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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Michael Bay riprende in mano un action danese di diciassette anni prima e lo stravolge per piegarlo al suo cinema, scarnificandolo fino a riprenderne la storia nei suoi cardini essenziali per rivestirla di una patina ultra-americana che mescola a uno straordinario senso dello spettacolo da sempre chiave di lettura di uno stile personale, divisivo, magari criticabile ma immediatamente riconoscibile (e non è qualità da poco, al giorno d'oggi). Certo si astenga dalla visione chi non è preparato a salire sull'ottovolante: sequenze girate a mille all'ora, carrellate turbinose, camera a mano esasperatamente insistita che...Leggi tutto rischia di farti venire il mal di mare fin da subito.

L'idea dei due fratelli "diversi" non solo per il colore della pelle (c'è di mezzo un'adozione) ma soprattutto per il carattere non è nuova: Danny (Gyllenhaal) ha una curriculum di rapinatore alle spalle, Will (Abdul-Mateen II) di veterano poco rispettato dalla Nazione per la quale ha combattuto, sposato a una donna malata di cancro che richiede cure da migliaia di dollari. Disperato Will si rivolge a Danny, che in un attimo lo coinvolge nel nuovo colpo, l'ennesima rapina in banca in cui tutto dovrebbe filar liscio senza problemi e che invece finisce a pistolettate senza sosta. In fuga coi sacchi del denaro, Danny e Will sequestrano l'ambulanza su cui si trovano una bella paramedico (Gonzalez) e lo sbirro in fin di vita che quest'ultima stava soccorrendo. Saltati i blocchi della polizia grazie all'inedita copertura, i quattro cominciano una folle corsa lungo le strade di Los Angeles durante la quale le auto saltano in aria, gli elicotteri volano sotto i ponti, si conducono operazioni a bordo come non farebbe un chirurgo dopo quarant'anni di esperienza, si spara all'impazzata... il tutto corredato da musiche in buona parte rumoristiche a sottolineare il grande lavoro fatto sul sonoro, qualche piccola battuta che non guasta, una conduzione ansiogena che fa salire la tensione a livelli spasmodici (il finale, tiratissimo, è quasi insostenibile) e uno sfoggio di tecnica impressionante

Un oceano di stacchi, movimenti virtuosi, inquadrature impossibili che senza un perché scendono a precipizio dai grattacieli, si tuffano nel traffico, si sollevano in aria trascinandoti in un vortice d'azione che nemmeno ha bisogno di grandi invenzioni concettuali per esibire capacità superiori. Basti valutare com'è realizzata la lunga scena della rapina per intuire la padronanza assoluta del mezzo da parte di un Michael Bay in vena di esagerare. Diventa quella la cifra di AMBULANCE, che non finisce mai di stupire e trova comunque nell'ottima recitazione di Gyllenhaal e Abdul-Mateen II una sponda non da poco. Perché, per quanto scontata nei suoi sviluppi, la vicenda ha modo comunque di descrivere bene le figure dei due fratelli consentendogli di acquisire buona centralità persino a dispetto dell'impianto baracconesco e sguaiato. Cede un po' nella parte centrale, in cui tutto si riduce a un inseguimento senza grandi sorprese, ma sono solo brevi fasi in attesa che la situazione deflagri nuovamente.

Los Angeles emerge in ogni scena, riconoscibile nei suoi scorci iconici, mentre il film frena, riparte, sgomma, s'interrompe per un brano Eighties cantato in coro (“Sailing” di Christopher Cross), si fa beffe dell'impossibile (“Ma per dipingerla tutta ho bisogno di almeno cinque ore!” “Hai 45 secondi”), ribalta auto come in un gioco da seguire col fiato sospeso. Eccessivo? Sarebbe impossibile negarlo. E' come il tuono, ma buono. Magari non un unicum visto che, anche senza scomodare l'originale, di ambulanze fuori controllo ne abbiamo viste già un po', da Larry Cohen a un poco noto thriller belga.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/03/22 DAL BENEMERITO SISKA80 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 3/04/22
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Siska80 25/03/22 16:54 - 3794 commenti

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Quando l'ambulanza non serve a salvare la pelle altrui bensì la propria. Bella l'idea (seppur non originale trattandosi di un remake) di ambientare un'intera pellicola - peraltro di durata importante - per quasi tutto il tempo all'interno di un mezzo di soccorso: in fatto di esagerazione Bay non è secondo a nessuno, per cui il film è un continuo susseguirsi di rocamboleschi inseguimenti, scontri a fuoco, salvataggi in extremis (e un finale che propone l'immancabile buonismo) che tengono col fiato sospeso grazie al cast valido, al ritmo costante e a un'azzeccata soundtrack.
MEMORABILE: La sparatoria fuori dalla banca; L'anestesia manuale.

Rambo90 31/03/22 01:01 - 7697 commenti

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Michael Bay all'ennesima potenza. Il regista gestisce una trama tutto sommato elementare con egregia perizia tra azione scatenata, montaggio millimetrico e perfetto, spettacolarità (a budget contenuto tra l'altro) e ironia che esplode improvvisa. Trova inoltre in Gyllenhaal un interprete carismatico, capace di delineare il suo schizzato personaggio con la giusta energia ed empatia. Meno riuscita la caratterizzazione del buonista Abdul-Mateen, ma il film scorre via senza intoppi, nonostante la lunga durata e la situazione di base ripetitiva. Promosso.

