Due amici medici che hanno fatto opposte scelte di vita si ritrovano in Africa, raggiunti dalla moglie di uno dei due. Dopo Figli delle stelle, il regista Lucio Pellegrini torna con una gradevole commedia che (insolita e benvenuta novità per un film italiano) esce dai confini geografici patri e viene ambientato in un Africa decisamente poco turistica. La sceneggiatura caratterizza bene i personaggi e gli attori interpretano al meglio i propri ruoli. Buona la fotografia che "sfrutta" al meglio gli splendidi paesaggi africani.
Discreto film di Pellegrini che dimostra un certo talento, ma mal sfruttato. Dico questo perché la sceneggiatura, così come i dialoghi, sono sopra la media per il genere e la fotografia genuina avvalora il prodotto. Ma il soggetto, pur arguto e a tratti "diverso" dai soliti clichè, viene svilito da scelte infelici come l'introduzione di personaggi macchiettistici, una recitazione del cast solo passabile e un finale così così. La regia è professionale, ma anonima e un poco raffazzonata; alla fine resta la sensazione di un film riuscito a metà.
Film a due facce: bella la fotografia e le scene girate in un'Africa davvero poco nota al grande schermo, banale l'intreccio dei rapporti sentimentali tra i tre protagonisti. Il personaggio di Favino è un po' troppo eccessivo anche se, ammetto, fa ridere in più di un'occasione. Una commedia che scorre via divertendo ma senza lasciare il segno.
Film veramente scontato, prevedibile e spesso irritante. Alla fine sono arrivato per onor di cronaca e per ammirare la bella fotografia dei paesaggi africani, ma la continua serie di luoghi comuni tanto cari a noi italiani proprio non li ho digeriti. Il medico che prende tangenti per le valvole difettose, l'amico che va in africa per fuggire, la fidanzata stonata che non si decide... Per la parte africana mi è venuto in mente il ben più modesto Muzungu di Giobbe Covatta, che tocca il cuore quanto questo fa girar le scatole.
Il classico intreccio amoroso, in salsa africana, frammisto a malasanità romana e volontariato. Una narrazione in cui i personaggi sono discretamente tratteggiati nonostante lo sviluppo narrativo conduca ad esiti lievemente scontati. Bravo Favino, suscita anche qualche sorriso, efebica la Puccini e inutilmente idealista Accorsi.
La prima parte del film è, tra qualche buonismo, abbastanza accettabile; il problema sopraggiunge quando entra in scena la Puccini (per chi scrive una delle peggiori attrici italiane in circolazione) e il livello del film cala impietosamente rimestando tra il tragicomico e la commediaccia sentimentale; insomma, un disastro. La scena del litigio tra Favino e Accorsi vale, alla fin fine, tutto il film, anche perché dopo quella si va verso un finale che, solo vagamente cattivello, sembra un tantino posticcio. Per contro, Africa fotografata benissimo.
Ogni tanto il cinema italiano si ricorda di essere tale e di essere stato "l'inventore" della sottile commedia a tinte drammatiche. Pellegrini non è un regista che propriamente amo ma devo riconoscere che questa volta mette a segno un buon colpo. Merito anche di una sceneggiatura che funziona (coadiuvata da un ottima fotografia) e che svela i personaggi solo negli ultimi minuti. Stupefacentemente in parte i due attori principali, con Favino quasi in stato di grazia. Il finale cinico oltremisura è un'altra chicca di questo micro capolavoro.
I dottori Favino e Accorsi in terra africana se la cavano proprio bene. La pur stereotipata vicenda di soccorso umanitario (con tanto di ospedale da campo) raggiunge l'obiettivo di instillare nello spettatore una sorta di empatia coi protagonisti. Ci si appropria delle emozioni che sorgono dalla quotidianità (bimbi lebbrosi, suore in povertà assoluta, luce equivalente a lusso...) e ci si immerge nella storia, che si spera non termini presto. I due mattatori dell'incipit meritano, la Puccini un po' meno. Gran bel film.
MEMORABILE: "Cosa ci fa una donna affascinante come lei in un posto come questo?". "Sono la moglie del padrone di casa".
Menage a trois in un angolo d'Africa: Favino, Accorsi e la Puccini sono bravi a interpretare una scrittura che rende tutto piuttosto soft, nonostante la tragicità della situazione di un campo di medici volontari nel nulla. Anche il finale sorprende piacevolmente deviando quanto basta dal prevedibile. Insomma, una commedia per trascorrere piacevolmente cento minuti davanti al televisore; manca volutamente un po' di profondità, ma almeno non si rischia di cadere in stucchevoli situazioni tipiche del genere.
Commedia italiana piuttosto riuscita che vede tre protagonisti ben caratterizzati e in parte. Belle le desolate e assolate location africane. Il finale piuttosto cinico mi è piaciuto, così come il rapporto di amore/odio tra i due protagonisti maschili; Favino è divertente, Accorsi troppo idealista ma saprà rifarsi. Musiche anonime, a parte la canzone tristissima di Battiato, si dimenticano in fretta, mentre la bella Puccini senza dubbio rimane ben impressa nella mente.
Commedia che promette molto nella prima parte ma poi si sviluppa in maniera prevedibile, senza un vero approfondimento dei personaggi e con una svolta finale quasi da "heist movie" poco convincente. Peccato perché Favino e Accorsi sono una bella coppia e divertono in più di un'occasione, soprattutto il primo in un personaggio a lui congeniale. L'ambientazione africana è ben sfruttata, evitando i soliti paesaggi cartolina e la regia veloce, ma la sceneggiatura non è all'altezza. Pessima la Puccini.
In una splendida cornice africana si raccontano le storie di tre amici: due medici e la moglie di uno di loro. Luca (Stefano Accorsi) fa il volontario in un ospedale in Kenya, Mario (Pierfrancesco Favino), suo ex collega, lo va a trovare per dargli anche una mano. Poco dopo li raggiunge Ginevra (Vittoria Puccini) ed ecco che nel riunirsi emergono gelosie e tradimenti. Il film è girato molto bene da Lucio Pellegrini; bravi i tre attori protagonisti, molto buona la sceneggiatura che lentamente ci porta a un finale a sorpresa. Piccola parte per Ivano Marescotti.
Due colleghi e amici medici si ritrovano in Africa per motivi differenti. Analizzata la diversità caratteriale tra i protagonisti e quella ambientale, non è che resta molto da raccontare. Per ravvivare la sceneggiatura si inserisce dapprima il ménage a trois e poi la truffa in Italia. La questione morale scompare presto e i colpi di scena finali risultano inverosimili. Favino ha una punta di romanesco di troppo e Accorsi si fa notare solo all'inizio; nota per la Filippi nel ruolo più centrato del film.
MEMORABILE: La ferita per ricordarsi; Il pacco di banconote; I pezzi presi dalla moto.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Disponibile in edizione dvd dal 24/08/2011 per Medusa Video:
DATI TECNICI
* Lingue Italiano
* Sottotitoli Italiano n/u
* Schermo 2.35:1 Anamorfico 16:9
* Audio Dolby Digital 5.1
* Contenuti Commento di Lucio Pellegrini e Walter Fasano , Backstage , Scene tagliate , Lost in promotion , Trailer , Interviste .