma non si può dire che manchi di interesse.