Bonifacio chiama a sè La Grandi e Brandon per questa storia di tradimenti, vendette e soprattutto... soldi da intascare. Il regista rende omaggio al classico di Martino Lo strano vizio della signora Wardh infarcendolo di tanto erotismo e presunti colpi di scena. Ma, a parte le gioie dei senoni della primadonna (sempre in calze velatissime, questione di sponsor o di malcelato feticismo?) e un coup de théatre in materia di gusti sessuali, l'intento emulativo non riesce appieno. Resta comunque più che sufficiente...
La trama non sarebbe male, molto simile a quella de Lo strano vizio della signora Wardh, con aggiunta di trauma adolescenziale della protagonista, però la regia è approssimativa a dir poco, le scenografie orribili, gli esterni squallidi (Bulgaria...). Imbarazzante la recitazione della Grandi, impacciata nel parlare dalle labbra gonfiate e nel muoversi da cosce possenti. Bonifacio non mette in scena gli omicidi, in compenso ci dona un paio di scene di sesso francamente da sbadiglio. Evitabile.
MEMORABILE: Il balletto della Poggi nel night, tecnicamente ben eseguito (credo non dalla Poggi, ma da una controfigura, ballerina professionista!).
Si parte bene con un incubo psicanalitico e sanguinolento che fa venire in mente Una lucertola con la pelle di donna; poi si prosegue con un brutto remake de Lo strano vizio della Signora Wardh (il soggetto è a firma Gastaldi) ove si sorvola sugli omicidi e si abbonda in scene di sesso soft-core tipicamente Anni Novanta. Eccettuata la Bolkan, gli altri attori non sembrano prendere la cosa sul serio, tanto che persino Brandon appare svogliato; e svogliata è pure - incredibile visu - la fotografia dell'esimio Kuveiller. In compenso, funzionali in più di un'occasione le elementari musiche di Rossetti.
Non basta mettere assieme due sex symbols per realizzare un thriller erotico. La Grandi riempie lo schermo con la sua eccessiva bellezza ma con una recitazione che latita, Ferrara (che aveva già mostrato le sue "doti" nascoste in Mon bel amour) se la cava, ma il contesto della misera sceneggiatura, con la scarsa prova del cast e la totale assenza di stimoli visivi e concettuali, ne fa un film piatto e banale. Evitabile.
Il non originalissimo soggetto è del grande Ernesto Gastaldi. La messa in scena, di stampo para-televisivo, patinata e aggravata da velleità "artistiche" è di Antonio Bonifacio. La prima mezz'ora è noiosissima e pasticciata. Poi, più o meno, il film prende un po' di ritmo, si lascia seguire, se non altro per la curiosità di scoprire chi sia il maniaco. La recitazione di Daniela Poggi è da antologia del trash, il resto del cast se la cava appena un po' meglio. Importante: tutte le scene erotiche sono prive anche solo di un minimo di sensualità.
Da un soggetto di Gastaldi (che si ispira al mitico Lo strano vizio della signora Wardh) e da un cast di vecchie glorie del nostro cinemabis forse era lecito aspettarsi qualcosa di più; ma d'altro canto il film, per essere del '95, dimostra che c'erano ancora i mezzi per tenere in piedi il thriller all'italiana in modo decoroso, seppur non eclatante. Buoni momenti vengono purtroppo un po' affossati da un secondo tempo piuttosto confuso, che cerca il colpo di scena senza il necessario mordente. Latita anche l'elemento splatter. Appena discreto.
Assolutamente un disastro, film da evitare con cura (uno di quelli che sarebbe meglio non aver girato). Esilissima trama thrilling buttata lì con un pretesto per qualche scena erotica (ma non aspettatevi chissà cosa), recitazione pessima con regia che spesso per fare metraggio allunga il brodo con cose assolutamente inutili. Spiace vedere la Bolkan (anche se oramai a fine carriera) in produzioni squallide come queste.
Noioso fino alla morte. Un cast di buoni attori (Ferrara, la Bolkan), rovinato da un soggetto banalissimo, scene di omicidi ridicole, personaggi che sembrano infilati a forza (la ballerina alcolista). Fotografia passabile, esterni discutibili. Giudizio finale: due pallini tenendosi molto larghi. Non do di meno altrimenti sarebbe paragonabile all'orripilante Delitto passionale, di un anno prima, sempre con la Grandi.
Molto brutto. Dopo un promettente e inquietante inizio, il film scende sempre di più nei peggiori abissi del trash; basta solo dire che in confronto Appuntamento in nero (sempre dello stesso regista) è Profondo rosso. La Grandi non offre una delle sue interpretazioni più memorabili, cast maschile atroce (salvabile in parte solo Brandon); meglio quello femminile (ottime Poggi e Bolkan). Pochi omicidi con quasi zero sangue abbassano ancora di più il livello, simpatico il colpo di scena finale, ma il film rimane veramente terribile.
