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TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/06/22 DAL BENEMERITO HERRKINSKI
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Herrkinski 22/06/22 04:57 - 8052 commenti

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Una trama di stampo prettamente hitchcockiano, ma anche reminiscente del primo Polanski (da Repulsione a L'inquilino), il tutto calato nel filone dei serial-killer; la scelta di girare a Bucarest è il punto di forza del film, con le sue particolari architetture che donano un'atmosfera a tratti spettrale, oltre a essere un escamotage per aumentare il senso di solitudine della protagonista. Resta comunque uno slow-burner girato con una certa eleganza che tende a metter dubbi allo spettatore per tutta la durata, per poi chiudere con un finale thriller improbabile, per quanto efficace.

Schramm 29/06/22 11:14 - 3490 commenti

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E se le finestre fossero due? E se non fossero finestre, ma specchi? Di nuovo dalle parti della criptometafora schopenhaueriana della realtà che può determinarsi solo previo osservatore, della compenetrazione tra osservatore e osservato. Bando a olio di semiotiche varie, sappiamo da quel dì che il peggio per un paranoico è scoprire che la realtà è proprio come la sospetta, per cui affannarsi a tramortire con dubbi e controdubbi non attacca. Tipicissimo caso in cui tutto ha fine proprio quando il film inizia a farsi coinvolgente, quasi bello. Imparare a esserlo quei 70' prima no, eh?

Lupus73 10/07/22 16:11 - 1483 commenti

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Una coppia si trasferisce in Romania (per metà terra di origine di lui), ma lei inizia a venir osservata da un tizio, e le raccapriccianti news del tg non aiutano: manie di persecuzione o realtà? La pellicola si muove su questa linea sottile, corredata da confezione elegante e bilinguismo dei dialoghi (locali e anglofoni), rivelando solo alla fine il nocciolo della questione con un finale cruento che se vogliamo ha poco di verosimile date le dinamiche, ma che riesce comunque nella sua efficacia a dare uno slancio risolutore alla sceneggiatura dalle forti tinte/atmosfere polanskiane.

Nick franc 8/09/22 20:57 - 507 commenti

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La Onuko cerca di modernizzare un soggetto ormai logoro con echi di Hitchcock e Polanski trasportando l'azione in una solitamente poco utilizzata Bucarest, ma il film non convince del tutto: la prima parte fatica a ingranare e il colpo di scena finale (neanche troppo sorprendente) è servito in modo improbabile e plausibile. Il film non è tuttavia privo di punti a favore: la Monroe è brava e bella, la faccia di Gorman è perfetta per il ruolo, la tensione della seconda parte è costruita benino e la colonna sonora è valida. Non fondamentale ma sicuramente guardabile.

Rambo90 16/09/22 14:44 - 7659 commenti

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Da Hitchcock a Polanski, niente che non sia stato già visto al cinema. Con l'aggravante di un ritmo non propriamente effervescente che dopo una prima parte stuzzicante fa affondare molto interesse nella noia. La Monroe è comunque brava e tiene la scena, così come la fotografia e la regia sanno creare un piacevole gusto retrò anni Settanta. Poca carne però al fuoco e il film probabilmente verrà dimenticato poco dopo la visione.

Reeves 18/09/22 10:44 - 2152 commenti

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Bel thriller che mette insieme una serie di luoghi comuni di questo genere ma lo fa con eleganza ben supportato dagli attori e soprattutto da una cornice inconsueta come la Romania, dove si svolge tutta l'azione. L'attrice protagonista porta un cognome importante ed è molto brava, pesa su di lei quasi tutto il film ma sa come comunicare i suoi incubi agli spettatori. Insomma: quando la routine è gradevole.