Capannelle 26/04/22 00:36 - 4411 commenti

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Solita azione a tutto spiano che regge bene per i primi 40 minuti salvo poi dare vita a un ripetersi eccessivo di situazioni e sonoro che portano chi guarda a domandarsi se il gioco (le oltre due ore di durata) valga la candela. Per fortuna Bay gioca anche delle carte umoristiche come l'inserimento della variopinta banda di messicani o sequenze tutto sommato ben filmate come l'operazione a pancia aperta con dottori collegati da remoto. Bravi Gyllenhaal e la Gonzales (sorvolando magari sul fatto che lei possa mantenere makeup e postura costanti dentro un'ambulanza in fuga).

Daniela 16/05/22 00:06 - 12662 commenti

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Dopo aver sequestrato un'ambulanza con dentro un poliziotto da loro stessi ferito e una tostissima paramedico, due rapinatori maldestri si trovano inseguiti per le strade di Los Angeles da un esercito di mezzi, elicotteri compresi... Pochi registi riescono a far svolazzare la cinepresa come Bay e anche qui tanto di cappello tal punto di vista della riprese, però la sceneggiatura è tanto fitta di esagerazioni e incongruenze da far somigliare ad un cartoon alla Looney Tunes quella che dovrebbe essere una fuga disperata. Godibile solo se affrontato senza prenderlo sul serio.
MEMORABILE: Le battute pronunciate dal personaggio schizzato di Gyllenhaal nei momenti meno opportuni; L'operazione con molletta salvifica; Trasfusione in corsa.

Schramm 19/05/22 13:06 - 3495 commenti

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I Bay tempi andati che a volte ritornano senza riaffiorare del tutto. A MIckey non si può certo chiedere di essere grave come un carcinoma, buio e sporco come Carpenter o engagé come Lumet (ma se ci provasse sarebbero orgasmi). Fracassero e flipperoso è e tale ce lo dobbiamo tenere. Tuttavia nell'ansante tentativo di Manntecarsi scalando l'Heat parade il suo cinema sembra (sembra, eh!) ribaciarci come un Rock. È nel rischiare l'overdose di Speed dimenticandosi (sbattendosene?) di ispessire i personaggi che la Parmalat sponsorizza le ginocchia. Ma come pindarizza i droni lui, nessuno.
MEMORABILE: Rapina a remengo; Le boutades con auto-injokes (The Rock; Bad boys).

Galbo 18/09/22 19:42 - 12393 commenti

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Dopo il passo falso di 6 Underground torna Michael Bay con un film che si inserisce benissimo nel solco della sua filmografia e che lo conferma maestro del cinema d'azione. "Ambulance" è girato benissimo, con un mix di azione e velocità e la capacità di sfruttare al meglio uno spazio limitato quale quello di un mezzo di soccorso. Molto professionale e credibile la prova del terzetto di protagonisti, i cui personaggi appaiono ben caratterizzati. Peccato che la durata sia eccessiva e il film, comunque godibile, abbia un calo di ritmo nella parte centrale.

Puppigallo 20/12/22 17:53 - 5275 commenti

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Assurdo action che non fa certo della credibilità il suo punto di forza. Tra insensate decisioni (rapina in banca a volto scoperto) e reazioni agli avvenimenti più pazzeschi (c'è pure un intervento a torace aperto con esplosione di milza e utilizzo di un fermacapelli), la pellicola procede spericolata verso nuove vette fantaction in una gara a chi le spara e le fa più grosse, agenti compresi. A dare però almeno un perché al tutto ci pensano alcune riprese, che se non altro evidenziano il talento del regista quando si tratta di spettacolarizzare. Vedibile, mettendo in pausa i neuroni.
MEMORABILE: "Vuoi che sia l'inseguimento più lento al mondo?"; "Se ti fermano digli che non sai perché stai guidando un'ambulanza"; Il fanta finale che risolve.

Victorvega 10/10/23 16:40 - 502 commenti

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Il film è una fantastica girandola di scene spettacolari, d'azione, di inseguimenti a mille all'ora, nei quali si vede lo straordinario talento registico, ribadito dalle particolari inquadrature. Tutto bello? No, perché i film sono prima di tutto storie e i personaggi parlano tra loro: ecco allora che i dialoghi sono a volte improbabili e la storia che delineano è in subordine di fronte all'azione che determinano. Risultato che fa una media di questi due fattori, ponendosi a metà della scala di giudizio,

Anthonyvm 5/04/24 01:47 - 5689 commenti

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Le premesse di un heist-movie diretto da Michael Bay con ostaggi su un'ambulanza in continuo movimento per le strade di Los Angeles e la polizia alle calcagna, non lasciavano certo fiutare una narrazione sobria e ritmi statici. Peccato che il regista, col suo esibizionistico bisogno di strafare, affidi alle mirabolanti evoluzioni dei droni il compito di dinamicizzare gli eventi, anche laddove non sia necessario (l'intera fase preliminare in attesa dell'inevitabile sparatoria). La drammaticità si disperde, ma fortunatamente qualche scintilla tensiva ravviva qui e là lo spirito. Okay.
MEMORABILE: Quando Gyllenhaal perde il controllo; L'operazione di estrazione della pallottola supervisionata in videochiamata; Lo scontro a fuoco coi cattivoni.

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