Il riferimento sono i classici del thriller italiano dei decenni precedenti, Lo strano vizio della signora Wardh in primis, ma anche Le foto proibite di una signora per bene. Il risultato, se confrontato con i suoi illustri predecessori, è però abbastanza deludente. Colpa di una sceneggiatura frettolosa e approssimativa in cui abbondano troppi elementi inverosimili e di una recitazione deludente. Si salva la Bolkan, partita da Patron Griffi e Petri e tristemente finita in questa e altre consimili sottoproduzioni.
Un trauma infantile ossessiona una donna, che per cercare di eliminarlo torna nella sua città natale. Thriller di basso livello, pur avendo una sua logicità nella trama. Suspense e tensione toccano lo zero: ci si annoia. Non merita di essere consigliato agli amanti del genere. Discreta la colonna sonora. Recitazione davvero deludente. Mediocri regia e fotografia.
Olga è una donna che ritorna nel suo passato doloroso in cui viene continuamente minacciata e attentata di morte. Chi ha motivo di farla fuori? Giallo anni 90 di poche pretese, se non quella di portare in cartellone la bellezza matura di Serena Grandi, che qui recita per lo meno con la sua vera voce. Il finale è al limite del ridicolo, ma tutto sommato il film si lascia dare un’innocente occhiata. Per i nostalgici di un filone oramai decisamente allo sbando.
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HomevideoZender • 22/06/13 16:19 Capo scrivano - 48904 interventi
Non discuto sulla qualità, ma sul fatto che venga da una vhs. E' sempre difficile stabilirlo. Magari è semplicemente un brutto master, come capita spesso.
Zender ebbe a dire: Non discuto sulla qualità, ma sul fatto che venga da una vhs. E' sempre difficile stabilirlo. Magari è semplicemente un brutto master, come capita spesso.
Si infatti propendo proprio per il discorso del master scadente, peccato visto che è l'ultima da protagonista fin ora della Grandi, e anche come extra mi aspettavo un intervista di lei, peccato ma il film e riuscito e non e malaccio, poi io sono abbastanza di parte visto che sono un fan delle Serena nazionale.
Purtroppo è davvero un riversamento da vhs. La cosa più strana, però, è che ho su dvd-r un riversamento fatto dalla vhs Deltavideo e si vede molto meglio del dvd originale!
HomevideoZender • 24/06/13 17:10 Capo scrivano - 48904 interventi
Ma io mi chiedo, John: come si fa a sapere con certezza che è un riversamento da vhs? Da cosa lo capisci? Non mi è mai stata chiara questa cosa.
Beh, come dire... è la qualità visiva generale che balza subito all'occhio. Appena ho tempo posto 2 screen comparativi del dvd e del riversamento della vhs.
HomevideoZender • 24/06/13 18:01 Capo scrivano - 48904 interventi
Sì, su quello non ho dubbi. Ma intendo dire: come si fa a riconoscere un pessimo master o un riversamento da chissà cos'altro (magari pure da tv, come si è visto di recente) da un riversamento da vhs? Come si fa a dire con certezza che la fonte è la vhs? E' questo che non capisco.
John trent ebbe a dire: Purtroppo è davvero un riversamento da vhs. La cosa più strana, però, è che ho su dvd-r un riversamento fatto dalla vhs Deltavideo e si vede molto meglio del dvd originale!
Quoto tutto John come dicevo ad inizio del thread.
La qualità e veramente pessima proprio come un mero riversamento da una vhs in stile casalingo (per la serie se lo facevo io a casa veniva meglio!).
Se hai la vhs John posta pure i due screen per un confronto, io la vhs non ce lo, cosi si potranno facilmente vedere le differenze cioe nulla.
Zender ebbe a dire:
Sì, su quello non ho dubbi. Ma intendo dire: come si fa a riconoscere un pessimo master o un riversamento da chissà cos'altro (magari pure da tv, come si è visto di recente) da un riversamento da vhs? Come si fa a dire con certezza che la fonte è la vhs? E' questo che non capisco.
Zender vedi non sono il solo a dire che il dvd e una porcheria (io lo comprato solo perchè grande fans della Grandi che fù ossia vintage) per il resto il tutto e confezionato con "arte casalinga" ma torno a ripetere che sul fatto che il master di partenza sia mediocre hai ragione.
HomevideoZender • 25/06/13 07:35 Capo scrivano - 48904 interventi
Io non ho mai detto che il dvd non sia fatto male o si veda male. Ho solo chiesto come si fa a riconoscere un riversamento da vhs rispetto a un riversamento da un brutto master o da altra brutta fonte, perché non mi è chiaro.
Come si può notare il master dvd è croppato in alto e in basso e i colori sono più saturi.
Per quanto concerne la qualità mi sembra migliore quella della vhs...
Diamine è vero John, è molto meglio la vhs del dvd! Pazzesco infatti il dvd ha colori troppo forti, lo notavo anche io oggi riguardando il film. Diamine spendevo meno e prendevo la vhs:((