Rebis 27/09/22 12:39 - 2331 commenti

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Thriller paranoico e routinario di evidente matrice polanskiana, aggiornato alle istanze del #metoo. Okuno definisce un habitat ad hoc per enfatizzare il senso di smarrimento e solitudine della protagonista, centralizza la dimensione percettiva, ma banalizza l'aspetto relazionale mettendo in campo un personaggio maschile ricettacolo di blandi stereotipi maschilisti. Gorman invece, laido e parassitario, genera vera inquietudine. Sofisticato e audace nel procrastinare la deriva di sangue, non apporta nulla di sostanzialmente nuovo, ma rimane un discreto esercizio di stile.
MEMORABILE: La stretta di mano obbligata; La sportina della spesa.

Daniela 16/01/23 09:13 - 12606 commenti

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Una coppia americana si trasferisce a Bucarest in un edificio dall'aria terzopianista con finestra sul cortile mentre in città si aggira un serial killer taglia-teste: ovvio che lei, trascurata dal marito, cominci a coltivare qualche paranoia... Poco originale nella trama ma con una messa in scena curata in ogni comparto, una sceneggiatura che si prende i suoi tempi per far montare la tensione ed un buon cast: brava Monroe mentre Gordan con la sua faccia programmatica non ha bisogno di muovere muscolo per risultare inquietante. Un thriller vecchio stile, solidamente ansiogeno.
MEMORABILE: In metropolitana, il sacchetto della spesa di plastica.

Magerehein 12/07/23 10:39 - 977 commenti

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Hitchcock migra in Romania e non trova esattamente fortuna. I pregi del film si riscontrano nella buona confezione (sono stati scelti luoghi adatti, peraltro valorizzati nel modo giusto) e nella scelta di Gorman, dal volto inquietantemente robotico. Per contro lo sviluppo è lento e pesante: ci vuole davvero troppo prima che accada qualcosa di interessante o di disturbante (e nel frattempo l'attenzione dello spettatore viene seriamente messa a repentaglio), mentre il finale è paradossalmente sbrigativo, oltre che improbabile. A che pro un siffatto sviluppo? Curato ma soporifero.

Ira72 6/08/23 14:19 - 1305 commenti

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Se è vero che non c'è nulla di particolarmente nuovo all'orizzonte, parlando di sceneggiatura, è altrettanto vero che la pellicola è realizzata con una certa classe e la tensione è sapientemente calibrata con un crescendo nel sorprendente epilogo. Centrate le atmosfere e le ambientazioni, molto curata anche la fotografia. In parte la Monroe, capace nell'esprimere appieno paure, paranoie e fragilità. Un film semplice, che non punta al coup de théâtre hollywoodiano ma che, al contrario, sa intrattenere garbatamente.

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Pinhead80 26/08/23 18:27 - 4715 commenti

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Una ragazza segue il fidanzato che lavora a Bucarest e ha origini rumene. Non solo non riuscirà ad ambientarsi ma si sentirà perseguitata da un vicino di casa. Buon thriller che parte con il piede giusto sia per i rimandi al cinema hitchcockiano sia per l'ambientazione, che regala più di una volta sensazioni di alienazione e straniamento. La parte iniziale è lenta ma è funzionale a un finale in crescendo. La Monroe regge bene la parte, soprattutto quando sembra che la paranoia abbia preso il sopravvento. Ma la sorpresa è il monolitico Gorman che con il suo sguardo gela il sangue.

Pumpkh75 1/02/24 18:30 - 1735 commenti

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Parte da situazioni già ampiamente esplorate (lo straniero in terra straniera, le finestre sui cortili, i misteriosi vicini che non sembrano dei semplici inquilini) ma ne evita le insidie, maturando un climax che va a sfociare in un'ultima parte da batticuore che lascia un buon retrogusto in bocca, nonostante la cena esigua. Le donne sugli scudi: il tocco femminile in regia si sente eccome, la Monroe dimostra di essere pronta per prove più complesse. Convincente, eppure sembra fatto apposta per confermare come non è che sia rimasto così tanto di nuovo da raccontare...
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