«La "ragazza di Bube" se ne è andata, con i suoi 85 anni. E' morta questa mattina all'ospedale fiorentino di Ponte a Niccheri dove era ricoverata da una settimana Nada Giorgi, l'amica dello scrittore Carlo Cassola che ispirò il celebre romanzo pubblicato da Einaudi, che nel 1960 vinse il premio Strega.
Nada era la Mara Castellucci del romanzo, ma contro la storia così come l'aveva raccontata lo scrittore Carlo Cassola, lei non smise mai di lottare. Non accettava che il suo Bube, nel romanzo Arturo Cappellini, nella realtà Renato Ciandri, fosse descritto come il colpevole del duplice omicidio maturato nell'ambiente partigiano nel 1945 a Santa Brigida (nei pressi di Pontassieve) quando venne ucciso, in seguito a una lite, un maresciallo dei carabinieri e suo figlio.
"Lei - spiega Massimo Biagioni, scrittore toscano che ha raccontato nel libro "Nada, la ragazza di Bube" (Edizioni Polistampa), la verità di quegli anni secondo questa donna - non ha mai smesso di gridare al mondo quanto suo marito fosse innocente. Invece fu condannato per duplice omicidio, fatto espatriare dal Pci e poi acciuffato in Francia dall'Interpol e portato in carcere ad Alessandria dove si sposò con Nada. Scontò 14 anni di galera". Quando uscì lei era lì ad aspettarlo, fecero un figlio, Moreno che oggi ha 50 anni. Il marito di Nada (il Bube di Cassola) cercò faticosamente di tornare alla vita normale, non amava parlare più di quel passato, ma quando morì, Nada ricominciò a combattere contro le fantasie del romanzo di Cassola e contro la sovrapposizione fra Nada e Mara (la protagonista nella finzione): "Le dava fastidio non soltanto che Bube nel romanzo fosse colpevole dell'omicidio, ma anche che si lasciasse immaginare al lettore che lei avesse avuto una storia con un altro uomo, Stefano. Conobbe il marito che aveva 16 anni e da allora visse per lui ogni istante della sua vita" conclude Massimo Biagioni.»
(La Repubblica - Firenze - 24 maggio 2012)